*VENERDI’ 18 MAGGIO’018 alle 19*
*@ Vag61 - Spazio libero autogestito in via P.Fabbri 110*
*Marco Rovelli presenta “Il tempo delle ciliegie” e “Bella una serpe con le
spoglie d’oro”*
Una serata in compagnia del *musicista e scrittore Marco Rovelli*, tra un
racconto a più voci di quella che fu la più nota «incendiaria» parigina,
Louise Michel, e i canti della tradizione popolare toscana.
*– ore 19:* presentazione del *libro “Il tempo delle ciliegie”* (Eleuthera
– 2018)
*– ore 20,30:** cena sociale*
*– ore 22:* presentazione dell’*album “Bella una serpe con le spoglie
d’oro”*, tratto dallo spettacolo ‘La leggera’. Con Rocco Marchi (tastiere,
chitarra e percussioni).
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*Il tempo delle ciliegie*
A Louise Michel, la comunarda
Io sono la Comune. La moltitudine dei senza nome. Il fuoco che sprigiona un
tempo nuovo. La festa di ciò che diviene. La felicità di ciascuno e di
tutti. Io sono la Comune, il tempo che rinasce e divampa, il tempo che si
riproduce per scissione, a due a due come le ciliegie, in una catena
infinita e senza centro. Io sono la Comune, e dunque non sono Io, ma la
disseminazione dei corpi e delle anime confusi in un grappolo di suoni
senza fine. Io sono la Comune, che non può morire, e danza.
Parigi, marzo 1871
Consacrata a simbolo stesso della Comune di Parigi da Victor Hugo, che le
dedicò la poesia Viro Major, Louise Michel si schierò sempre dalla parte
degli ultimi, umani o animali che fossero, con un’abnegazione talmente
assoluta che le valse l’appellativo di «santa anarchica». Questo racconto a
più voci di quella che fu la più nota «incendiaria» parigina ci narra al
contempo l’epopea di quei giorni, fatti di speranze e barricate. Ed è
proprio per quelle barricate che questa istitutrice libertaria, dopo
essersi esercitata nei luna-park per imparare a sparare, lascia il servizio
nelle ambulanze (e il tradizionale ruolo attribuito alle donne negli eventi
rivoluzionari) per trasformarsi nella strenua combattente cantata anche da
Paul Verlaine. Certo la pagherà cara, con la prigionia e la deportazione,
ma Louise sapeva che il tempo delle ciliegie, la primavera di
emancipazione, prima o poi sarebbe arrivata. E ha vissuto per questo.
*Bella una serpe con le spoglie d’oro*
Bella una serpe con le spoglie d’oro è un album di canti popolari toscani:
d’amore, di lavoro, sociali – dedicato a Caterina Bueno, che fu maestra di
Rovelli, e che ci ha lasciato nell’estate del 2007, dieci anni fa. Da
Caterina, Rovelli ha appreso non soltanto la tecnica vocale, ma soprattutto
l’amore per l’immenso patrimonio di quei canti e di quella forma di vita
che li ha prodotti. E quest’album nasce proprio da tutti questi anni in cui
ha provato a trasmettere quest’amore nel canto.
Prodotto per Squilibri editore, l’album si avvale degli arrangiamenti di
Rocco Marchi, che hanno tentato di avvicinarsi a quei canti con delicatezza
e rispetto, senza violentarli o piegarli a logiche che non gli
appartengono, ma – attraverso strumenti che non appartengono alla
“tradizione” (come una chitarra slide nel Lamento del carbonaro, uno
xilofono in E cinquecento catenelle d’oro, o una chitarra ambient in
Maremma) – di coglierne l’anima e restituirne il senso.
*La leggera*
Un recital di teatro-canzone in cui Marco Rovelli, musicista e scrittore,
inanella i canti della tradizione toscana raccontando storie di vita di tre
persone che incarnavano l’anima più profonda della Toscana popolare.
Caterina Bueno (per Rovelli una maestra), che raccolse e cantò i canti di
una millenaria cultura popolare. Altamante Logli, il re incontrastato dei
genialissimi poeti improvvisatori in ottava rima. Carlo Monni, che
incarnava lo spirito sanguigno della toscanità, la poesia della terra e del
vino, degli alberi e delle donne.
Negli anni sessanta Caterina Bueno andava in giro per la Toscana, per le
osterie dei paesi, con la sua Cinquecento e il suo registratore Geloso, si
fermava nelle osterie e beveva con i contadini, riusciva a farsi donare
quei canti che a loro erano stati tramandati, si faceva donare secoli di
canti e di storia. E li salvava quei canti, quei canti che noi chiamiamo
popolari, perché in quegli anni sessanta in cui le lucciole scomparivano,
come diceva Pasolini, gli anni di un radicale trapasso antropologico, se
non ci fossero stati quelli come Caterina che andavano in giro a salvarle,
le lucciole, si sarebbe rimasti nella notte. Rovelli, raccontando storie e
brani di vita di Caterina, ma anche di Carlo e di Altamante, canterà molti
canti della tradizione toscana – quasi tutti, ovviamente, salvati da
Caterina Bueno -, iniziando con i rispetti d’amore e i canto del Maggio
(che si cantava appunto quando veniva maggio per celebrare e propiziare il
rifiorire della natura, e si andava di casa in casa, di cascina in cascina,
cantando e suonando con i cappelli infiorati, augurando una buona annata e
un buon raccolto ai poderi, con l’alberaio, che portava l’albero fiorito,
il poeta, che improvvisava rime, il corbellaio, che portava il corbello, il
cesto dove si mettevano le offerte, e i padroni di casa dovevano offrire da
bere e da mangiare) per finire ai canti anarchici che nell’Ottocento si
diffusero per riscattare la fatica secolare dei contadini e dei carbonai,
le loro secolari tribolazioni.
Collaboro da qualche tempo con Marco Rovelli, performer versatile e
strepitoso talento di cantante e ricercatore del repertorio di canti
tradizionali della Toscana, che ha avuto come interpreti l’indimenticabile
Dodi Moscati ma, soprattutto, la grandissima Caterina Bueno. Marco, di
Caterina, è il legittimo erede, per la sua capacità di interprete ma anche
per essersi assunto il compito di dare futuro ad uno dei più preziosi
tesori della nostra cultura nazionale. (Moni Ovadia)
*Marco Rovelli*
E’ stato cantante e autore nel gruppo Les Anarchistes prima di
intraprendere una carriera solista (pubblicazione del cd libertAria,
insignito al Mei 2009 col premio Fuori dal controllo;il cd Tutto inizia
sempre del 2016 è stato candidato alla targa Tenco); ha collaborato col
Nuovo Canzoniere Italiano.
E’ inoltre scrittore: ha pubblicato Lager italiani, Bur 2006, Lavorare
uccide, Bur 2008, e Servi, Feltrinelli 2009, Il contro in testa, Laterza
2012, La meravigliosa vita di Jovica Jovic, Feltrinelli 2013 (scritto con
Moni Ovadia), e il romanzo La parte del fuoco, Barbes 2012. Collabora a
diverse testate giornalistiche e riviste. In teatro ha coniugato le sue due
attività di autore e musicista con alcuni spettacoli teatrali-musicali:
Servi (2009), Homo migrans (2011, con la partecipazione di Moni Ovadia),
ambedue per la regia di Renato Sarti, La meravigliosa vita di Jovica Jovic
(con Moni Ovadia e Jovica Jovic) e La leggera – L’anima della Toscana
popolare in canto.
Link:
https://vag61.noblogs.org/post/2018/05/13/marco-rovelli-
presenta-il-tempo-delle-ciliegie-e-bella-una-serpe-con-le-spoglie-doro/
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