[RSF] I: Commemorazione della rivolta degli "ZINGARI" nel ca…

Delete this message

Reply to this message
Autore: pilar castel
Data:  
To: forumroma@inventati.org, pace, donneinnero@listas.nodo50.org, reteromanapalestina@googlegroups.com, checchino, marcello biondo, Potere al Popolo!, lamberto.consani@gmail.com, poemaleo@gmail.com
Oggetto: [RSF] I: Commemorazione della rivolta degli "ZINGARI" nel campo di Auschwitz del 16 maggio 1944:



________________________________
Da: Cittadinanza E Minoranze <cittadinanza.minoranze@???>
Inviato: lunedì 14 maggio 2018 15:02
Oggetto: Commemorazione della rivolta degli "ZINGARI" nel campo di Auschwitz del 16 maggio 1944:


COMUNICATO STAMPA



in occasione delle due giornate organizzate in collaborazione con l’UNAR nella ricorrenza della rivolta

del 16 maggio 1944 dei Rom e Sinti dello Zigeunerlager di Auschwitz,unico episodio di resistenza in un Lager,

il Forum Rom Sinti e Caminanti



incontrerà i giornalisti alle 13.30 del il 15 Maggio nella sede dell’Unar in largo Chigi 19 Roma.



L’ iniziativa si colloca nell’ambito dei due giorni organizzati dall’Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale (UNAR) in collaborazione con il Forum RSC per ricordare la rivolta dei Rom e dei Sinti dello Zigeunerlager di Auschwitz(*): con un convegno il giorno 15 dalle 14.00 alle 17.00 presso la sede dell’UNAR e il giorno 16con una visita all’ex campo di internamento di Agnone, in Molise.

Nel corso dell’incontro sarà consegnato un documento e presentata una testimonianza: due momenti per unire un passato che non si vuole che si ripet e un presente che ci riporta a quel passato.

All’incontro parteciperà anche  Tobbias, il giovane Rom suonatore di fisarmonica che il 10 Maggio  scorso,    sul tram numero 8, e  dopo aver intonato “o bella ciao”, è stato  ggredito da tre persone, spinto fuori dal tram e picchiato selvaggiamente davanti alla sua famiglia. “Zingaro di merda” gli dicevano distruggendogli la fisarmonica, mentre le persone intorno osservavano indifferenti. Nonostante la fisarmonica distrutta e due mesi di prognosi, Tobbias sarà con noi per intonare la sua canzone preferita, prima della partenza della delegazione del Forum RSC per Agnone, dove insieme al direttore dell’UNAR, Luigi Manconi, alcuni figli e parenti di internati incontreranno  le istituzioni locali e i ragazzi delle scuole per ricordare i tempi neri dei campi di internamento per soli “zingari” istituiti in Italia dal regime fascista a partire dall’11 Settembre del 1940.


Per informazioni: 3397608728 Per accrediti: f.fracassi@???<mailto:f.fracassi@governo.it>



*Nota storica

Il 16 Maggio 1944, nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, le SS in armi si presentano agli ingressi dello Zigeunerlager (il campo degli “zingari”) per liquidare gli ultimi 5000 Rom e Sinti, donne, uomini e bambini che vi sono rinchiusi.

Normale amministrazione, tutti in fila per entrare nelle camere a gas e poi nei forni crematori, ma questa volta succede qualcosa di anormale: gli “zingari, questi vagabondi, queste persone indegne di vivere, si ribellano, donne e uomini con ogni mezzo oppongono resistenza e, fatto inaudito, le SS si ritirano, il massacro è sospeso.È questo, l’unico episodio di Resistenza attiva, mai verificatosi in un Lager.

Settantaquattro anni dopo, per la prima volta in Italia, istituzioni e comunità Rom e Sinta ricordano insieme e commemorano quella giornata, fanno memoria di un atto di orgoglio e di dignità per:

a.     ricordare e onorare  lo sterminio dimenticato di oltre mezzo milione di Rom e Sinti,    quegli ultimi 5000 “zingari” dello Zigeunerlager, i circa 2000 più forti  che vennero trasferiti in altri Lager e poi i 2.897 rimasti, bambini, donne e vecchi, che  vennero sterminati tutti insieme nella notte del 2 Agosto di quello stesso anno;


b.     riflettere insieme sugli effetti che quel pregiudizio che portò allo sterminio ancora oggi produce, radicato nella coscienza collettiva che emargina Rom e Rinti considerati estranei e ostili perché diversi. Un pregiudizio che condanna all’emarginazione sociale e civile un popolo che chiede solo riconoscimento e rispetto, condizioni fondamentali per una normale convivenza.