Autor: Bruno Arnese Data: A: ''pacifistat pacifistat'' Assumpte: [Pacifistat] l’Angelo Mai è un luogo indispensabile e irrinunciabile
Questa mattina la Polizia Locale e il Dipartimento Patrimonio hanno apposto i sigilli all’Angelo Mai, spazio indipendente di sperimentazione artistica, teatrale e culturale nel cuore di Roma. Questo ennesimo attacco agli spazi sociali romani arriva dopo più di un anno di rifiuto della Giunta Raggi di stabilire un’interlocuzione con le realtà dell’autogestione e di immobilismo sulla definizione di un nuovo regolamento in grado di riconoscere le esperienze sociali
Questa mattina la Polizia Locale e il Dipartimento Patrimonio hanno apposto i sigilli all’Angelo Mai, spazio indipendente di sperimentazione artistica, teatrale e culturale nel cuore di Roma. Alla denuncia di questo ennesimo gravissimo attacco agli spazi sociali circolata sulla stampa e sui social è seguito un concentramento di persone accorse immediatamente sul luogo che ha di fatto rallentato lo sgombero permettendo agli attivisti dell’Angelo Mai di tenere una conferenza stampa.
SIGILLI ALL'ANGELO MAI. GIÙ LE MANI DAGLI SPAZI DI ROMA!
SIGILLI ALL'ANGELO MAI. GIÙ LE MANI DAGLI SPAZI DI ROMA!Intervista a Sylvia, attrice, attivista dell’ ANGELO MAIQuesta mattina la Polizia Locale e il Dipartimento Patrimonio sono arrivati a ''riacquisire l'immobile''. Sigilli, dunque, all' Angelo Mai, spazio indipendente per l’arte, laboratorio, teatro sperimentale, hub culturale nel cuore di Roma. Un altro attacco ai luoghi culturali attraversati da tutta la città. Giù le mani dagli spazi sociali e culturali. Tutti all'Angelo Mai!
Pubblicato da DINAMOpress su venerdì 4 maggio 2018
Successivamente davanti allo spazio autogestito sono arrivati anche due consiglieri di maggioranza e Luca Bergamo, Assessore alla Cultura della Giunta capitolina i quali hanno dichiarato di non essere stati messi a conoscenza dell’atto. Come già altre volte è accaduto, la città di Roma continua ad essere in balia di decisioni prese dal Dipartimento Patrimonio in completa autonomia rispetto alla Giunta dei 5 Stelle la quale, a sua volta, sembra essere del tutto incapace di far valere le proprie disposizioni.
L’Assessore Bergamo, ha poi comunicato ai presenti e alla stampa che intende “sospendere” lo sgombero in attesa di chiarire l’accaduto e di fare le opportune valutazioni. Nel pomeriggio è arrivata la concessione di una sospensiva di venti giorni.
Pubblicato da ANGELO MAI su venerdì 4 maggio 2018
A fronte di questo – ormai consueto – rimpallo di responsabilità bisogna però dire che questo ennesimo attacco agli spazi sociali romani arriva dopo più di un anno di rifiuto della Giunta Raggi di stabilire un’interlocuzione con le realtà dell’autogestione e di immobilismo sulla definizione di un nuovo regolamento in grado di riconoscere le esperienze sociali.
Il presidio è ancora in corso davanti agli spazi dell’Angelo Mai.
Pubblicato da ANGELO MAI su venerdì 4 maggio 2018
Di seguito riportiamo il comunicato del Collettivo di questa mattina.
Questa mattina per la terza volta in 14 anni l’Angelo Mai viene sgomberato dal Comune di Roma.
Non si tratta di una vicenda penale questa volta, di un’inventata storia criminale, ma di pura burocrazia. Ancora una volta nessuno all’Assessorato alla Cultura ne sapeva nulla.
Eppure nell’ultimo periodo sembrava che qualcosa rispetto agli spazi si muovesse. Per questo il sequestro di oggi è sorprendente oltre che gravissimo.
Nonostante l’adozione di atti amministrativi con i quali si disponeva un ripensamento dell’intera vicenda degli immobili di proprietà comunale destinati ad uso sociale, sulla base delle sentenze della corte dei conti e in attesa del nuovo regolamento, nonostante tutto questo oggi senza alcun preavviso Comune di Roma e Polizia Municipale si sono presentati per sgomberare un luogo assegnato.
Chiediamo di differire l’esecuzione del provvedimento in attesa di una pronunzia del Tar in via d’urgenza.
Chiediamo di non interrompere le nostre attività non da qui a poco ma da qui ad anni ed anni perché l’equazione tra arte e illegalità fallisce in parte e non può trovare nessuna legittimazione politica né qui né altrove. Chiediamo che una volta per tutte agli spazi culturali e sociali di questa città venga riconosciuto il diritto ad esistere e non solo a resistere.
In questa città lacerata e offesa, simbolo di un paese moribondo e suicida, l’Angelo Mai è un luogo indispensabile e irrinunciabile.
Non chiuderemo MAI, sia chiaro.
Angelo Mai