Per domenica 29 aprile è annunciata a Nardò (LE) alle 19,30 una macabra
fiaccolata per lanniversario della morte di Sergio Ramelli, un giovane
neofascista morto a Milano nel 1975 per le conseguenze di un agguato sotto
casa. La ricorrenza è strumentalizzata, da anni, dalle organizzazione
neofasciste per gridare al martirio ed esaltarsi in saluti romani. Le
odierne organizzazioni neofasciste come Lealtà e azione, CasaPound e Forza
Nuova, sono direttamente dei nipotini del terrorismo nero degli anni70.
Volendo vittimizzarsi gli odierni neofascisti esaltano, in un culto
minoritario e macabro, i cuori neri caduti in quegli anni, circa una
ventina, per via di agguati, incidenti, sparatorie con la polizia,
tralasciando quelli che si sono ammazzati tra di loro. Naturalmente questi
nipotini del terrorismo nero devono far dimenticare i rapporti con lo
stragismo dello Stato-ombra e dei servizi deviasti e le numerose uccisioni
di militanti di movimento da parte dei loro benamati zii. Si tratta di
seminatori di odio, di razzismo, ispiratori di violenza e aggressività, che
non devono trovare spazio pubblico, né a Nardò né altrove. È giunto il
momento di sciogliere per legge le organizzazioni neofasciste.
È gravissimo che il sindaco della cittadina neretina dia il patrocinio del
Comune alla richiesta di un suo stesso consigliere di maggioranza per una
provocatoria parata. Il sindaco di Nardò è il capo di una formazione
pseudo-civica provinciale che si chiama Andare oltre, che vanta anche il
sindaco di Galatina e il vicesindaco di Lecce, oltre a diversi consiglieri
comunali, e che ha dirottato i voti per la Lega di Salvini e per CasaPound
alle elezioni del 4 marzo.
I democratici e gli antifascisti di Nardò e della provincia di Lecce si
mobilitino immediatamente, siano vigili e attenti, contro queste
provocazioni inconfondibilmente neofasciste e neosquadristiche.
ANPI provinciale
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