Re: [Hackmeeting] social network e politica

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Auteur: boyska
Date:  
À: hackmeeting
Sujet: Re: [Hackmeeting] social network e politica
daniele.gambit:
>se vogliamo ragionare di ste cose ok, però facciamolo un attimo in
>modo sensato dai..


daniele.gambit:
>cocco:
>>Sono quelli che se non stavi su facebook ti venivano comunque alle
>>iniziative, purché tu faccia manifesti, volantini e abbia una pagina
>>web.
>

[...]
>i volantini io li posso mettere, ma intercettano anche quelli un
>delimitato gruppo di persone in base ai flussi di quello spazio ecc..
>dire che i social NON AUMENTANO la visibilità, perdonatemi, ma non sta
>nè in cielo nè in terra.


prendo questo come introduzione dell'argomento "visto da chi?", e

>>2. sembra, mettendo assieme i puntini, che le persone non siano ben
>>disposte al pensiero critico durante la fase di scrolling.
>
>ma infatti non ho mai detto che devi fare i pipponi marxisti su fb,
>semmai trovare linguaggi ogni volta adatti al contesto


e questo per "ora che l'ho visto, cosa ho colto?".

Mi sembra che approfondire questi argomenti sia davvero importante per
parlare di comunicazione, quindi eviterei semplificazioni puramente
quantitative o con esempi estremi.
Nello specifico, parlare di visibilità aumentata è un po' troppo
generico. Tutto aumenta la visibilità, dobbiamo qualificare meglio però
chi la vede e in che modo! Ovvero, chi vede le cose che scrivi su
facebook? Su questo ci sono naturalmente molte sottigliezze che cambiano
la faccenda (quanti amici ho? a segnalare il contenuto è una pagina, un
gruppo, un account personale o un account fintamente personale? Si
tratta di un evento, di un'immagine o di un link a un sito esterno?) e
che se credi si possono approfondire. (Per il resto dell'email assumerò
sempre di parlare di un account personale, ma credo che tutte le cose
che dico possono essere estese alle altre forme già citate senza
sostanziali modifiche all'elaborazione; parlerò quasi sempre di
contenuti scritti, ma credo che per video/audio valga la stessa cosa;
diverso il caso delle immagini, che però secondo me non valgono 1000
parole ma anzi credo ci vogliano decine di immagini per fare una
parola; credo questo ora non sia centrale, ma se interessa, formula un
pensiero di 50 parole e prova a farmi un'immagine che lo espone).

Penso sia pacifico dire che queste informazioni saranno visibili ad un
sottoinsieme dei tuoi amici. Dico un sottoinsieme perché naturalmente
non saranno viste da proprio tutti tutti: alcuni avranno altro di più
"importante" da ricevere, qualcuno ti ha ignorato perché scrivi troppo,
qualcuno non clicca sui link esterni perché facebook lo scoraggia, ecc.
Quanto è grande questo sottoinsieme? È molto difficile capirlo.
Sicuramente nella promozione del contenuto facebook valorizza molto (ma
questo cambia frequentemente) le interazioni ricevute
(like/commenti/reaction) e le condivisioni ricevute. Arriviamo così al
tipo di contenuto che effettivamente è possibile veicolare. Cioè
giustamente tu dici che il linguaggio deve essere adatto al contesto, io
sono d'accordo. Escludendo i pipponi marxisti e verosimilmente anche di
altre ideologie (che poi magari io pensavo potessero ancora essere
interessanti, ma vabbè, se ce lo dice facebook allora li escluderemo),
vediamo che altro dobbiamo togliere.

Dicevamo che se vogliamo che sta cosa giri deve generare delle
interazioni. Più interazioni è meglio, mentre non è molto importante che
le interazioni siano di qualità. Insomma dal punto di vista della
diffusione del mio contenuto è meglio ricevere 30 "bravi, ottima
iniziativa" che 2 commenti ben articolati. È bene quindi che il tono del
contenuto da promuovere sia semplice e produca reazioni che poi sono
semplici da scrivere, altrimenti non lo farà nessuno e il mio contenuto
non gira.
Similmente ho poco tempo di lettura a disposizione: diciamo dai 5 ai 30
secondi preferibilmente, un minuto ad allargarsi. Per esempio leggere la
tua email mi ha richiesto 55 secondi. Un articolo a caso su un sito di
movimento ([1] se vuoi fare un contro-test) mi ha richiesto 3 minuti.
Credo di essere un lettore piuttosto rapido, ma due testi semplici,
organizzati in "blocchi" (il quoting, così come le domande/risposte
dell'intervista, rende la lettura più veloce e agevole) mi hanno
richiesto un tempo intollerabile su facebook.

Un altro fattore rilevante è inoltre il contesto in cui mi metto a
leggere. Con ogni probabilità il tuo contenuto capiterà in mezzo a foto
di feste di laurea, link di dubbia importanza, foto con meme,
demotivational o altre amenità, foto più "immediate" (ecco le magliette
del nostro gruppo punk appena serigrafate!), eccetera (montezucca dice
che sei più felice a vedere le foto di famiglia che a leggere articoli
informativi, e lui desidera la tua felicità [3]). In questo contesto di
contenuti semplici, la possibilità che qualcuno trovi interessante
spendere 3 minuti a leggere un articoletto semplice semplice cala di
molto.

Insomma se vuoi che il contenuto vada lontano, un articoletto di 2
cartelle è decisamente troppo. Altro che pippone marxista, quindi. Il
contenuto adatto al contesto è, in questo contesto, poco più di un
pensierino.

Naturalmente non sei obbligato a scrivere cose piacione, e puoi scrivere
tutte le 6 cartelle che servono per elaborare il tuo concetto. In quel
caso visualizzeranno il tuo contenuto praticamente solo i tuoi amici,
cioè persone con cui eri già entrato in contatto. Dico visualizzeranno
perché poi di questi chissà quanti leggeranno quel che hai scritto, e
non certo perché non fosse interessante, ma perché non era il
"linguaggio adatto al contesto".

Ricapitolando: col linguaggio giusto vai potenzialmente lontano (intendo
dire: al netto di censure, privacy e altre cose irrilevanti[2]) mandando
un contenuto quasi triviale.
Col linguaggio sbagliato raggiungi la bacheca di chi già conosci, ma non
riesci a comunicare quel che volevi.

Ci sarebbero tante altre cose da dire (i miei amici davvero non hanno
altro modo di sapere delle iniziative che organizzo? cosa cambia tra
facebook e una newsletter? fatta la comunicazione, come faccio
l'organizzazione?) ma mi fermerei qui.

[1] https://www.dinamopress.it/news/bayer-monsanto-nasce-un-mostro-dellagrobusiness/
[2] http://fortune.com/2018/03/27/facebook-data-ice-immigrants-deport/
[3] https://www.facebook.com/zuck/posts/10104413015393571

ciao

--
boyska