Autor: Cristiano Longo Data: Para: lifeoutoffb Assunto: [Lifeoutoffb] Facciamo Politica
Riprendo il subject della mail da una vecchia iniziativa di
opendatasicilia cui ho partecipato tempo addietro. ;)
Allora in pratica mi sono sentito con Angelo Alù di Generazione Y che mi
ha chiesto di contribuire alla realizzazione di un manifesto
programmatico nell'ambito delle elezioni del comune di Catania
relativamente alle tematiche tecnologiche. A mio avviso la cosa migliore
da fare sarebbe stilare alcune proposte che poi le varie forze politiche
potrebbero fare proprie. Volevo sapere cosa ne pensate.
In merito ai contenuti, la mia analisi è la seguente. Da premettere che
sono arrivati i fondi del famigerato PON Metro alla città metropolitana
di Catania. La parte di questi fondi destinata ad attività tecnologiche
e Smart City dovrebbe essere secondo le mie informazioni attorno ai 20
milioni di euro.
Ho identificato due grosse aree di rischio nell'implementazione delle
famigerate Smart City: controllo ed esclusione. Se voi ne vedete altri
siete invitati a sollevarli.
Controllo: la disseminazione della città di sensori e le rinnovate
capacità di gestione di grossi flussi informativi mettono lo Stato (in
generale, la Pubblica Amministrazione) di tracciare in dettaglio e in
tempo reale i comportamenti dei singoli cittadini e di creare dei veri e
propri profili di gradimento (si veda cosa succede in Cina), permettendo
inoltre di implementare politiche di repressione a basso costo;
Esclusione: quando l'accesso ai servizi e alla vita democratica si
svolge solo su Internet, tutte le fasce che non sono in grado (perchè
gli mancano i mezzi fisici, economici o cognitivi) di accedere ad
internet restano escluse.
Riguardo al problema del Controllo non ho grandi idee da poter spendere
in una campagna elettorale municipale.
Riguardo al tema dell'esclusione mi viene invece abbastanza facile
immaginare alcuni punti.
1) per favorire l'accesso ad Internet a chi possiede l'hardware e le
competenze, ma non ha una connessione, bisogna creare una infrastruttura
di wifi pubblico. Credo che delle risorse su questo siano state messe
nei fondi del PON Metro, ma bisogna vigilare affinchè il servizio wifi
sia per tutti e non orientato ai turisti;
2) per chi possiede le competenze ma non ha nemmeno l'hardware,
bisognerebbe mettere delle postazioni di accesso ad internete nei luoghi
pubblici. Attualmente ce ne sono solo 5 nella biblioteca Vincenzo
Bellini e la navigazione è limitata a fini di consultazione e ricerca;
3) per chi non ha le competenze o vuole aumentarle la questione è
complessa. La mia idea sarebbe di fare in modo che il comune fornisca
spazi e attrezzature a chi vuole svolgere attività formative riguardanti
l'uso consapevole della tecnologia e di internet.
Vi riporto altre tre tematiche delle quali si sta parlando negli
ambienti tech, sulle quali ho intenzione di coinvolgere realtà specifiche.
T1. fare in modo che i software prodotti e utilizzati dalla PA siano
quanto più possibili free software;
T2. caricare le aziende che prendono commesse pubbliche dell'onere di
produrre e mettere a disposizione di tutti come open data i dati che
raccolgono durante la propria attività. Ad esempio chi si occupa di
raccolta dei rifiuti fornisce i dati sul raccolto e su quanto conferisce
in discarica, l'acquedotto fornisce i dati sulle fontanelle, ...
T3. che mi sta molto a cuore, far si che le pratiche di democrazia
partecipata non siano più votazioni su facebook, ma implementino una
forma un po più profonda di partecipazione.
Amici, resto in attesa di vostro riscontro, il termine ultimo per la
produzione di questo documento è il 10 Aprile.
Non esitate anche se non siete tecnici, ogni contributo sarà apprezzato.