Re: [Hackmeeting] social network e politica

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著者: Accattone
日付:  
To: hackmeeting
題目: Re: [Hackmeeting] social network e politica
On 24/03/2018 15:13, bisco wrote:
> On Fri, 23 Mar 2018 09:21:43 +0100
> Accattone <hackattone@???> wrote:
>
>>
>> Mi pare che la discussione sia giunta in un vicolo cieco, che poi è il
>> solito: sottrarsi (e far sottrarre la ggente) da Facebook, proporre
>> alternative sapendo già che non funzioneranno, contemplare la
>> sconfitta pieni di livore, consolarsi con il cappuccio della felpa
>> fin sopra gli occhi.
>>
>
> [cut]
>
>>
>> Noi come ci vogliamo inserire in questo scenario? Vogliamo continuare
>> a dire che "No, non si fa!" sortendo effetti pari a zero e assistendo
>> impotenti al consolidarsi di questo potere? Oppure vogliamo aprire
>> delle vertenze con chi sta operando tutto questo? Sì, roba nuova
>> intendo. Any idea?
>>
>
> Beh, Accattone, una parte dello scenario attuale è questo:
> - hai una piattaforma che aggrega 2 miliardi di utenti che non ha alcun
> rispetto della privacy degli utenti e fa business con la profilazione
> - hai 2 miliardi (meno qualcuno) di utenti che usa questa piattaforma
> senza alcuna consapevolezza, scandalizzandosi poi quando scoppia il
> bubbone
> - hai una buona quantità di spazi sociali occupati che sfruttano questa
> piattaforma per fare pubblicizzazione dei propri eventi
> - questi stessi spazi sociali occupati ospitano degli eventi in cui si
> trattano argomenti quali l'uso consapevole delle tecnologie, privacy
> sul web e via discorrendo
>
> Se cerchiamo anche solo di guardare quello che accade ora, tu credi
> davvero che la discussione sia ad un vicolo cieco?


Onestamente sì.
:-D


> Io credo che dovremmo prendere consapevolezza di quel che succede e
> cercare di adattarci a ciò che non siamo in grado di sconfiggere:
> adattarsi, però, non significa lasciare che prendano il sopravvento,
> quanto invece capire come sfruttare a nostro vantaggio una situazione
> del genere.


Esattamente.


> Fare i predicatori dicendo esclusivamente che Facebook (o
> $social_network che sia) è ilMale™ non porta a nulla, perché laGGente™
> continuerà ad usarlo senza farsi grandi pippe mentali. Ma Facebook vive
> su quello che i suoi utenti fanno: meno interagiscono, meno contenuti
> organici vengono prodotti, minore sarà il "potere" che esercita.


Illusorio. Non abbiamo nessuna possibilità di scalfire anche solo di un
0.00001% il potere di Facebook, proponendo ai tossici di farsi di meno.
Ripeto: Facebook conosce già me e te (che NON abbiamo un account) meglio
di chiunque altro nostro familiare o amic*. Ride di questa nostra
patetica discussione.


> Ora, cosa fare esattamente io non lo so, ma già riuscire ad evitare che
> determinati tipi di contenuti siano all'esterno di Facebook è un passo
> in avanti. Piccolo, indubbiamente, ma in avanti.


Più che piccolo, infinitesimale. E anche se indubbiamente in avanti, non
si muoverà molto da lì dov'è nel tempo. Se non per retrocedere. Let's
face the truth!
:-)


> Quindi, a parte le allucinazioni da fase ipnopompica (non è una
> brutta parola), vuoi aprire delle vertenze appellandoti a cosa?


Monetizzare, per esempio. Chiedere una retribuzione per le attività che
gli utenti svolgono. Oppure chiedere una riduzione dell'orario di lavoro
a 3 ore al giorno. Oppure chiedere il reddito di esistenza per tutt*.
Insomma, come cantavano gli assalti: DOVETE DARCI IL DENARO!


Saluti venali,
Accattone



--

"Il capitalismo vive se la gente resta persuasa che le cose importanti
siano monopolio dei signori e degli specialisti".

Cornelius Castoriadis