> Comunque a me è da un po' che sembra che i sn abbiano in qualche modo
> risposto ad una necessità che le persone avevano, che abbiano riempito
> qualche vuoto. Non mi spiegherei altrimenti una pervasività e una
> adozione _così_ rapida.
>
DAVERO
https://www.youtube.com/watch?v=wD0uSi3UHa0
(prendetela per quello che è)
Vabbè, io non quoto, perché dovrei riprendere un pezzettino in giro da
ciascuno per costruire un discorso con un filo di senso, invece non mi
sembra sia questa l'occasione:
Vorrei porre sul piatto qualche assaggino, così per dare fastidio:
Le persone di 13anni che conosco hanno TUTTI instagram, meno della metà
facebook.
"è il principio del dominio della società mediante 'cose sensibili
sovransibili' che si compie assolutamente nello spettacolo, dove il
mondo sensibile è rimpiazzato da una selezione di immagini che esiste al
di sopra di esso e chè riconosciuto come il 'sensibile per eccellenza'.
Il mondo al contempo presente e assente che lo spettacolo fa vedere è il
mondo dominato su tutto ciò che è vissuto"[1967]
Zuckenberg non s'è inventato gnente.
https://www.youtube.com/watch?v=kf1WjR-IRDs
Gli smartphone li fanno con gli schermi sempre più grossi. Il ghemboy
color era più fico.
Voi siete fermi al terminale, ai caratteri a dimensione fissa, che ne
sapete della ROBBA.
c'è il giusto social network per tutti:
http://tennisopolis.com/
https://fetlife.com/
https://www.cucumbertown.com/
https://www.snapchat.com/
http://www.archilovers.com/
https://tripsit.me/
voi, diseredati, continuate pure a mandare mail.
Ora, due parole più sensate.
Questa cosa di C-Anal, di Feisbook, dei SN, è la punta dell'iceberg di
una mutazione umana trasversale, trasversale all'occidente e al resto
del mondo occidentalizzato. trasversale alle età, trasversale ai gusti.
E' come quando le scimmie hanno scoperto il fuoco o il tipo che s'è
inventato lo sciacquone. è un fatto, si può fare, si fa.
E' un cambiamento continuo e accelerato delle nostre possibilità
percettive, a cui forse non faremo mai il callo, è la realizzazione
delle tensioni più fondamentali che ci portiamo appresso da bimbi:
l'ubiquità e l'istantaneità.
A che costo? Chi paga questo costo? come si inserisce questa cosa nel
capitalismo, come il capitalismo si inserisce in questa cosa? son
domande importanti, su cui anche io mi arrovello, a tempo perso, e credo
che sia possibile giusto farsi la somma domanda: "che fare?", però
bisognerebbe prima farsi delle domande più semplici, cercare di capire
dove vogliamo andare a parare, se ci interessa la privacy degli altri o
la nostra, se preferiamo piuttosto andare a vivere in campagna e
vogliamo solo assicurarci che domani non ci costruiscano l'hotel in
giardino.
Perché per esempio i/le compagni/e sarebbe da capire cosa li spinge a
usare facebook per le loro attività politiche, MA ANCORA PRIMA sarebbe
da capire cosa li spinge ad usare un social network per gli affari loro.
se è la pressione sociale, se è perche sperano di fare più amici o di
scopare di più. Perchè la mattina si svegliano e controllano la chat,
perché io lo faccio, poi mi dico anche: "cristo, pure stavolta". Poi
magari capito che girachetirigira siamo tutti dei cricetini, magari un
po più o un po meno consapevoli, una volta capito che ci piace
mostrarci, affermarci, riconoscerci e annusarci, almeno avremo chiaro
che in fondo i SN sono solo un altro modo per farlo, per la maggior
parte delle persone.
Le immagini aiutano, le immagini sono più vere delle parole.
Poi potrei pure dire che son tutte cazzate le cose che ho scritto,
perché dobbiamo tener conto che sono uno strumento di dominio, che sono
pervasivi, che usano tecniche neuro-psicologiche fatt'apposta, che "non
c'è niente di naturale", che Salvini c ha riempito il cervello e le
gonadi di commenti profilati e che i suoi bot andrebbero abbattutti con
gli RPG, cioè sono vere ste cose.
Ma sono vere anche le altre: siamo degli esseri umani, c'abbiamo i
problemi, ci piace parlarne con gli amici, il blu ci rilassa.
D'altra parte volando bassi le cose su cui, secondo me, si può ragionare
sono quelle che diceva anche boyska, prima Rachele forse, forse qualcun
alto:
Capire cosa vogliamo dire e a chi:
a. vogliamo convincere le assemblee degli spazi sociali che quello è il
posto sbagliato per fare politica:
perche? cosa fanno sul social? dove proponiamo di fare ciò che fanno
sul social?
b. vogliamo convincere le persone di quegli spazi sociali che siamo e
sono più vulnerabili di quanto crediamo e che ci sono tecniche avanzate
di dominazione a distanza, la fuori.
c. vogliamo scavare a fondo nei nostri bisogni e capire qual'è il vuoto
che sti cosi colmano? o vogliamo solo inveire contro glialtri, odiare
laggente, affermare la nostra identità?
d. vogliamo scrivere un articolo per dynamo press e firmarci con un
account facebook (mi scusino gli scrittori, ma l'ho trovato davvero di
pessimo gusto)[2]
sul punto a., che è il più inerentemente politico, credo che l'unico
appiglio per uscire da questo malessere totale sia un briciolo di
razionalità.
Una ferrea documentazione e la perseveranza di una narrazione radicale e
votata allo smascheramento:
dobbiamo "dimostrare" che usare i Social Network per far politica NON
FUNZIONA
dimostrare che alla lunga si perde, che cegliere un canale di
comunicazione definisce la qualità della comunicazione (e atrofizza gli
altri canali).
Una cosa che potremmo fare è mettere su un sito per raccogliere
strumenti di analisi e valutazione dei SN, dare seguito a progetti tipo
facebook_tracking_exposed.
In generale credo che sia meglio battere ora il ferro che è caldo, che
le immagini della borsa in calo, le parolo di Wylie e la paura sono
ancora fresche.
cocco_nat
Link fuori contesto:
comunque mi sembra doveroso linkare questa qua la conversazione prima di
questa.
http://lists.autistici.org/thread/20151229.234234.50b83372.en.html#i20151229.234234.50b83372
l'articolo su dynamo press
https://www.dinamopress.it/news/lo-scandalo-facebook-cambridge-analytica-spiegato-bene/
un articolo che non c entra un cazzo con facebook
https://www.salon.com/2013/10/05/the_neuroscience_of_facebook_it_makes_our_brains_happy/
altra monnezze
http://www.adweek.com/digital/facebook-is-building-its-own-neuroscience-center-to-study-marketing/
un ted di daniel ariely sulla behavioural economics
https://www.ted.com/talks/dan_ariely_asks_are_we_in_control_of_our_own_decisions
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> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting
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