hoi io vorrei un talk sull'argomento al prehackit!
:*
non so se avete notato al 34c3 che c'erano in giro degli stickers a
favore della "responsible-disclosure"
e riferiti a wannacry!
dio merda,
quindi nelle nostre comunità c'è da parlarne se poi la gente ha così
tanto le idee confuse.
abbracci :*
Il 09/02/2018 14:52, karlessi ha scritto:
> ciao
>
> interessante questa cosa dell'etica hacker. io ho qualche nozione di
> filosofia, niente laurea però. ma un po' come Ippolita ne abbiamo
> parlato e scritto in questi anni nei nostri libri.
>
> provo a dire la mia. mi scuseranno per la grossolanità i filosofi
> professionisti e tutti gli altri esperti dei rispettivi campi
> disciplinari. ehm, sarò breve...
>
> 1. cos'è l'etica
> 2. critica di l'etica hacker di himanem
> 3. relativismo radicale e disclosure
>
> # 1. cos'è l'etica
>
> in generale, l'etica è una riflessione teorica a partire dalla morale,
> cioè dal comportamento pratico di umani (e non. es. anche macchine,
> organismi viventi non umani, ecc.). L'etica quindi esprime una
> riflessione generale, una posizione per inquadrare il senso di casi
> specifici, di azioni pragmatiche rette da convizioni più o meno
> esplicitate (cioè da un'assiologia: la riflessione sui valori attribuiti
> dall'agente).
>
> quindi può esistere un'etica nazista: una riflessione su cosa significa
> comportarsi da nazisti. un'etica cristiana, cattolica, confuciana,
> pastafariana. e naturalmente un'etica hacker. anzi: MOLTE etiche
> (naziste, ecc ecc.), che corrispondono ad altrettante ideologie
> regolative. anche etiche individuali.
>
> con questo voglio dire che "etica" di per sé è un termine molto ampio,
> che non descrive nulla in particolare.
>
> # 2. critica di l'etica hacker di himanem
>
> sul testo di Pekka Himanem, grandi dubbi e alcune convizioni. per
> esempio, una scarsissima o nulla consapevolezza politica e scarso-nullo
> inquadramento storico dei fenomeni analizzati. Tipico degli studiosi
> accademici del nord europa e non solo.
>
> porto un solo esempio:
>
> Eric S. Raymond, citato spesso (anche da Himanem) come esempio
> dell'hacker del jargon file, del passaggio all'open source, quello che
> ha scritto "La cattedrale e il bazaar" e così via...
>
> è un suprematista e maschilista bianco dichiarato, guerrafondaio (le
> armi, diritto dell'uomo bianco), sostenitore del partito Libertariano
> negli USA. questo lo situa chiaramente nello spettro politico, e, di
> conseguenza, lo situa dal punto di vista etico in maniera
> inequivocabile. Essendo la politica il modo di vivere nella polis, cioè
> di agire nel mondo condiviso.
>
> dopodiché, ESR ha scritto dei software utili, tipo fetchmail.
>
> # 3. relativismo radicale e disclosure
>
> ritornando alla full disclosure, giustamente se ne discute, perchè si
> concretizza in azioni guidate da considerazioni di valore (è giusto |
> non è giusto | a volte | dipende | ecc.). In proposito vorrei segnalare
> che NON E' indifferente chi compie l'azione, perché, come.
>
> il punto di vista, le modalità, le ragioni e le condizioni da cui si
> effettua l'azione modificano l'etica a cui l'azione morale afferisce. la
> morale è sempre situata, in situazione, non accade in un mondo astratto.
> per cui, dal punto di vista etico (della riflessione), l'azione di
> disclosure X compiuta dall'ipotetico hacker razzista Y per sostenere la
> sua etica hacker razzista Z è diversa dalla stessa disclosure X compiuta
> dall'ipotetico hacker non-razzista W per sostenere la sua etica hacker
> non-razzista J.
>
> lo so, sto sostenendo che X != X
>
> purtroppo o per fortuna, la filosofia non analitica è così. il principio
> d'identità non funziona, e manco il principio di contraddizione. A può
> essere diverso da A.
>
> dimostrarlo empiricamente è banale. se un amico ti prende da parte e ti
> dice "fai schifo", fa più male che se uno che non conosci per strada ti
> dice "fai schifo". Eppure, l'azione è identica: cambia solo l'agente. la
> morale è identica, l'etica no: l'amico magari ti sta dicendo fai schifo
> perché secondo la sua etica stai facendo una cosa terribile (e magari
> c'ha ragione); invece quello che non conosci te lo dice perché fai parte
> di un gruppo che lui identifica come nemico (e magari c'ha ragione pure
> questo sconosciuto), e quindi fai schifo di default.
>
> questo relativismo radicale però non è relativismo assoluto, che è una
> contraddizione in termini. relativismo radicale infatti non vuol dire
> che tutte le azioni hanno il medesimo valore (= relativismo assoluto).
>
> il fatto che un agente sia disposto a compiere un'azione per seguire dei
> principi che ritiene corretti/giusti SENZA ALCUN FONDAMENTO ULTIMO (in
> termini politici, senza ricorso a un principio d'autorità) rende
> quell'azione tanto più etica. questo è relativismo radicale: non c'è
> dio, la patria, la legge, la madre terra o chi vi pare a sostenere che
> la disclosure è buona: è questione di scelte, di morale che si fa etica.
> IMHO. questa cosa ovviamente l'ho presa da qualcuno: per chi è
> interessato all'argomento, Tomas Ibanez (sociologo e filosofo, e
> attivista: è quello che ha inventato il simbolo della "A cerchiata", un
> po' prima del punk ma non tanto) ha scritto un libro di filosofia
> sull'argomento: "Il libero pensiero"
> http://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idlib=332
>
> ciao
>
> k.
>