Re: [Hackmeeting] Supportiamo l’hacker etico Evariste Galois…

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Author: karlessi
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To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] Supportiamo l’hacker etico Evariste Galois!
ciao

interessante questa cosa dell'etica hacker. io ho qualche nozione di
filosofia, niente laurea però. ma un po' come Ippolita ne abbiamo
parlato e scritto in questi anni nei nostri libri.

provo a dire la mia. mi scuseranno per la grossolanità i filosofi
professionisti e tutti gli altri esperti dei rispettivi campi
disciplinari. ehm, sarò breve...

1. cos'è l'etica
2. critica di l'etica hacker di himanem
3. relativismo radicale e disclosure

# 1. cos'è l'etica

in generale, l'etica è una riflessione teorica a partire dalla morale,
cioè dal comportamento pratico di umani (e non. es. anche macchine,
organismi viventi non umani, ecc.). L'etica quindi esprime una
riflessione generale, una posizione per inquadrare il senso di casi
specifici, di azioni pragmatiche rette da convizioni più o meno
esplicitate (cioè da un'assiologia: la riflessione sui valori attribuiti
dall'agente).

quindi può esistere un'etica nazista: una riflessione su cosa significa
comportarsi da nazisti. un'etica cristiana, cattolica, confuciana,
pastafariana. e naturalmente un'etica hacker. anzi: MOLTE etiche
(naziste, ecc ecc.), che corrispondono ad altrettante ideologie
regolative. anche etiche individuali.

con questo voglio dire che "etica" di per sé è un termine molto ampio,
che non descrive nulla in particolare.

# 2. critica di l'etica hacker di himanem

sul testo di Pekka Himanem, grandi dubbi e alcune convizioni. per
esempio, una scarsissima o nulla consapevolezza politica e scarso-nullo
inquadramento storico dei fenomeni analizzati. Tipico degli studiosi
accademici del nord europa e non solo.

porto un solo esempio:

Eric S. Raymond, citato spesso (anche da Himanem) come esempio
dell'hacker del jargon file, del passaggio all'open source, quello che
ha scritto "La cattedrale e il bazaar" e così via...

è un suprematista e maschilista bianco dichiarato, guerrafondaio (le
armi, diritto dell'uomo bianco), sostenitore del partito Libertariano
negli USA. questo lo situa chiaramente nello spettro politico, e, di
conseguenza, lo situa dal punto di vista etico in maniera
inequivocabile. Essendo la politica il modo di vivere nella polis, cioè
di agire nel mondo condiviso.

dopodiché, ESR ha scritto dei software utili, tipo fetchmail.

# 3. relativismo radicale e disclosure

ritornando alla full disclosure, giustamente se ne discute, perchè si
concretizza in azioni guidate da considerazioni di valore (è giusto |
non è giusto | a volte | dipende | ecc.). In proposito vorrei segnalare
che NON E' indifferente chi compie l'azione, perché, come.

il punto di vista, le modalità, le ragioni e le condizioni da cui si
effettua l'azione modificano l'etica a cui l'azione morale afferisce. la
morale è sempre situata, in situazione, non accade in un mondo astratto.
per cui, dal punto di vista etico (della riflessione), l'azione di
disclosure X compiuta dall'ipotetico hacker razzista Y per sostenere la
sua etica hacker razzista Z è diversa dalla stessa disclosure X compiuta
dall'ipotetico hacker non-razzista W per sostenere la sua etica hacker
non-razzista J.

lo so, sto sostenendo che X != X

purtroppo o per fortuna, la filosofia non analitica è così. il principio
d'identità non funziona, e manco il principio di contraddizione. A può
essere diverso da A.

dimostrarlo empiricamente è banale. se un amico ti prende da parte e ti
dice "fai schifo", fa più male che se uno che non conosci per strada ti
dice "fai schifo". Eppure, l'azione è identica: cambia solo l'agente. la
morale è identica, l'etica no: l'amico magari ti sta dicendo fai schifo
perché secondo la sua etica stai facendo una cosa terribile (e magari
c'ha ragione); invece quello che non conosci te lo dice perché fai parte
di un gruppo che lui identifica come nemico (e magari c'ha ragione pure
questo sconosciuto), e quindi fai schifo di default.

questo relativismo radicale però non è relativismo assoluto, che è una
contraddizione in termini. relativismo radicale infatti non vuol dire
che tutte le azioni hanno il medesimo valore (= relativismo assoluto).

il fatto che un agente sia disposto a compiere un'azione per seguire dei
principi che ritiene corretti/giusti SENZA ALCUN FONDAMENTO ULTIMO (in
termini politici, senza ricorso a un principio d'autorità) rende
quell'azione tanto più etica. questo è relativismo radicale: non c'è
dio, la patria, la legge, la madre terra o chi vi pare a sostenere che
la disclosure è buona: è questione di scelte, di morale che si fa etica.
IMHO. questa cosa ovviamente l'ho presa da qualcuno: per chi è
interessato all'argomento, Tomas Ibanez (sociologo e filosofo, e
attivista: è quello che ha inventato il simbolo della "A cerchiata", un
po' prima del punk ma non tanto) ha scritto un libro di filosofia
sull'argomento: "Il libero pensiero"
http://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idlib=332

ciao

k.

--

"tecnologie appropriate"

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