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Auteur: monzantifascista
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À: FOA Boccaccio 003 - Monza
Sujet: [foa_Boccaccio003] Sabato 17 febbraio 2018, concentramento ore 14.30 p.zza Castello – Stazione FS (Monza) SCORPIO. Street parade di Carnevale inDASPOnente
https://boccaccio.noblogs.org/post/2018/01/26/scorpio/


Sabato 17 febbraio 2018, concentramento ore 14.30 p.zza Castello –
Stazione FS (Monza)

SCORPIO. Street parade di Carnevale inDASPOnente


Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una
sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime
esistente, l'abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei
privilegi, delle regole e dei tabù. Era l'autentica festa del tempo, del
divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni
perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo
sguardo all'avvenire incompiuto.

Michail Bachtin


A carnevale ogni scherzo vale: così ci siamo sempre sentiti ripetere fin
dall'infanzia, quest'anno però sarebbe forse più corretto dire che a
carnevale a Monza non c'è un cazzo da scherzare! Barriere antibivacco,
ordinanze antidegrado, controllo di vicinato, daspo e mini-daspo urbani,
fino alla fantomatica operazione Scorpione: il vocabolario di governo
cittadino si è arricchito negli ultimi mesi di una vasta gamma di
"innovazioni" liberticide di orwelliana memoria. Insieme a queste,
tornano alla ribalta altri grandi classici securitari: sgomberi, minacce
di sgomberi, telecamere ovunque, pattugliamenti, presidi e l'immancabile
richiesta di avere i militari in strada a garanzia della nostra
incolumità. Sembrerebbe quindi breve il passo per il reintegro della
forca, della gogna o forse anche della gabbia sospesa, in uno scenario
degno del peggior oscurantismo medievale. E' questa la città disegnata
dalla giunta Allevi per soddisfare quell'ossessione paranoica di
sicurezza, costruita ad arte in periodo di campagna elettorale. E'
questa per noi una città invivibile, lugubre, triste, specchio di una
società che si infila in un vicolo cieco fatto di paure, piccoli
orticelli, esclusione sociale, divieti, grate e cancelli.

Il tentativo degli Stati europei di gestire l'attuale "crisi migratoria"
al fine di proteggere i secolari privilegi della Fortezza Europa sta
generando mostri, con torture e stragi soprattutto in Libia e nel
Mediterraneo. In Italia ci si attrezza intanto per l'ennesimo upgrade
del sistema di detenzione per immigrati, un tempo CPT, poi CIE e ora
CPR.

Su scala locale la crescita delle presenze di migranti sul territorio è
diventata invece il pretesto per declinare univocamente politiche in
direzione securitaria, di "lotta al degrado" e di controllo sociale. La
nuova giunta fascio-leghista sta mettendo a frutto infatti il
potentissimo strumento repressivo fornitogli dal Ministero degli Interni
(Partito Democratico), il famigerato decreto Minniti-Orlando, con le sue
"Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città". In base a
questo provvedimento, la città è stata suddivisa in "zone daspabili",
dalle quali è consentito alle forze dell'ordine allontanare per periodi
più o meno lunghi i soggetti indesiderati e ritenuti (arbitrariamente)
indecorosi attraverso la somministrazione di daspo e mini-daspo.

Per fare ciò sempre maggiori poteri (e sempre più armi) vengono
conferiti alla Polizia Locale. Negli ultimi mesi a Monza il Comando di
via Marsala si è dotato di manganelli, spray al peperoncino, giubbotti
antiproiettili fino a una cella di sicurezza e una bella armeria. Per la
gioia del giovane giullare di corte Federico Arena, assessore alla
sicurezza e acerrimo sgomberatore di poveri e oppressi.

Legittimato da una campagna mediatica costruita ad hoc per creare un
clima di paura, raffigurando nella mente dei cittadini un'immagine di
Monza in stile Bronx anni '80, il nuovo comandante della Polizia Locale
Piero Vergante ha poi ideato la famigerata operazione Scorpione. Tra
blitz e presidi, utilizzando centinaia di pattuglie ed agenti, ha messo
a segno imponenti rastrellamenti che, dopo aver controllato migliaia di
persone, hanno portato al sequesto di qualche grammo di marijuana e
all'arresto o all'allontanamento di decine di migranti rei di passare
del tempo in zone pubbliche ormai per loro off-limits. Nello stesso modo
chi fosse sorpreso a dissetarsi con una birra fresca subirebbe lo stesso
trattamento: daspo temporaneo più 500 euro di multa.

In questo scenario urbano di ossessione per la sicurezza e repressione
brulica tuttavia un tessuto sociale che vuole vivere le strade, abitare
piazze e quartieri, riempire gli spazi vuoti, costruire momenti e luoghi
di ritrovo informali, socializzare, occupare e autorganizzarsi, vivere
bene e dare forma ai propri desideri, alla faccia dell'arroganza e della
tristezza di chi sta al potere e di tutti i suoi servi. Rifiutando il
paradigma della paura, nonché delle norme che vorrebbero uomini e donne
"indesiderabili" solo perché prive di un permesso di soggiorno, noi
viviamo la città come sistema aperto di relazioni sociali da consumare
alla luce del sole (o al chiaro di luna) e non come carcere a cielo
aperto, rinchiusi ciascuno nella propria abitazione-cella, ridotti a
interagire col mondo attraverso il social network di turno. E' questa da
sempre la nostra ricetta per combattere l'unico degrado che ci preoccupa
davvero, ossia il degrado culturale costituito dall'indifferenza e
dall'ignoranza, dal populismo e dalle molteplici forme di razzismo e
fascismo che, anche a Monza, si ritagliano pericolosi spazi di
visibilità e agibilità, tutelati da istituzioni e forze di polizia.

E' quindi nel coinvolgimento di questo tessuto sociale vivo e variegato
che SCORPIO vuole riappropriarsi del significato più profondo della
festa popolare del Carnevale, proponendo un ribaltamento dell'esistente,
lo smascheramento del volto meschino del potere, una messa in
discussione radicale dell'ordine costituito. SCORPIO è un'occasione di
riscatto popolare di tutti quei soggetti, gruppi, individui subalterni
invisi a chi ci governa.

Con la nostra SCORPIO ci opponiamo quindi alla perpetuazione di questo
delirio securitario, ribellandoci alla gerarchia, all'ineguaglianza,
alla norma, al potere. Volgiamo lo sguardo a quell'avvenire incompiuto
di cui parla Bachtin e cominciamo a disegnarlo insieme a partire da
questa parade carnevalesca in cui irrideremo senza pietà alcuna il
monarca e tutti i suoi servi, giullari e vassalli.

Gli insetti danzeranno sulle ceneri dello scorpione, brulicando
inDASPOnenti nelle strade e nelle piazze che il Re vorrebbe
disinfestare.


FOA Boccaccio 003


Sabato 10 e Domenica 11, dalle ore 10.30 alle ore 17.00 workshop di
allestimenti scenografici e confezionamento dei costumi allegorici.