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Subject: [autorgstudbo] Sab 27/1 presidio contro l’invasione turca del Rojava + ven 26/1 @ Vag61: Una democrazia senza Stato.
SABATO 27 GENNAIO’018 ORE 11 @ PIAZZA MAGGIORE

PRESIDIO CONTRO L’INVASIONE TURCA DEL ROJAVA

Aderiamo all’appello di Ya Basta, Tpo e Làbas per manifestare contro
l’attacco di Erdogan al cantone curdo e a sostegno dei rivoluzionari.
Ricordiamo inoltre l'iniziativa di venerdì sera in via Paolo Fabbri
110: "Rojava, una democrazia senza stato" con Paolo Pachino e Daniele
Barbieri [vedi sotto]

* * *

Fermiamo i bombardamenti turchi su Afrin!

In queste ore le tensioni in medio oriente, ed in Siria in
particolare, si sono riaccese. Dopo sette anni di guerra feroce e
brutale, il conflitto non accenna a fermarsi. La recente invasione
della Turchia nel cantone di Afrin del Rojava (Siria del nord), in un
momento in cui le trattative di pace si erano avviate, riporta
instabilità nel territorio. Ma quali sono le reali cause dietro questo
scellerato attacco?

Afrin, assieme a Kobane e Jazira, è uno dei tre cantoni del Rojava,
una zona in cui dal 2012 i kurdi costruiscono un progetto di
democrazia radicale, basato sull’autogoverno per realizzare
l’uguaglianza e la piena giustizia sociale in quei territori.

Il confederalismo democratico, che è l’intuizione filosofica dietro
questo progetto, è stato pensato e teorizzato da Abdullah Ocalan
(detenuto nelle carceri turche dal 1999), leader di questo movimento e
del PKK, ritenuto erroneamente un’organizzazione terroristica.
L’accusa di terrorismo al movimento kurdo è la giustificazione con cui
il Presidente turco Erdogan si crede legittimato a bombardare il
cantone di Afrin causando già decine di vittime civili.

Ma chi bisogna accusare di terrorismo? Non certo i kurdi, che da anni
combattono contro l’Isis e contro ogni forma di fondamentalismo
islamico, che hanno resistito a Kobane e liberato Raqqa, capitale del
sedicente Stato Islamico! I veri terroristi sono invece coloro che da
sempre supportano l’avanzata dell’estremismo religioso e sradicano il
diritto alla libertà.

Questo sta facendo il Governo turco, tramite le cosiddette “purghe” ha
di fatto silenziato ogni forma di dissenso nel proprio Paese. La
repressione e gli arresti di migliaia di amministratori, attivisti,
giornalisti, accademici, avvocati, giudici, artisti e gli assedi nelle
città del sud est della Turchia, delineano nuove forme di fascismo in
Turchia.

C’è anche una preoccupante complicità con la politica di violenza e
terrorismo del Governo turco, ed è quella del silenzio della comunità
internazionale e dell’Unione Europea, mute davanti alle immagini di
queste ore che svelano l’uccisione indiscriminata e volontaria di
civili.

Nonostante sia stato convocato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite lo scorso 22 gennaio per discutere di tale tematica, nessuna
dichiarazione è stata fatta. Al contempo Russia e Stati Uniti
continuano a svolgere un ruolo strategico all’interno dell’area e,
incuranti di destabilizzare la zona, alimentano questo sanguinoso
conflitto.

Ora più che mai è importante sostenere la resistenza delle YPG (Unità
di Protezione Popolare), delle YPJ (Unità di Protezione delle Donne),
delle SDF (Syrian Democratic Forces) e di tutta la popolazione di
Afrin contro l’invasione turca che ha come obiettivo l’annientamento
del progetto della ROJAVA.

Invitiamo tutte e tutti a manifestare solidarietà ad Afrin, e
invitiamo anche il Comune e il sindaco di Bologna, che hanno avuto
modo di interloquire direttamente con i rappresentanti civili e
militari di Kobane pochi mesi dopo che la città fu liberata, ad
esprimersi e prendere una posizione sull’aggressione al Cantone di
Afrin-Rojava.

Vi aspettiamo alle ore 11:00 in Piazza Maggiore

Ass YaBasta Bologna, TPO, Làbas

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VENERDI’ 26 GENNAIO’018 alle 20 @ VAG61

ROJAVA. UNA DEMOCRAZIA SENZA STATO.

Iniziativa a cura di Vag61 e Nodo sociale antifascista

– ore 20: cena sociale

– ore 21: dibattito con Paolo “Pachino” (di ritorno dal Rojava) e
Daniele Barbieri (redattore del blog labottegadelbarbieri.org)

– a seguire: djset resistente a cura di Dait1 – funkt soul blues combat folk

– Inoltre, sabato mattina alle 11 @ piazza Maggiore presidio contro
l’invasione turca del Rojava [vedi sopra]

Rifacendosi al confederalismo democratico elaborato dal leader curdo
Abdullah Öcalan, detenuto in un carcere turco dal 1999, la popolazione
del Rojava ha iniziato ad autogovernarsi attraverso una rete di
assemblee e consigli in cui vengono decisi aspetti cruciali della vita
sociale come l’autodifesa militare e l’amministrazione della
giustizia. Questa visione non-statale dell’organizzazione sociale,
fortemente influenzata dal municipalismo libertario di Murray
Bookchin, si rivela rivoluzionaria anche per il contributo
fondamentale delle donne, che partendo dalla critica della disparità
uomo/donna sono arrivate a identificare nello Stato il principio
organizzatore da abbattere.



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