Grazie per l'info e per le considerazioni.
Se lasciare il cellulare a casa non ti provoca smarrimento, sei a buon
punto.
Alcune cose come termine di egocentrismo sono state estratte da Riza, che
tratta di psicologia.
Ma l' egocentrismo transitorio della fase iniziale di crescita non è quello
sviluppato in un essere adulto, o dal egocentrico patologico o il
Narcisismo patalogico. Certo è che su fb vengono messi in primo piano degli
aspetti fanno leva sull' Ego. L' ego è presente in tutti gli esseri umani,
dipende dall' individuo se nel suo percorso di crescita personale come si
è evoluto, ecco perché in un contesto come un social, chi ha delle lacune
in tal senso può sviluppare dei problemi, tutto qua.
Comunque io personalmente parlando, non disdegno i social che hanno delle
cose positive, ad eccezione il marketing per i quali sono nati.
Amo interagire con le persone dal vivo, dove puoi vedere espressioni e
sentire il timbro di voce, giustamente uno la pensa come meglio crede. :)
Il 18 Dic 2017 6:17 PM, "Cristina Ghillani" <ghcristina@???> ha
scritto:
> L'articolo offre spunti interessanti,peccato che ponga le sue basi su dati
> di fatto che tali non mi sembrano...forse per l'autore e il suo modo di
> vedere.Non ho apprezzato in particolare la selezione naturale delle
> amicizie e relazioni sulla base di difetti prima individuabili di persona
> che sul social,in generale l'analisi da lui fatta mi è sembrata limitata.A
> mio avviso il social è un mezzo e come tale non ha alcun potere se non
> quello che noi gli concediamo,nulla dà e nulla toglie al proprio ego se non
> quello che noi desideriamo che ...L'egocentrico troverà il suo campo,ma
> anche l'animale sociale a modo suo,così come lo psicopatico o il maniaco
> sessuale e la lista sarebbe lunghissima.Gabriele ha fatto un discorso molto
> sensato e consapevole,solo la consapevolezza che una qualsiasi cosa possa
> crearci dei danni ci aiuta a creare delle difese...personalmente è un
> discorso da cui mi sento molto lontana...tra parentesi quando lascio a casa
> il telefono sto benissimo molto spesso lo lascio di proposito.Comunque se
> vogliamo parlare nello specifico di egocentrismo riporterò delle
> delucidazioni trovate sull'argomento in maniera che eventualmente possiamo
> analizzare con più lucidità come tutto ciò si leghi al discorso social e
> come in esso possa trovare un suo terreno fertile,sottolineo un.
>
> *L’egocentrismo *è un atteggiamento che in alcuni inizia a manifestarsi
> nell’adolescenza e poi si rinforza sempre di più, fino a diventare il modo
> principale di agire e di relazionarsi: cercare, in tutto quel che si vive e
> che si fa, un tornaconto personale. Attenzione:*l’egocentrismo non ha
> nulla a che vedere con il sano egoismo - che consiste nel sapere quali sono
> le proprie esigenze profonde e nel non sacrificarle a modelli esterni - ma
> con un’estrema difficoltà a fare qualcosa che non presenti almeno un
> vantaggio per se stessi.*È come se una persona avesse l’obbligo interiore
> - in automatico e spesso senza accorgersene – di “spremere” da ogni
> situazione un beneficio per sé, mentre quando questo non è possibile, la
> situazione stessa non viene considerata degna di attenzione. L’egocentrico
> stabilisce amicizie sulla base di ciò che quell’amico gli può dare (ad
> esempio inviti in vacanza, raccomandazioni, prestazioni professionali
> gratis o con lo sconto), sceglie le frequentazioni solo nell’ottica di
> eventuali benefici o aiuti a cui poter un giorno attingere e anche in amore
> mette in atto qualcosa del genere: sceglie un partner che gli piace, ma
> deve essere qualcuno “giusto” anche socialmente e pronto a mettere lui al
> centro dei suoi interessi.
>
> *L’egocentrico è come un terreno arido*
>
> Anche quando fa qualcosa per gli altri, dietro il comportamento
> dell’egocentrico c’è sempre una qualche forma di vantaggio personale (anche
> solo come “ritorno di immagine”). Questo atteggiamento a tutto campo
> indubbiamente fa sì che la persona si senta “ben piazzata” nella realtà: ha
> accentrato attenzioni, denaro, potere, benefici, aiuti. Ma la qualità delle
> sue relazioni e della sua vita interiore nel tempo si inaridisce, perché
> esse non sono nutrite da due componenti fondamentali che non dovrebbero mai
> mancare almeno in una parte del nostro vivere: la spontaneità e la
> gratuità. Senza questi ingredienti, la vita potrà anche essere funzionale
> ai bisogni concreti dell’Io (inteso in modo decisamente egocentrico), ma
> mancherà di anima, di umanità e di affinità profonda con gli altri.*A un
> certo punto i conti di chi “vive solo per tornaconto” non tornano più: chi
> lo circonda tende ad allontanarsi, altri diffidano, la felicità non arriva *perché,
> nella continua ricerca del proprio vantaggio, ci si nega occasioni
> fondamentali di arricchimento interiore perché magari, al momento, le si
> ritiene poco remunerative. Liberarsi da questa ossessione e agire con
> spontaneità significa davvero farsi un grande regalo.
>
> *Tutti i danni dell’egocentrismo*
>
> - Circondarsi di rapporti falsi e non affini.
>
> - Allontanare chi ci vuole bene e ci fa del bene.
>
> - Indurre nel partner frustrazione e favorire le crisi.
>
> - Perdere occasioni per arricchirsi interiormente.
>
> - Diventare schiavo dei vantaggi acquisiti.
>
> *Le prime cose da fare*
>
> *Affidarsi al caso*
>
> Può essere molto utile provare a fare esperienze in qualche modo casuali,
> senza l’ingombrante bussola del tornaconto personale. Fare una cosa solo
> per il gusto di farla. Dice un famoso detto: l’importante non è la meta, ma
> il viaggio. Ecco: distogliamo l’attenzione dal risultato e godiamoci quel
> che accade nel frattempo. Lasciamo la nostra realtà più libera di…accadere.
>
> *Crescere psicologicamente*
>
> Agire per tornaconto può sembrare da furbi, ma in realtà esprime la gran
> paura di non farcela con le proprie forze, di avere una grande carenza che
> non si conosce e non si sa come colmare. Per questo si cerca sempre di
> immettere cose vantaggiose, come delle riserve per non farsi trovare
> impreparati. Urge una buona psicoterapia, senza tornaconti immediati.
>
> Il 17 dicembre 2017 alle 20.03 BARBARA PERLA <arteegusto70@???> ha
> scritto:
>
> Scusate, questo è un articolo vecchio (9 anni fa) ma che spiega alcune
> dinamiche affrontate in psicologia su fb:
>
> https://www.psicoanalisi.it/psicoanalisi/1448
>
> :)
>
> Il 17 Dic 2017 7:39 PM, "Gabriele Viglianisi" <vigliag@???> ha
> scritto:
>
> Mi piacciono le discussioni sulla psicologia! Non ne capisco molto ma mi
> piace :) Carina la curiosità sull'autocentramento di facebook. Avevo letto
> altri articoli riguardo gli effetti psicologici degli smartphone, il fatto
> che diano dipendenza perché "a ricompense variabili" (posti qualcosa, poi
> speri nelle reazioni degli altri, come con una slot machine). Però sul lato
> positivo, sono un modo facile per scaricare l'ansia (si parlava di un
> esperimento: gli studenti che mentre aspettavano per un colloquio hanno
> potuto usare i cellulari, arrivavano al colloquio più rilassati). Purtroppo
> non ho le fonti a portata di mano.
>
> Riguardo facebook, è sicuramente uno strumento utile, ma gli interessi
> degli utenti e dei gestori della piattaforma non sono allineati: facebook è
> ottimizzato principalmente per farti passare quanto più tempo possibile
> online e massimizzare gli introiti pubblicitari, non certo per farti vivere
> bene online. Riguardo l'usare facebook anche per le relazioni serie... beh,
> non lo vedo affatto diverso rispetto al vecchio msn messenger, alle mail,
> signal o whatsapp.
>
> Io sono tra quelli che ricorrono a trucchi per usare facebook a modo loro,
> e devo dire di essere abbastanza contento del risultato:
> - su cellulare ho l'app di facebook protetta da password, e senza
> collegamento nella home. Questo mi impedisce di aprirla "in automatico",
> spezzando gli automatismi e dandomi il tempo di riflettere.
> - su computer ho l'estensione per chrome News Feed Eradicator, che mi
> "svuota" il news feed. In questo modo quando cerco di aprire facebook
> tramite l'automatismo "ctrl-t f invio" finisco su una pagina bianca su cui
> vedo praticamente solo le notifiche. Se voglio leggere i post di amici o di
> pagine, devo cercarle manualmente, ma mi sta benissimo (scelgo io cosa
> vedere, non facebook per me).
>
> Però sono anche uno di quelli che non riesce a postare niente
> pubblicamente. Se devo dire qualcosa a qualcuno, o mi viene in mente
> qualcuno, gli mando un messaggio tramite Messenger. Non ho ancora deciso se
> la cosa mi sta bene o no però, vorrei postare di più.
>
> Il giorno 17 dicembre 2017 18:15, BARBARA PERLA <arteegusto70@???>
> ha scritto:
>
> La cambia, anche aumentandola. Come Vi sentite quando avete dimenticato
> il cellulare a casa?
> Se ne sta parlando tanto un questi gg. di " Dopamina", poi uno può o non
> può credere ma è abbastanza scentifico.
> Comunque tornando alla dopamina:
> La fonte è Focus, ma a riguardo ce ne sono altre che parlano della
> DOPAMINA.
> RILASCIO DI DOPAMINA. Studi in risonanza magnetica funzionale hanno
> dimostrato che i centri della ricompensa nel cervello sono più attivi
> quando, in una conversazione, stiamo parlando di noi, piuttosto che quando
> ci è chiesto di ascoltare. Ma se nelle chiacchierate faccia a faccia
> parliamo di noi stessi nel 30-40% delle volte, su Facebook è autocentrato
> l'80% dei post. Quando scriviamo di noi nel nostro cervello si libera
> dopamina, un neurotrasmettitore associato alle sensazioni di benessere: è
> come se il cervello in qualche modo ricompensasse il nostro egocentrismo!
>
> Se usato con moderazione e con regole del tempo di utilizzo, non credo
> che arrivi a essere dannoso.
>
> A presto, bye.
>
> Il 17 Dic 2017 6:06 PM, <aaronwinstonsmith@???> ha scritto:
>
> On 2017-12-17 16:49, BARBARA PERLA wrote:
>
> Partirò da un concetto semplice che alla portata di ogni essere umano
> senza aver per forza delle basi in psicologia. Un individuo deve
> essere integro, non frammentato. Fb in realtà essendo una piazza
> virtuale, cambia quello che sono le azioni e percezioni di chi li
> utilizza. Tempo fa, venne fuori il concetto di "Io" reale e " Io
> virtuale, al quale io non credo
>
>
> Ma cambia le percezioni o semplicemente le aumenta?
>
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