Re: [Lifeoutoffb] Le due facce della stessa FB-medaglia

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Szerző: Cristina Ghillani
Dátum:  
Címzett: BARBARA PERLA, Reclamare indipendenza dall'oligarchia del web
Tárgy: Re: [Lifeoutoffb] Le due facce della stessa FB-medaglia
L'articolo offre spunti interessanti,peccato che ponga le sue basi su dati di fatto che tali non mi sembrano...forse per l'autore e il suo modo di vedere.Non ho apprezzato in particolare la selezione naturale delle amicizie e relazioni sulla base di difetti prima individuabili di persona che sul social,in generale l'analisi da lui fatta mi è sembrata limitata.A mio avviso il social è un mezzo e come tale non ha alcun potere se non quello che noi gli concediamo,nulla dà e nulla toglie al proprio ego se non quello che noi desideriamo che ...L'egocentrico troverà il suo campo,ma anche l'animale sociale a modo suo,così come lo psicopatico o il maniaco sessuale e la lista sarebbe lunghissima.Gabriele ha fatto un discorso molto sensato e consapevole,solo la consapevolezza che una qualsiasi cosa possa crearci dei danni ci aiuta a creare delle difese...personalmente è un discorso da cui mi sento molto lontana...tra parentesi quando lascio a casa il telefono sto benissimo molto spesso lo lascio di proposito.Comunque se vogliamo parlare nello specifico di egocentrismo riporterò delle delucidazioni trovate sull'argomento in maniera che eventualmente possiamo analizzare con più lucidità come tutto ciò si leghi al discorso social e come in esso possa trovare un suo terreno fertile,sottolineo un.

L’egocentrismo è un atteggiamento che in alcuni inizia a manifestarsi nell’adolescenza e poi si rinforza sempre di più, fino a diventare il modo principale di agire e di relazionarsi: cercare, in tutto quel che si vive e che si fa, un tornaconto personale. Attenzione:l’egocentrismo non ha nulla a che vedere con il sano egoismo - che consiste nel sapere quali sono le proprie esigenze profonde e nel non sacrificarle a modelli esterni - ma con un’estrema difficoltà a fare qualcosa che non presenti almeno un vantaggio per se stessi.È come se una persona avesse l’obbligo interiore - in automatico e spesso senza accorgersene – di “spremere” da ogni situazione un beneficio per sé, mentre quando questo non è possibile, la situazione stessa non viene considerata degna di attenzione. L’egocentrico stabilisce amicizie sulla base di ciò che quell’amico gli può dare (ad esempio inviti in vacanza, raccomandazioni, prestazioni professionali gratis o con lo sconto), sceglie le frequentazioni solo nell’ottica di eventuali benefici o aiuti a cui poter un giorno attingere e anche in amore mette in atto qualcosa del genere: sceglie un partner che gli piace, ma deve essere qualcuno “giusto” anche socialmente e pronto a mettere lui al centro dei suoi interessi.

L’egocentrico è come un terreno arido

Anche quando fa qualcosa per gli altri, dietro il comportamento dell’egocentrico c’è sempre una qualche forma di vantaggio personale (anche solo come “ritorno di immagine”). Questo atteggiamento a tutto campo indubbiamente fa sì che la persona si senta “ben piazzata” nella realtà: ha accentrato attenzioni, denaro, potere, benefici, aiuti. Ma la qualità delle sue relazioni e della sua vita interiore nel tempo si inaridisce, perché esse non sono nutrite da due componenti fondamentali che non dovrebbero mai mancare almeno in una parte del nostro vivere: la spontaneità e la gratuità. Senza questi ingredienti, la vita potrà anche essere funzionale ai bisogni concreti dell’Io (inteso in modo decisamente egocentrico), ma mancherà di anima, di umanità e di affinità profonda con gli altri.A un certo punto i conti di chi “vive solo per tornaconto” non tornano più: chi lo circonda tende ad allontanarsi, altri diffidano, la felicità non arriva perché, nella continua ricerca del proprio vantaggio, ci si nega occasioni fondamentali di arricchimento interiore perché magari, al momento, le si ritiene poco remunerative. Liberarsi da questa ossessione e agire con spontaneità significa davvero farsi un grande regalo.

Tutti i danni dell’egocentrismo

- Circondarsi di rapporti falsi e non affini.

- Allontanare chi ci vuole bene e ci fa del bene.

- Indurre nel partner frustrazione e favorire le crisi.

- Perdere occasioni per arricchirsi interiormente.

- Diventare schiavo dei vantaggi acquisiti.

Le prime cose da fare

Affidarsi al caso

Può essere molto utile provare a fare esperienze in qualche modo casuali, senza l’ingombrante bussola del tornaconto personale. Fare una cosa solo per il gusto di farla. Dice un famoso detto: l’importante non è la meta, ma il viaggio. Ecco: distogliamo l’attenzione dal risultato e godiamoci quel che accade nel frattempo. Lasciamo la nostra realtà più libera di…accadere.

Crescere psicologicamente

Agire per tornaconto può sembrare da furbi, ma in realtà esprime la gran paura di non farcela con le proprie forze, di avere una grande carenza che non si conosce e non si sa come colmare. Per questo si cerca sempre di immettere cose vantaggiose, come delle riserve per non farsi trovare impreparati. Urge una buona psicoterapia, senza tornaconti immediati.

> Il 17 dicembre 2017 alle 20.03 BARBARA PERLA <arteegusto70@???> ha scritto:
>
>     Scusate, questo è un articolo vecchio (9 anni fa) ma che spiega alcune dinamiche affrontate in psicologia su fb:

>
>     https://www.psicoanalisi.it/psicoanalisi/1448 https://www.psicoanalisi.it/psicoanalisi/1448

>
>     :)

>
>     Il 17 Dic 2017 7:39 PM, "Gabriele Viglianisi" <vigliag@??? mailto:vigliag@gmail.com > ha scritto:

>
>         > >         Mi piacciono le discussioni sulla psicologia! Non ne capisco molto ma mi piace :) Carina la curiosità sull'autocentramento di facebook. Avevo letto altri articoli riguardo gli effetti psicologici degli smartphone, il fatto che diano dipendenza perché "a ricompense variabili" (posti qualcosa, poi speri nelle reazioni degli altri, come con una slot machine). Però sul lato positivo, sono un modo facile per scaricare l'ansia (si parlava di un esperimento: gli studenti che mentre aspettavano per un colloquio hanno potuto usare i cellulari, arrivavano al colloquio più rilassati). Purtroppo non ho le fonti a portata di mano.

> >
> >         Riguardo facebook, è sicuramente uno strumento utile, ma gli interessi degli utenti e dei gestori della piattaforma non sono allineati: facebook è ottimizzato principalmente per farti passare quanto più tempo possibile online e massimizzare gli introiti pubblicitari, non certo per farti vivere bene online. Riguardo l'usare facebook anche per le relazioni serie... beh, non lo vedo affatto diverso rispetto al vecchio msn messenger, alle mail, signal o whatsapp.

> >
> >         Io sono tra quelli che ricorrono a trucchi per usare facebook a modo loro, e devo dire di essere abbastanza contento del risultato:
> >         - su cellulare ho l'app di facebook protetta da password, e senza collegamento nella home. Questo mi impedisce di aprirla "in automatico", spezzando gli automatismi e dandomi il tempo di riflettere.
> >         - su computer ho l'estensione per chrome News Feed Eradicator, che mi "svuota" il news feed. In questo modo quando cerco di aprire facebook tramite l'automatismo "ctrl-t f invio" finisco su una pagina bianca su cui vedo praticamente solo le notifiche. Se voglio leggere i post di amici o di pagine, devo cercarle manualmente, ma mi sta benissimo (scelgo io cosa vedere, non facebook per me).

> >
> >         Però sono anche uno di quelli che non riesce a postare niente pubblicamente. Se devo dire qualcosa a qualcuno, o mi viene in mente qualcuno, gli mando un messaggio tramite Messenger. Non ho ancora deciso se la cosa mi sta bene o no però, vorrei postare di più.

> >
> >         Il giorno 17 dicembre 2017 18:15, BARBARA PERLA <arteegusto70@??? mailto:arteegusto70@gmail.com > ha scritto:

> >
> >             > > >             La cambia, anche aumentandola. Come Vi sentite quando avete dimenticato il cellulare a casa?
> > >             Se ne sta parlando tanto un questi gg. di " Dopamina", poi uno può o non può credere ma è abbastanza scentifico.
> > >             Comunque tornando alla dopamina:
> > >             La fonte è Focus, ma a riguardo ce ne sono altre che parlano della DOPAMINA.
> > >             RILASCIO DI DOPAMINA. Studi in risonanza magnetica funzionale hanno dimostrato che i centri della ricompensa nel cervello sono più attivi quando, in una conversazione, stiamo parlando di noi, piuttosto che quando ci è chiesto di ascoltare. Ma se nelle chiacchierate faccia a faccia parliamo di noi stessi nel 30-40% delle volte, su Facebook è autocentrato l'80% dei post. Quando scriviamo di noi nel nostro cervello si libera dopamina, un neurotrasmettitore associato alle sensazioni di benessere: è come se il cervello in qualche modo ricompensasse il nostro egocentrismo! 

> > >
> > >             Se usato con moderazione e con regole del tempo di utilizzo,  non credo che arrivi a essere dannoso. 

> > >
> > >             A presto, bye.

> > >
> > >             Il 17 Dic 2017 6:06 PM, <aaronwinstonsmith@??? mailto:aaronwinstonsmith@autistici.org > ha scritto:

> > >
> > >                 > > > > On 2017-12-17 16:49, BARBARA PERLA wrote:

> > > >
> > > >                     > > > > > Partirò da un concetto semplice che alla portata di ogni essere umano
> > > > >                     senza aver per forza delle basi in psicologia. Un individuo deve
> > > > >                     essere integro, non frammentato. Fb in realtà essendo una piazza
> > > > >                     virtuale, cambia quello che sono le azioni e percezioni di chi li
> > > > >                     utilizza. Tempo fa, venne fuori il concetto di "Io" reale e " Io
> > > > >                     virtuale, al quale io non credo

> > > > >
> > > > >                 > > > >                 Ma cambia le percezioni o semplicemente le aumenta?

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