[RSF] A chi segnalare sul Tevere a Roma

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Autore: Partecipazione civica sul Tevere
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To: Partecipazione civica sul Tevere
Oggetto: [RSF] A chi segnalare sul Tevere a Roma
In questi giorni sono pervenute in Redazione molte segnalazioni di degrado
sul Tevere a Roma e richieste su quali siano gli Enti cui inviare le stesse.

Come da più parti molte volte sottolineato, le competenze sono piuttosto
frastagliate.

Vi è altresì da dire che alcuni temi non sono prettamente “tiberini”:
rifiuti abbandonati e piccole discariche, stato delle infrastrutture,
abusivismo edilizio, accampamenti di senza fissa dimora, manutenzione dei
beni archeologici e culturali in genere (architettonici, artistici, storici,
etc), etc, che riguardano in generale – al di là della verifica delle
segnalazioni – parti più o meno popolose o importanti della Città.

Perciò, al di là della cura che le singole Istituzioni devono o vogliono
effettuare delle aree di diversa estensione attorno al Tevere (il Demanio
Regionale ha determinati limiti, l’Ambito Strategico Tevere del Piano
Regolatore Generale di Roma ha altri ben più vasti limiti che coinvolgono
anche parti abbastanza distanti dal fiume in ottica di integrazione
urbanistica, la pianificazione idraulica riguarda tutto il sub-bacino
tributario del corso principale comprendendo sia gli affluenti in ambito
urbano sia i canali e i fossi di qualunque genere – che fra l’altro nel
territorio di Roma Capitale sono soltanto in piccola parte sotto la
competenza del Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano –, etc etc), non
ci si può che riferire:



-          agli Uffici “settoriali” (sui singoli aspetti) delle
Amministrazioni competenti,


-          agli Uffici più specificamente preposti ad occuparsi del Tevere a
Roma.




Quanto a questi ultimi, si possono segnalare:



-          l’Ufficio Speciale Tevere di Roma Capitale recentemente
costituito (è stato segnalato in un servizio televisivo su RAI 1 che non è
noto un numero di telefono, e in effetti da
<http://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW1802844>
http://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW1802844 non
risulta neanche una mail, ma di certo si tratta di questione di breve
termine),


-          stante il ruolo fin qui assunto dall’Assessorato alla
Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale, nell’ambito della Direzione
promozione tutela ambientale e benessere degli animali, il Servizio Aree
Fluviali (
<https://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW810731>
https://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW810731),


-          in ambito della Regione Lazio, fra le Direzioni e Agenzie di cui
a  <http://www.regione.lazio.it/organigrammaRegionale/?vw=struttura&id=9>
http://www.regione.lazio.it/organigrammaRegionale/?vw=struttura&id=9
sicuramente più d’una, ma in particolare quelle ad Ambiente e sistemi
naturali (il suddetto Ambito Strategico Tevere del P.R.G. riguarda anche
Aree Protette), Risorse idriche e difesa del suolo, Politiche ambientali e
ciclo dei rifiuti (all’Area rifiuti e bonifiche di questa Direzione fa capo
il Dipendente della Giunta con incarico di Alta Professionalità preposto ai
Contratti di Fiume, considerate le priorità dello “strumento”),


-           <http://www.ato2roma.it/> http://www.ato2roma.it/ (in
particolare per scarichi e depurazioni),


-          la Capitaneria di Porto di Roma (in base al R.D. 10 agosto 1934
n.1452 l’Amministrazione marittima ha competenze su navigazione e tratti di
sponde attinenti, concessioni di specchi d’acqua, occupazione di tratti di
sponde ad uso balneare, vigilanza, etc da Castel Giubileo alla Foce),


-          l’Autorità di Bacino distrettuale dell'Appennino Centrale per gli
strumenti generali di pianificazione,


-          gli Uffici di Polizia per quanto di competenza (Polizia Fluviale,
etc),


-          la Soprintendenza Capitolina e le diverse Soprintendenze Statali,
per quanto di competenza (Uffici che si occupano di opere sul Tevere,
singoli Responsabili),


-          e molti altri ancora.




Ovviamente l’auspicio è che sempre più siano prese in considerazione
organicamente – oltre alle segnalazioni di degrado – le tante proposte nei
cassetti da decenni o quelle più recenti (non è di certo esaustiva l’area
“Archivio” su http://www.unpontesultevere.com/).



Ed è pure scontato che, per quanto l’indirizzario dei presenti comunicati
raggiunga oltre 75.000 mail (alcune delle quali li “rimbalzano” a loro
volta), anche in Città diverse da Roma e Regioni diverse dal Lazio (ciò che
nella regione Tiberina può dar luogo a una rete di solidarietà ecologica che
salvaguardi Roma, da monte a valle, soprattutto per quanto riguarda le
principali finalità del Contratto di Fiume), la “partecipazione civica” va
sviluppata per coinvolgere il più possibile circa 3.000.000 di romani,
quanto meno per verificarne interesse e opinioni in merito al Tevere.