Ulteriormente chiarite le attività di dettaglio previste per lUfficio
Speciale Tevere nel nuovo comunicato del Campidoglio di cui a
http://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW1862933.
Ovviamente il Contratto di Fiume ha una particolare criticità legata al
fatto che gli obiettivi dello strumento (accordo pubblico-privato volontario
e non cogente, che quindi non costituisce uno strumento normativo, come
talora erroneamente si legge) riguardano innanzitutto la gestione della
qualità delle acque e dei rischi legati alle alluvioni (cfr per esempio
http://www.contrattidifiume.it/it/cosa-sono-i-cdf/ e
http://www.unpontesultevere.com/?option=com_content
<
http://www.unpontesultevere.com/?option=com_content&view=article&id=105>
&view=article&id=105), che Roma non può controllare per se stessa
intervenendo solo su se stessa; inoltre la partecipazione civica prevista
nei requisiti qualitativi di base
(
http://www.a21italy.it/2015/03/27/requisiti-qualitativi-di-base-di-un-contr
atto-di-fiume-del-mattm/, punto 2.e, lì dove si deve attuare <<un processo
dialogico bilanciato che eviti squilibri a favore degli attori dotati di
maggior peso politico ed economico>>, essendo <<garantito che la discussione
avvenga tra soggetti liberi e uguali e la decisione, essendo lesito di un
dibattito allargato, possa anche indurre un mutamento nellorientamento dei
partecipanti>>) deve interessare il maggior numero possibile di cittadini,
ciò che senzaltro a Roma non è facile mettere in pratica: <<la
partecipazione non va intesa come un semplice atto burocratico>>.
Al di là del continuo lavoro in merito, si attendono le eventuali posizioni
delle altre Istituzioni competenti, viste le molteplici criticità
interdisciplinari, intersettoriali e interamministrative coinvolte nella
gestione del Tevere a Roma.