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Da: Cerulli Fabio (IT MKT) <fabio.cerulli@???>
Inviato: martedì 12 dicembre 2017 12:07
Oggetto: “Sotto un cielo di piombo" - presentazione del docufilm sulla lotta per la casa a Roma (1961-85) di Massimo Sestili, venerdì 15, ore 18,30 a San Lorenzo
Carissimi/e,
vi invitiamo a partecipare alla presentazione e proiezione del docufilm “Sotto un cielo di piombo – Il movimento per la lotta per la casa a Roma (1961-1985)” di Massimo Sestili.
La proiezione si terrà presso la sede di Sinistra Anticapitalista di San Lorenzo, Via dei Latini 73, venerdì 15 dicembre dalle ore 18:30.
Il dibattito che seguirà sarà anche l’occasione per fare il punto sulle lotte attuali per il diritto all’abitare e sull’uso del territorio fra speculazione fondiaria capitalista e difesa delle condizioni di vita e vivibilità urbana della nostra città
Vi invitiamo a diffondere l’iniziativa inoltrando questa email e diffondendo l’evento facebook raggiungibile a questo link:
https://www.facebook.com/events/1743778272597672/
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Presentazione del docufilm “Sotto un cielo di piombo” di Massimo Sestili e dibattito sulla storia del movimento della lotta per la casa a Roma.
con:
- Massimo Sestili (autore del documentario)
- Sarah Gainsforth (giornalista)
- Fabio Cerulli (Sinistra Anticapitalista)
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“Siamo stati deportati dal fascismo nel ’33, vivevamo in baracche di lamiera; siamo stati messi su carri bestiame e portati a Pietralata, perché volevano fare Roma bella”.
La storia della lotta per la casa è anche la storia dello sviluppo di Roma. "Sotto un Cielo di Piombo" ci racconta questa storia, partendo dal movimento di lotta per la casa dal 1961 al 1985.
Dai baraccati dell'Acquedotto Felice alle occupazioni delle case popolari negli anni '60, agli anni '70, le case sfitte e lo slogan "In periferia non vogliamo andare, in centro storico vogliamo tornare".
Se negli anni ’60 i baraccati dicevano “andiamo a Roma” per intendere il centro storico, oggi un quarto della popolazione abita fuori dal Grande Raccordo Anulare“, mentre in centro la percentuale di case vuote è compresa tra il 21% e il 42%, con numerosi appartamenti trasformati in B&B e la corsa alla speculazione immobiliare nelle periferie.
Intanto l'emergenza abitativa vive una fase di normalizzazione senza precedenti. La Città metropolitana di Roma è al primo posto per il numero di persone residenti in famiglia che vivono in un forte disagio abitativo: le “famiglie senza tetto”, cioè quelle che non dimorano in abitazione nè in altro tipo di alloggio, sono pari a 21.345 con una percentuale dello 0,6%; mentre sono 4.569 le famiglie in forte disagio abitativo che ricorrono ad “altri tipi di alloggio occupati”, ovvero roulotte, capanne, baracche, ecc., secondo il 15° Censimento della Popolazione e delle Abitazioni del 2011.
A Roma sono stati eseguiti nel 2016 dai 15 ai 20 sfratti al giorno. 1.400 famiglie vivono nei Centri di Assistenza Alloggiativa Temporanea, i “residence”; circa 6mila persone a Roma abitano in occupazioni abitative, nelle circa 70 occupazioni sparse nella Capitale. Molti di loro sono tra le 10.500 famiglie in graduatoria per una casa popolare.