Autore: Elettrico Data: To: hackmeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] hackit2018 --> Re: sintetico report di hackit
2017 @ valsusa
Il 10/11/2017 21:19, Luisa Civardi ha scritto: >
>>
>> io di tutta sta discussione so poco, i fablab sono una storia gggiovane
>> che non mi appartiene, conosco a tratti e mi interessa relativamente.
> Ecco, appunto :)
della serie: diofà se non dai un cazzo allora taci :P
comunque io ritengo che in qualche maniera i nomi trasmettano qualcosa.
sento coworking e mi immagino un posto un po' trendy dove pago e ho
servizi e spazio stile ufficio. sento moda lab e mi immagino una serie
di fighetti che cuciono fra di loro scampoli di stoffa e li vendono a
prezzi esosi. sento hacklab e mi immagino una stanza piuttosto polverosa
e pieno di computer dove si fanno robe, in un posto occupato. sento
milano e penso una città di merda. sento fablab e penso a stampanti 3d
con attorno gente coi mac.
io non ho una concezione tanto negativa del termine fablab ma credo
perché ho visto un po' com'è nato, poi è rapidamente deviato in posti
assolutamente senza base politica, molto modaioli e pieni di cazzate
yuppie ma in salsa silicon valley 2.0.
mi è piaciuta moltissimo la spiegazione e se fossi a genova
probabilmente ci passerei del tempo, detto ciò per chi non sa e ascolta
la parola "fablab" la connessione può essere più virata alla versione
più business e startuppara, e mi spiace dirlo ma effettivamente il logo
e molto simile.
poi ve ne potete tranquillamente fottere, ma visto che "fablab" è un
qualcosa nell'immaginario collettivo (come "squat", "hacklab", ecc)
credo che abbia più senso fornire informazioni in maniera che sia più
facile capire che fate per allontanarvi da quella parte di immaginario
che non vi piace, piuttosto che sottintendere che insomma sei vecchio
cazzo vuoi :P