Re: [Lifeoutoffb] evoluzioni del significato del termine hac…

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Autore: Francesco Occhipinti
Data:  
To: Reclamare indipendenza dall'oligarchia del web
Oggetto: Re: [Lifeoutoffb] evoluzioni del significato del termine hacker
wow, grazie! questa discussione sull'etica hacker mi ha davvero
insegnato qualcosa. da quel che ho vissuto viaggiando ed incontrando
persone impegnate nel software libero e nel web, credo che ci sia un
nuovo principio adottato sempre di più da chi si preoccupi di vere
un'etica: l'empatia. personalmente ci sto ancora lavorando su! XD


2017-10-26 20:14 GMT+02:00 Cristiano Longo <cristianolongo@???>:
> Li sto leggendo ora, poi faccio un altro riassunto
>
> i principi generali su cui si basa l'etica hacker sono:
>
> Condivisione
> Apertura
> Decentralizzazione
> Libero accesso alle tecnologie informatiche
> Miglioramento del mondo
>
> https://it.wikipedia.org/wiki/Etica_hacker
>
> On 26/10/2017 19:31, Francesco Occhipinti wrote:
>> sinceramente, gran lavoro ed una lettura interessante, grazie. non uso
>> molto wikipedia ma ho cercato di fare due piccole modifiche al testo
>> che forse puoi già osservare sul sito. quali sono i cinque principi?
>>
>> 2017-10-26 18:41 GMT+02:00 Cristiano Longo <cristianolongo@???>:
>>> Ho fatto un breve riassuntino della sezione che descrive le evoluzioni
>>> del termine Hacker nella relativa pagina di wikipedia
>>> https://it.wikipedia.org/wiki/Hacker .
>>>
>>> CL
>>>
>>>
>>> Al MIT degli anni 1920-26 vigeva un elevato livello di competizione e
>>> l'attività di hacking emerse sia come reazione sia come estensione di
>>> una tale cultura competitiva. L'istituto, con la miriade di corridoi e
>>> tunnel sotterranei, offriva ampie opportunità esplorative agli studenti.
>>> Fu così che "tunnel hacking" divenne l'accezione usata dagli stessi
>>> studenti per indicare queste incursioni sotterranee non autorizzate.
>>>
>>> [...]
>>>
>>> I primi ad auto-qualificarsi "computer hacker" nel campus del MIT negli
>>> anni 1960 furono un gruppo di studenti appassionati di modellismo
>>> ferroviario, che negli ultimi anni 1950 si erano riuniti nel Tech Model
>>> Railroad Club. [...] In maniera sottile, il termine hacking si trasformò
>>> da sinonimo di gioco ozioso, a un gioco in grado di migliorare le
>>> prestazioni o l'efficienza complessiva del sistema ferroviario del club.
>>> Quanto prima i membri di quel comitato cominciarono a indicare con
>>> orgoglio l'attività di ricostruzione e miglioramento del circuito per il
>>> funzionamento delle rotaie con il termine "hacking", mentre "hacker"
>>> erano quanti si dedicavano a tali attività.
>>>
>>> [...]
>>>
>>> Sul finire degli anni cinquanta, l'intero comitato Signals and Power era
>>> emigrato in massa nella sala di controllo del TX-0, portandosi dietro lo
>>> stesso spirito di gioco creativo. Il vasto reame della programmazione
>>> informatica avrebbe portato a un ulteriore mutamento etimologico. "To
>>> hack" non indicava più l'attività di saldare circuiti dalle strane
>>> sembianze, bensì quella di comporre insieme vari programmi, con poco
>>> rispetto per quei metodi o procedure usati nella scrittura del software
>>> "ufficiale". Significava inoltre migliorare l'efficienza e la velocità
>>> del software già esistente che tendeva a ingolfare le risorse della
>>> macchina.
>>>
>>> [...]
>>>
>>> Un classico esempio di quest'ampliamento della definizione di hacker è
>>> Spacewar!, il primo video game interattivo. Sviluppato nei primi anni
>>> sessanta dagli hacker del MIT, Spacewar! includeva tutte le
>>> caratteristiche dell'hacking tradizionale: era divertente e casuale, non
>>> serviva ad altro che a fornire una distrazione serale alle decine di
>>> hacker che si divertivano a giocarvi. Dal punto di vista del software,
>>> però, rappresentava una testimonianza incredibile delle innovazioni rese
>>> possibili dalle capacità di programmazione. Inoltre era completamente
>>> libero (e gratuito). [...] Furono i concetti di innovazione collettiva e
>>> proprietà condivisa del software a distanziare l'attività di computer
>>> hacking degli anni sessanta da quelle di tunnel hacking e phone hacking
>>> del decennio precedente.
>>>
>>> [...]
>>>
>>> Nella seconda metà degli anni settanta il termine "hacker" aveva assunto
>>> la connotazione di élite. [...] Per potersi definire hacker, una persona
>>> doveva compiere qualcosa di più che scrivere programmi interessanti;
>>> doveva far parte dell'omonima cultura e onorarne le tradizioni.
>>>
>>> [...]
>>>
>>> A partire dai primi anni ottanta i computer presero a spuntare un po'
>>> ovunque, e i programmatori [...] improvvisamente si trovarono a stretto
>>> contatto con hacker di grande livello via ARPANET. Grazie a questa
>>> vicinanza, i comuni programmatori presero ad appropriarsi delle
>>> filosofie anarchiche tipiche della cultura hacker di ambiti come quello
>>> del MIT. Tuttavia, nel corso di un simile trasferimento di valori andò
>>> perduto il tabù culturale originato al MIT contro ogni comportamento
>>> malevolo, doloso. Mentre i programmatori più giovani iniziavano a
>>> sperimentare le proprie capacità con finalità dannose - creando e
>>> disseminando virus, facendo irruzione nei sistemi informatici militari,
>>> provocando deliberatamente il blocco di macchine quali lo stesso Oz del
>>> MIT, popolare nodo di collegamento con ARPAnet - il termine "hacker"
>>> assunse connotati punk, nichilisti.
>>>
>>>
>>> _______________________________________________
>>> Lifeoutoffb mailing list
>>> Lifeoutoffb@???
>>> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/lifeoutoffb
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