[Lifeoutoffb] Doraemon e il Cyberpunk

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Autore: Cristiano Longo
Data:  
To: lifeoutoffb
Oggetto: [Lifeoutoffb] Doraemon e il Cyberpunk
Ciao ragazzi visto che ho perso le password del blog scrivo qui.

Secondo voi Doeaemon è Cyberpunk o è semplicemente fantascienza? Secondo
me è un pelo cyberpunk ma non troppo.

Ma andiamo per ordine. 

Il termine Cyberpunk viene usato per la prima volta nel 1980 nel
racconto breve "Cyberpunk" di  Bruce Bethke, ma la sua definitiva
consacrazione sarà qualche anno dopo con la triologia dello Sprawl di
William Gibson (autore) e Bruce Steerling (editore). I precursori del
genere sono 1984 di George Orwell e Frankenstein di Mary Shelley. Alcuni
elementi caratteristici delle opere cyberpunk sono i seguenti. In
primis, tutte si svolgono in un futuro distopico e oppressivo nel quale
la società umana è stata più o meno irrimediabilmente "infettata" dalla
tecnologia. Altri temi ricorrenti sono gli innesti tecnologici al corpo
umano per potenziarlo ma soprattutto il tema delle Intelligente
Artificiali che acquisiscono autocoscienza.

Doraemon e una serie di animazione giapponese tratta da un omonimo manga
ed edita dal 1975 ad oggi quasi ininterrottamente (cfr. wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Doraemon). Doraemon è un gatto robot
inviato dal futuro per aiutare il giovane Nobita a cambiare il proprio
futuro non proprio roseo. Doraemon, oltre ad avere la capacità di
viaggiare nel tempo, ha una tasca magica dalla quale in ogni puntata
estrae dei "ciusky" (non so come si scrive), ossia dei marchingegni
portentosi allo scopo di risolvere i piccoli problemi che Nobita
incontra di giorno in giorno. Tuttavia l'utilizzo di questi marchingegni
non raggiunge mai il suo obiettivo ma anzi Nobita facendone un uso
improprio combina sempre dei disastri.

A differenza delle opere cyberpunk, quindi, è ambientato in un presente
anche abbastanza sereno (una piccola cittadina del Giappone).  Inoltre i
personaggi sono tutti abbastanza caratterizzati, tranne forse la
ragazzina shizuka che sembra più un personaggio accessorio, per cui
l'opera assume un po l'aspetto di un romanzo di formazione incompiuto,
un po come un pinocchio che resti sempre burattino.

Tuttavia Doraemon è una tipica intelligenza artificiale dotata di
autocoscienza e di sentimenti. Non soffre della sua condizione robotica
quanto più di quella di essere un gatto "intelligente". Ma il vero tocco
cyberpunk di questo manga/anime è secondo me il ruolo che ha la
tecnologia nella vicenda: tutti i ciusky di Doraemon apparentemente
utilissimi sono in realtà delle scorciatoie e piuttosto che aiutare
Nobita ad avere una vita migliore finiscono sempre per essere causa di
disastri e gli impediscono di crescere e affrontare i suoi problemi.

CL