[Redditoxtutti] MARCINELLE 8 AGOSTO 1956...UNA STRAGE OPERAI…

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Autore: usiait1@virgilio.it
Data:  
To: redditoxtutti, unitadicrisi-rm, pop
Oggetto: [Redditoxtutti] MARCINELLE 8 AGOSTO 1956...UNA STRAGE OPERAIA ANNUNCIATA, UNA STORIA DI EMIGRAZIONE ...comunicato sindacale da Confdrazione Usi nazionale 8ago2017
Per diffusione, pubblicazione, divulgazione, grazie


MARCINELLE (Belgio)
8 AGOSTO 1956 – 8 AGOSTO 2017 STRAGE DI MINATORI

MANTENIAMO LA
MEMORIA STORICA SU 262 MORTI, (136 IMMIGRATI ITALIANI)

PER EVITARE CHE
NELLA “CIVILE EUROPA” PROSEGUANO MORTI SUL LAVORO, di IMMIGRATI

COMUNICATO
SINDACALE E AI MEZZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

PER PUBBLICAZIONE,
DIFFUSIONE E DIVULGAZIONE grazie (ai sensi artt. 21 COST., artt 1, 14 e 25 L.
300/1970)



trasmette segreteria nazionale collegiale Confederazione
USI fondata nel 1912

aderente a RETE Nazionale salute e
sicurezza sul lavoro e sui territori

e mail bastamortesullavoro@???
e al Comitato 5 Aprile di Roma



RICORDIAMO ANCHE QUESTA DATA 8 AGOSTO 1956.
61 anni fa, la strage su lavoro nella miniera di MARCINELLE in Belgio.

Il bilancio alla fine fu di 262 morti, di
cui 136 di emigrati italiani. Causa della strage operaia, un incendio scoppiato
a quota 975 della miniera, nel distretto carbonifero di Charleroi, i minatori
morirono a causa di un incidente banale, UCCISI SUL LAVORO soprattutto dalla
"premeditata" imprevidenza, dalla mancanza di elementari misure di
protezione, dalla disorganizzazione.

Uno degli eventi luttuosi dell'immigrazione
italiana all'estero, in base ad accordi tra i Governi belga e italiano, forza
lavoro e braccia in cambio di quote di carbone per la "ripresa
economica". Nel linguaggio locale, un misto tra il francese e il dialetto,
fu detta "La catastròfa".

Per molti anni, nessun Presidente della
Repubblica Italiana, nessun esponente del Governo italiano, si è recato sul
luogo della strage di Marcinelle, nè si impegnò a sostegno delle vittime e dei
familiari, nessun intervento istituzionale durante l'inchiesta successiva al
disastro sul lavoro, con una giustizia inerte di fronte a questo "massacro
annunciato". A tanti anni di distanza dalla strage e in una fase nella
quale in Europa, in Italia, continua la fuga di centinaia di migliaia di
disperati e disperate, non solo dalla fame e dalla miseria, ma anche da
persecuzione religiose, politiche, dalle discriminazioni etniche, con forme di
sfruttamento bestiale e un mercato che ricorda quello, abolito formalmente,
della schiavitù e della tratta di di esseri umani, questa storia di emigrazione
e di immigrazione (italiana, questa volta) dovrebbe farci riflettere. La sola
rievocazione del fatto, non dovrebbe lasciare insensibili coloro che oggi, in
Italia come nella "civile" Unione Europea con tante direttive sulla
salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, parla di "flussi
programmati"e di "integrazione", o di "invasione",
quando si riferisce al fenomeno dell'immigrazione, come se fosse già
dimenticato quello che subirono i nostri antenati, bisnonni, nonni...emigrati e
immigrati nei Paesi "ricchi" per uscire dalla quotidiana miseria e
alla ricerca di un destino e di un futuro migliore, spesso pagato a caro prezzo
di vite umane, come a Marcinelle non dovremmo mai dimenticare i cartelli
davanti a negozi ed esercizi pubblici “…vietato l’ingresso ai cani e agli italiani”.

Così come, ci si dimentica troppo spesso che
in Italia, nonostante la crisi, la messa in mobilità, i licenziamenti
collettivi, il precariato e tanto lavoro sommerso e "al nero", che
quantifica in diminuzione la forza lavoro codificata “attiva” 8ache con contratti
di lavoro di pochi giorni…) anche il numero ACCERTATO DI MORTI SUL LAVORO (e DA
LAVORO SALARIATO), non accenna a diminuire. Rispetto solo a qualche anno fa,
l'Italia rimane pur sempre un PAESE DOVE LA SALUTE E' CONSIDERATA UNA MERCE, LA
SICUREZZA NON SOLO SUI LUOGHI DI LAVORO MA SUI TERRITORI (inquinati, devastati,
senza manutenzione, rimboschimento, o controlli seri in termini preventivi), E'
VISTA DA PADRONI E GOVERNANTI COME "UN COSTO" DA RIDURRE O ELIMINARE
PER MANTENERE, IN REGIME DI "CRISI PERMANENTE", UN MARGINE PUR MINIMO
DI PROFITTO, UN’OCCASIONE PER LUCROSE SPECULAZIONI FINANZIARIE, EDILIZIE...o anche
come smaltimento illecito di scorie e deposito di materie pericolose,
inquinanti sui territori.

Noi non dimentichiamo, non scordiamo
Marcinelle e la dolorosa lezione che ci ha lasciato, come non scordiamo la
Thyssenkrupp, l'Umbria Olii, Molfetta, Trani, Ravenna, Genova, L'Ilva di
Taranto, Marghera, Monfalcone, Palermo...Viareggio e tante altre.

NOI
NON DIMENTICHIAMO, PERCHE' CHI NON HA MEMORIA, NON HA UN FUTURO E NONOSTANTE
TUTTO, SIAMO ANCORA DISPOSTI A LOTTARE COLLETTIVAMENTE, AD ESSERE SOLIDALI ...PER UN ALTRO FUTURO...POUR
UN AUTRE FUTUR



Usi Unione Sindacale Italiana segreteria
nazionale confederale e mail milano@???, usiudine@???, usiait1@???,
info@???

Sito nazionale www.unionesindacaleitaliana.eu/www.usiait.it



Roma/Milano/Udine/Caserta 8 agosto 2017