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Aihe: [RSF] I: [nowaroma] Chi sono davvero i due "oppositori" venezuelani. Diciamolo ai politici italiani



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Da: 'Mari Cor' via nowaroma <nowaroma@???>
Inviato: martedì 1 agosto 2017 21:17
A: Mari Cor
Oggetto: [nowaroma] Chi sono davvero i due "oppositori" venezuelani. Diciamolo ai politici italiani

Cerchiamo di far avere queste info agli scriteriati politici italiani. Diamo loro fastidio. Chi ha facebook ne sa usare bene i twitter, si dia da fare. Non potranno dire che non sapevano.

Il sottosegretario italiano agli Esteri Mario Giro sostiene che in Venezuela non c’è più stato di diritto perché due esponenti della destra, Leopoldo Lopez e Antonio Ledezma, si sono visti revocare i domiciliari ottenuti poco tempo fa e sono tornati in carcere. Paolo Gentiloni parla di “inaccettabile arresto”.
In realtà i due per la loro storia criminale sarebbero in carcere anche in Italia, Anzi di più. I mandanti dei terroristi dei decenni scorsi, e i golpisti, non sono considerati eroi nazionali in Italia. perché lo dovrebbero esere in venezuela?

CHI SONO LEOPOLDO LOPEZ E ANTONIO LEDEZMA E PERCHE’ LA REVOCA DEI DOMICILIARI

Vediamo, da Telesur, chi sono questi due soggetti e il perché del provvedimento.
Il Tribunale supremo di giustizia (Tsj) venezuelano ha spiegato perché ha revocato i domiciliari: i due non hanno rispettato le condizioni poste. E cioè: non fare proselitismo politico, non istigare alla rivolta.

Leopoldo Lopez è un politico venezuelano di estrema destra, condannato per reati di corruzione e legato a istituzioni finanziate dalla Cia. Nel 2002 fu tra i fautori della marcia dell’opposizione al Palazzo Miraflores a Caracas che provocò la morte di decine di persone e aprì la strada al golpe contro Hugo Chavez, fallito per la mobilitazione popolare. In quei giorni partecipò alla persecuzione e detenzione illegale dell’allora ministro degli interni e della giustizia, Ramón Rodríguez Chacín. Ma la causa penale nei confronti del golpisti terminò nel 2007 per via di un’amnistia decisa dallo stesso Chavez.

Nel 2008 Lopez fu inabilitato politicamente per un caso di conflitto di interessi; condanna ripetuta dal 2011 al 2014 per storno di fondi. All’inizio del 2014 cominciò a fare appello alla rottura dell’ordine costituzionale e a chiedere le dimissioni di Maduro. Appelli che sfociarono in mesi di violenza in diverse città del paese, soprattutto nella capitale, con 43 venezuelani morti, oltre 800 feriti e molti danni materiali.

Accusato di istigazione, danni a proprietà pubbliche e private, incendio e associazione a delinquere, nel 2015 Lopez fu condannato a 13 anni, nove mesi e sette giorni di carcere. E’ stato assegnato agli arresti domiciliari l’8 luglio 2017 per ragioni di salute - in realtà come misura, vana, per allentare la tensione. Negli anni di carcere sua moglie Lilian Tintori denunciò maltrattamenti e arrivò a parlare della sua morte. Eppure le foto dal carcere lo mostrano energico e ben palestrato. Tintori è stata fra le guide degli ultimi cento giorni di manifestazioni violente.

Quanto a Ledezma: nel 2002 appoggiò il golpe contro Chavez. Partecipò alla serrata petrolifera che provocò al paese perdite per 21 miliardi di dollari. Nel 2004 coordinò le azioni del “Plan guarimba”; fu accusato di istigazione all'incendio della sede del partito di Chavez. Nel 2014 partecipò al piano La salida promosso da Lopez e da Maria Corina Machado che comprende azioni violente nelle strade con 43 morti.
Nel febbraio 2015 fu condannato per implicazione nel fallito colpo di Stato contro il presidente Maduro. Dopo due mesi di carcere militare, era stato posto agli arresti domiciliari.

(Marinella Correggia)



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