[autorgstudbo] Per la Cirenaica meno supermercati e più spaz…

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Autore: News AutOrg.anizzazione Stud.entesca BO
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To: autorgstudbo, forum, espress
Oggetto: [autorgstudbo] Per la Cirenaica meno supermercati e più spazi verdi e di socialità
Condividiamo e inoltriamo il comunicato di Resistenze in Cirenaica dopo
l'assemblea di quartiere di giovedì scorso sul progetto di costruzione di
un nuovo supermercato nell'area di via Libia.

*Vag61 - Spazio libero autogestito*




** * *Per la Cirenaica meno supermercati e più spazi verdi e di socialità*
Probabilmente è stato il luogo scelto a portar bene all’assemblea di
quartiere
<https://vag61.noblogs.org/post/2017/07/04/un-supermercato-in-cirenaica-assemblea-di-quartiere/>,
promossa da Resistenze in Cirenaica (Ric) lo scorso 13 luglio, per
discutere di una faccenda spinosa: la realizzazione di un supermercato
sotto il ponte di via Libia, nell’area che prima aveva visto la presenza
delle attività di Piazza Grande e prima ancora il deposito dell’officina
riparazioni dei mezzi dell’Atc.

Infatti, stiamo parlando del Giardino Lorenzo Giusti di via Barontini, un
fazzoletto di verde incastonato tra palazzi vecchi palazzi ristrutturati e
alcune orribili costruzioni moderne, rimaste pressoché vuote. Quel piccolo
rettangolo di terra fu salvato alcuni anni fa dalle ruspe della
speculazione edilizia per via della determinazione degli abitanti della
zona e di un gruppo di ragazzi e di giovani artisti. Si erano dati da fare,
in precedenza, per rendere vivibile quel pezzetto di prato, ombreggiato da
alcuni grandi alberi, l’avevano ripulito da cartacce e siringhe, ci avevano
organizzato alcuni eventi culturali. Erano riusciti (dal basso) a farlo
intitolare a Lorenzo Giusti, un ferroviere anarchico che aveva fatto la
Resistenza e che, dopo la Liberazione, era diventato assessore comunale
nella prima giunta del sindaco Dozza. Quello sforzo non poteva essere
buttato al vento sotto l’avanzare di una ristrutturazione urbanistica che
prometteva poche migliorie per la vita dei cittadini. Così venne avviato un
progetto di “recupero partecipato” e, oggi, l’Associazione Spazi Aperti ha
il compito di gestire il giardino.

Partire da un luogo salvato dalla “resistenza popolare” è stato di buon
auspicio per altre battaglie di “resistenza ambientale” che sarà necessario
mettere in campo per cercare di fermare un’opera di speculazione
urbanistica inutile, che creerà grossi problemi di mobilità e di
inquinamento, cancellando una serie di progetti di verde attrezzato e di
mobilità ciclabile che erano stati annunciati dalle amministrazioni
pubbliche.

Alcuni attivisti di Ric hanno aperto l’incontro, parlando del primo presidio
informativo
<https://vag61.noblogs.org/post/2017/06/26/resistenze-in-cirenaica-contro-il-progetto-di-supermercato-in-via-libia/>
fatto il 25 giugno all’entrata dell’area in cui vorrebbero costruire il
centro commerciale. Presentando la ricerca, pubblicata anche in uno
stampato distribuito in quartiere, è stata raccontata la storia dello
spazio. Si è parlato delle tante aste andate deserte che hanno abbassato
notevolmente il prezzo di vendita che era stato ipotizzato dalla ex
Provincia; dello strano incendio del 2004 che bloccò tutte le attività di
Piazza Grande; delle opere a favore dei residenti del territorio, previste
negli oneri di urbanizzazione, che si sono prosciugate nel corso del tempo:
il parco che diventa una fascia boscata parallela alla ferrovia e la pista
ciclabile che viene di molto ridimensionata. Non poteva essere sottolineata
anche la stranezza che, alla fine, ad aggiudicarsi il bando fosse stata
l’unica azienda presentatasi all’ultima gara d’asta. Si tratta dell’impresa
edile Tassone, di Lumezzane in provincia di Brescia, che, al momento del
rogito, oltre a strappare un prezzo molto basso (1 milione e 400 mila euro
per più di 8 mila metri quadrati) ha annunciato la sua intenzione di
richiedere al Comune di Bologna un cambio di destinazione d’uso. L’azienda
intenderebbe accantonare il progetto iniziale che prevedeva la
realizzazione di palazzine, con una quota di alloggi destinata all’affitto
concordato, e negozi di vicinato, per costruire un supermercato.

L’assemblea ha visto la partecipazione di diverse persone che nel rione ci
abitano o svolgono le loro attività che si sono dimostrate molto attente
all’intera faccenda, chiedendo chiarimenti, dettagli e delucidazioni.
C’erano gli abitanti delle strade prospicienti al ponte di via Libia,
preoccupati per i flussi di traffico che andranno a ingolfare il nugolo di
stradine e sensi unici che, in quella fetta di territorio, creano un vero e
proprio labirinto. C’erano i piccoli negozianti, consapevoli che un altro
supermercato nella zona darebbe la mazzata finale alle loro attività.
C’erano tanti cittadini preoccupati per il destino del mercatino rionale
che già funziona a scartamento ridotto. Molti gli studenti e le studentesse
fuori sede che in Cirenaica ci vivono e che frequentano i bar e gli spazi
di socialità di questa parte del quartiere San Vitale a ridosso
dell’Università. Poi, e non potevano mancare, i volontari delle
associazioni come Spazi Aperti, Fucine Vulcaniche, il Gruppo di acquisto
solidale Giaz. Lo spazio autogestito Vag61 era presente con diverse
attiviste e attivisti, ha dichiarato con alcuni interventi la propria
disponibilità a fare da supporto a tutte le iniziative che verranno
intraprese contro questo obbrobrio urbanistico.

La signora Eta, dell’associazione “Il Cerchio dalla Libia a via Libia”, ha
tenuto banco con diversi interventi. La ragione è più che comprensibile,
nell’ipotesi che si faccia il supermercato, l’uscita delle auto è prevista
tra le arcate del sottoponte di via Libia, proprio dove ora l’associazione
ha realizzato un punto di ritrovo dove chiunque può trovare supporto,
ascolto e accoglienza. Le arcate del sottoponte sono diventate un luogo
dove, in questi anni, sono confluiti diversi progetti, molti dei quali
hanno coinvolto cittadini migranti.

La maggior parte degli interventi sono stati fatti da donne, di età
diverse. Sicuramente, da parte chi ha preso la parola, è emersa la volontà
di mettersi in gioco e di trovare varie modalità per muoversi e mobilitarsi
su questa vicenda, sottolineando la cronica mancanza di spazi verdi e di
socialità che vive il territorio.

Tenendo conto dei tempi stretti, è uscita una prima idea di lanciare una
petizione per bloccare il cambio di destinazione d’uso dell’area e per
chiedere la convocazione urgente di un’udienza conoscitiva con la
Commissione Ambiente e Assetto del Territorio del Comune di Bologna.

Contemporaneamente a questa proposta, un consigliere di quartiere presente
all’assemblea ha proposto di raccogliere le firme per ottenere un consiglio
di quartiere aperto sul tema.

Le due indicazioni non sono affatto alternative, anzi diversi momenti di
discussione, alla presenza dei cittadini interessati, possono alimentare
maggiore attenzione attorno al problema.

Altro argomento su cui hanno insistito alcuni interventi è quello della
necessità di informare il maggior numero di abitanti del rione, auspicando
una partecipazione ancora più grossa.

Infine, c’è stato l’impegno di raccogliere informazioni sulla ditta Tassone
che si è aggiudicata la gara d’appalto.

Questa storia dell’area sotto il ponte di via Libia, da qualsiasi parte la
si voglia girare, non fa proprio odore di lavanda.
*Resistenze in Cirenaica*

Link:
https://vag61.noblogs.org/post/2017/07/14/per-la-cirenaica-meno-supermercati-e-piu-spazi-verdi-e-di-socialita/

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