[nuovopci] Avviso ai naviganti 73 - Impariamo dall’esperienz…

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Autor: \(nuovo\) Partito comunista italiano
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Betreff: [nuovopci] Avviso ai naviganti 73 - Impariamo dall’esperienza della rivoluzione russa ...
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13 luglio 2017

2017, CENTENARIO DELLA GLORIOSA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE, LA SVOLTA NELLA
STORIA DELL’UMANITÀ

(Scaricate il testo in versione Open Office [4], PDF [5] o Word [6] )

IMPARIAMO DALL’ESPERIENZA DELLA RIVOLUZIONE RUSSA E DELLA COSTRUZIONE
DEL SOCIALISMO IN UNIONE SOVIETICA PER FAR AVANZARE LA RIVOLUZIONE
SOCIALISTA FINO ALLA VITTORIA: L’INSTAURAZIONE DEL SOCIALISMO!

Quanto più si aggrava la crisi economica e la crisi del sistema politico
borghese (ossia dell'insieme delle istituzioni politiche borghesi e
delle relazioni di ognuna di esse con le altre e con le masse popolari),
tanto più noi comunisti dobbiamo aver chiaro noi stessi e indicare a chi
raggiungiamo con la nostra propaganda e le nostre parole d'ordine, la
meta verso cui andare: l'instaurazione nel nostro paese del socialismo
(il governo del paese nelle mani delle organizzazioni operaie e popolari
dirette dal partito comunista, l'economia trasformata in un'attività
pubblica, la partecipazione crescente delle masse popolari alla
direzione della società). Oggi, nell'immediato, per far avanzare la
rivoluzione socialista in corso dobbiamo 1. estendere la mobilitazione
degli operai e degli altri lavoratori avanzati a costituire
organizzazioni operaie e popolari in ogni azienda capitalista e in ogni
azienda e istituzione pubblica per difendere i propri diritti e
mantenere in vita la loro azienda e ogni posto di lavoro e 2. orientare
ogni organizzazione operaia e popolare a uscire dalla propria azienda,
agire da pubblica autorità e coalizzarsi con le altre fino a costituire
un proprio governo d'emergenza, il Governo di Blocco Popolare [7] e
farlo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia rendendo il paese
ingovernabile per ogni altro governo. Il primo paese imperialista che
romperà le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti
europei, americani e sionisti mostrerà la strada e aprirà la via anche
alle masse popolari degli altri paesi. L'Italia può essere questo paese.


Una delle più importanti differenze tra la situazione attuale e quella
degli anni '30 del secolo scorso, successivi al crollo delle Borse nel
1929, è che allora a fronte del mondo capitalista in pieno
sconvolgimento c'era l'Unione Sovietica di Stalin che avanzava, aveva
fatto fronte vittoriosamente a ogni aggressione, resisteva a ogni forma
di sabotaggio e boicottaggio e progrediva. Essa mostrava come tutto il
mondo poteva diventare, mostrava un modello anche se di per se stessa
era ancora un paese economicamente arretrato rispetto ai paesi
imperialisti, come i nemici del comunismo, Trotzki con più autorità di
tutti, mettevano in primo piano. Allora nessuna Thatcher osava dire che
non c'era alternativa (there is no alternative - TINA) allo sfacelo dei
paesi capitalisti e del sistema imperialista mondiale. Ora a causa della
lunga opera di corruzione e disgregazione condotta dai revisionisti
moderni guidati prima da Kruscev e poi da Breznev l'Unione Sovietica è
dissolta e a causa della politica di reintegrazione nel mercato mondiale
dominato dai gruppi imperialisti imposta da Teng Hsiao-ping e dai suoi
seguaci e successori, la Repubblica Popolare Cinese non è un modello per
le masse popolari del resto del mondo: è solo un concorrente degli USA
anch'essi in piena crisi economica, politica, sociale e ambientale e
degli altri paesi imperialisti.

TINA, la rivoluzione socialista non è possibile, "il vecchio mondo
muore, ma il nuovo non può nascere" sono le parole d'ordine della
borghesia e del clero, dei loro agenti e seguaci, dei malcontenti del
catastrofico corso delle cose che non osano alzare lo sguardo oltre
l'orizzonte del capitalismo anche se alcuni di essi si professano e
forse persino si credono comunisti.

Il centenario della Rivoluzione d'Ottobre che diede il via alla
costituzione dell'Unione Sovietica diretta prima da Lenin e poi da
Stalin e sollevò nel mondo intero la prima ondata della rivoluzione
proletaria, è l'occasione per imparare dall'esperienza a fare la
rivoluzione socialista. Le opere dei nostri tre grandi maestri, Lenin,
Stalin e Mao sono materiale di studio e fonti di insegnamenti per far
avanzare la rivoluzione socialista. Esse sono disponibili in italiano.

Le _Opere Complete_ di V.I. Lenin, 45 volumi, tradotti e pubblicati
dagli Editori Riuniti dalla IV edizione sovietica iniziata nel 1941,
sono consultabili e scaricabili in pdf nel Marxists Internet Archive:

https://www.marxists.org/italiano/lenin/lenin-opere/index.htm [8]

Attenzione che la traduzione di alcuni passaggi travisa il pensiero di
Lenin e in particolare sono poco affidabili i resoconti dei suoi
discorsi (più volte lo stesso Lenin vietò la pubblicazione di resoconti
di suoi discorsi): il significato dei singoli passaggi si deve
ricostruire dall'insieme degli scritti di Lenin dello stesso periodo.

Singoli scritti di Lenin con appropriate annotazioni per far fronte al
limite anzidetto sono disponibili in word nel sito del (n)PCI:

http://www.nuovopci.it/classic/lenin/inlenin.htm [9]

Delle Opere di G.V. Stalin

- i primi cinque volumi (periodo 1901-1923) sono disponibili anche in
edizione cartacea, Edizioni Rapporti Sociali, via Tanaro, 7 - 20128
Milano (ITALY) tel e fax: (+39)0226306454
edizionirapportisociali@??? - www.carc.it [10]

- i primi dieci volumi (periodo 1901-1927) tradotti e pubblicati dalle
Edizioni Rinascita sono consultabili e scaricabili in pdf ai seguenti
indirizzi Internet:

http://www.nuovopci.it/classic/instalin.html [11]

http://ciml.250x.com/archive/stalin/italian.html [12]

- scritti di Stalin successivi al 1927 fino a quelli del 1952 sono
consultabili e scaricabili come opere singole consultando i seguenti
indirizzi Internet:

http://www.nuovopci.it/voce/voce55/rivottstalin.html [13]

http://www.nuovopci.it/voce/voce54/StalinQdL.html [14]

http://www.nuovopci.it/classic/instalin.html [11]

http://ciml.250x.com/archive/stalin/italian.html [12]

http://www.bibliotecamarxista.org/autori/stalin.htm [15]

Le Edizioni Rapporti Sociali pubblicheranno entro il 2017 _Storia del
PC(b) dell'URSS. Breve corso_. Esso doveva essere il volume 15 (già
pubblicato come volume a sé nel 1938) dei 16 volumi di Opere di G.V.
Stalin progettato nel 1946 dall'Istituto Marx-Engels-Lenin, ma il
progetto si arrestò al vol. 13: i volumi 14 e 16 (periodo 1934-1945) non
vennero pubblicati a seguito dell'avvento nel 1956 dei revisionisti
moderni alla direzione del PCUS e dell'Unione Sovietica. Nello stesso
anno le Edizioni Rinascita arrestarono la pubblicazione della traduzione
italiana, giunta al volume 10.

Le _Opere di Mao Tse-tung_ (25 volumi che coprono l'intero periodo di
attività politica di Mao dal 1917 al 1976) sono disponibili in edizione
cartacea presso le Edizioni Rapporti Sociali, via Tanaro, 7 - 20128
Milano (ITALY) tel e fax: (+39)0226306454
edizionirapportisociali@??? - www.carc.it [10]

Le stesse opere sono consultabili e scaricabili in pdf al seguente
indirizzo Internet:

http://www.nuovopci.it/classic/mao/indexmao.html [16]

Le Opere di Mao sono indispensabili per imparare dall'esperienza della
rivoluzione russa e dalle Opere di Lenin (periodo 1893-1923) e di Stalin
(periodo 1901-1952). Gli apporti del maoismo al patrimonio scientifico
del movimento comunista permettono di vedere nell'esperienza sovietica
aspetti, essenziali per la rivoluzione socialista che i comunisti oggi
promuovono, che Lenin e Stalin non indicano espressamente (li
praticarono ma non ne avevano ancora consapevolezza). In particolare si
tratta di cinque aspetti: 1. la rivoluzione socialista non come "Ottobre
che arriva" ma come guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata che
culmina nella vittoria di Ottobre 1917; 2. la linea di massa come
principale metodo di lavoro e di direzione del partito comunista; 3. la
lotta tra le due linee nel partito comunista come strumento
indispensabile per difendere il partito dall'influenza della borghesia e
delle altre classi dominanti e sfruttatrici; 4. la riforma intellettuale
e morale che i comunisti devono compiere alla scuola del partito
comunista; 5. la lotta di classe nei paesi socialisti (una volta
trasformata per l'essenziale l'economia in una attività pubblica, nei
paesi socialisti la borghesia è composta dai dirigenti del partito
comunista, delle istituzioni sociali e delle organizzazioni di massa che
si oppongono ai passi avanti verso il comunismo che è via via possibile
compiere e per risolvere i problemi della società socialista adottano o
propugnano l'adozione di metodi propri delle classi dominanti).

Questi cinque apporti del maoismo assieme al sesto (la rivoluzione di
nuova democrazia nei paesi semifeudali con componente della rivoluzione
proletaria) sono illustrati in _La Voce_ n. 41 (luglio 2012) [17] e n.
10 (marzo 2002) [18].

Quelli che non vedono questi aspetti nella rivoluzione russa e nella
costruzione del socialismo in Unione Sovietica, finché essa esercitò il
ruolo di base rossa della rivoluzione proletaria mondiale, approfittano
del centenario della Rivoluzione d'Ottobre per andare in giro a
predicare che "l'Ottobre sta arrivando" e bisogna prepararsi a cogliere
l'occasione con campagne di denunce e proteste e con rivendicazioni
economico-pratiche; che "il mondo è completamente cambiato" rispetto al
secolo scorso: bisognerà instaurare un imprecisato "modello economico e
sociale post-capitalista" (i più audaci accennano a un imprecisato
"socialismo"), non è necessario costruire il partito comunista, non
occorre che il partito comunista porti la coscienza comunista al
proletariato, perché le masse popolari cambieranno il corso delle cose
spontaneamente, salvo poi lamentarsi e maledirle perché "poco
combattive". Esaltano Lenin per passare sotto silenzio o addirittura
denigrare Stalin, Mao e la costruzione del socialismo in Unione
Sovietica, nella Repubblica Popolare Cinese e negli altri paesi
socialisti. Secondo loro l'eliminazione dell'Unione Sovietica era
inevitabile (non osano proclamare ma condividono la vecchia solfa dei
socialdemocratici: "non bisogna prendere il potere"). La loro filosofia
di riduce ad affermare che è possibile solo quello che esiste, che
l'essere è l'essere, mentre noi comunisti diciamo che nella realtà ogni
cosa è quello che è ma gli uomini fanno la loro storia basandosi per
ogni cosa anche su quello che può diventare. Quanto alle origine
dell'attuale catastrofico corso delle cose, essi passano sotto silenzio
gli errori e i limiti dei partiti comunisti che non sbarrarono la strada
ai revisionisti moderni (Kruscev, Togliatti, Teng Hsiao-ping, ecc.) e
proclamano che "il risultato più evidente delle politiche di
ristrutturazione post-fordista della produzione e del mondo del lavoro e
delle politiche di sostegno all'accumulazione del capitale finanziario
transnazionale nella fase globale della sua espansione è sicuramente
l'insieme delle condizioni di frammentazione, flessibilità, precarietà
lavorativa ed esistenziale, stratificazione complessa della
forza-lavoro, che costituiscono oggi la dimensione oggettiva della
debolezza negoziale, organizzativa e soggettiva (in termini di identità
di classe) della classe dei lavoratori salariati" (da _ Verso le Tesi di
Aprile 2.0. L'attualità del pensiero leniniano del XXI secolo [19]_,
documento politico preparatorio del primo incontro - Napoli 12 maggio -
della campagna "l'Ottobre sta arrivando"). Salvo poi cadere nella
contraddizione logica di proclamare che "nello stato attuale di
frammentazione, stratificazione e precarizzazione della forza-lavoro
funzionale e conseguente all'estensione della modalità di accumulazione
flessibile dell'organizzazione post-fordista della produzione, gli
obiettivi economici e sociali che possono favorire la ricomposizione
oggettiva delle classi salariate, quindi l'unità di occupati e non
occupati, il miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro, e,
più in generale, la ricostruzione delle condizioni oggettive dell'unità
e della solidarietà di classe, del potere contrattuale dei lavoratori e
della loro partecipazione attiva alla vita politica, sono da
considerarsi tutte come possibili obiettivi immediati della lotta
economica e politico-sociale dei comunisti per la riconfigurazione del
conflitto capitale-lavoro" (dallo stesso documento). Secondo loro è
possibile ricostruire con lotte politiche e rivendicative, addirittura
solo con campagne di denuncia e protesta, le condi zioni politiche,
economiche e sociali del capitalismo dal volto umano del periodo
1945-1975, che furono il risultato della prima ondata della rivoluzione
proletaria, benché abbiano appena affermato che il corso attuale delle
cose sarebbe il risultato di trasformazioni irreversibili del mondo,
manifestazione di un mondo del tutto diverso da quello che era.

È in questo groviglio di contraddizioni logiche e di attività senza
prospettive che si agitano esponenti e organismi della sinistra borghese
e gruppi disfattiti e attendisti che si dicono comunisti. Noi comunisti
possiamo e dobbiamo trarre profitto dalla mobilitazione che essi
suscitano grazie al prestigio e alle relazioni di cui ancora godono
presso le masse popolari. Se non ci mettiamo al loro seguito, possiamo
giovarci della loro opera per far avanzare la rivoluzione socialista. La
costituzione del Governo di Blocco Popolare e l'attuazione del suo
programma costituiranno un periodo di lotte di livello superiore
all'attuale e accelereranno la rinascita del movimento comunista. Prima
o poi la borghesia e il suo clero si troveranno con le spalle al muro.
Se allora per ristabilire pienamente il loro potere scateneranno la
guerra civile, noi saremo in grado di vincere e instaureremo il
socialismo. Se sicuri di essere sconfitti non oseranno scatenarla e
cederanno il potere senza combattere (caso difficile e raro, ma non
impossibile), comunque instaureremo il socialismo e daremo inizio a una
nuova fase della nostra storia.

A compiere questo percorso con successo, con meno errori e più
rapidamente, ci servono le lezioni della Rivoluzione d'Ottobre e della
costruzione del socialismo in Unione Sovietica!

_ **************_

_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html
[20]_], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle
caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica
del Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [20]_].
_

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