[Lecce-sf] andare oltre che cosa?

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Andare oltre a cosa?

Dalle frattaglie di una destra alternativistica, della celtica e dei campi
Hobbit, della destra sociale, nasce nel Salento il movimento “Andare Oltre”
di Pippi Mellone, quel sindaco di Nardò oramai noto per la dichiarata fede
fascista, i riti macabri, gli atteggiamenti duceschi. Nello stesso momento
in cui a Nardò Mellone andava al ballottaggio, dove si affermava a sorpresa
sindaco di quel grosso centro, un anno fa a Melissano una lista civica - con
presenze contigue a Forza Nuova e Casa Pound e quattro elementi provenienti
dal PD locale - si affermava quel sindaco di destra-centro che ha dato il
patrocinio ad un’iniziativa pseudoculturale con il capetto della formazione
neonazista “Lealtà e Azione”. Mentre quel sindaco si sbracciava a dichiarare
che lui proprio perché è un democratico non ci vedeva nulla di male nel
patrocinare la presenza organizzata dal circolo “Controcorrente” del tipetto
già noto per lesioni gravissime, tentato omicidio, insulti razzisti, la
vice-sindaca trovava persino il tempo per presenziare quell’iniziativa e
farsi una foto col capetto neonazista.

Oggi Mellone rivendica che il suo movimento “Andare Oltre” è stato
determinante a Galatina e a Lecce ai ballottaggi del 25 giugno. Il
riferimento è al nuovo sindaco di Galatina che si porta apparentati in
coalizione tre consiglieri di “Andare Oltre”, e ad Alessandro Delli Noci che
si porta un consigliere di “Andare Oltre”, un tipo già sorpreso a postare
nella sua bacheca facebook esaltazioni di Hitler e Mussolini. Ora che quel
Pippi di Nardò sia in preda a vanagloria è un conto, ma che il suo movimento
sia stato presente in Provincia in queste elezioni amministrative è certo,
comprovato, assolutamente impossibile da rimuovere.

Andare oltre a cosa? Andare oltre a sinistra e destra (centrosinistra e
centrodestra nella fattispecie elettorale). Andare oltre a neofascismo e
antifascismo. In nome di cosa? In nome di continuità-discontinuità,
passato-futuro. Insomma il piglio futurista, giovanilistico, modernizzante,
c’è tutto. Ora che nessuno a Lecce, a Gallipoli, a Galatina, a Melissano, a
Galatone, insomma nella sterminata provincia salentina, stia a minimizzare
ed a cedere culturalmente alle manovre di queste destre alternativistiche
neofasciste che si stanno inserendo nel gran gioco della politica
amministrativa, del civismo localistico, dei poteri locali. Le subculture
politiche all’insegna del localismo, dell’eccezionalismo, del pragmatismo
opportunistico e del giovanilismo modernizzante, a quanto pare sono presenti
anche in forze politiche democratiche e nel civismo di sinistra che oggi
farebbero bene a riconsiderare cedimenti, accomodamenti, contiguità, e
soprattutto a non andare tanto oltre.

Silverio Tomeo











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