Qualche spunto di riflessione, per proporre un percorso di RESISTENZA E DI
INTERVENTO EFFICACE, da vari punti di vista sulle tendenze in atto, prima che siano
percorso consolidato e "omologante" anche in ambiti meno lontani da noi...
Non ci sorprende invece, lo sdoganamento di forze politiche che cercano
di accreditarsi anche come "associazionismo" e strutture di "volontariato" che
interviene nel sociale, come già avviene nella protezione civile, è fatto già
acclarato e le posizioni sull'accoglienza sono, le loro, chiare (Tendopoli della Cri
a via Ramazzini, sul quale chiedono la chiusura e la deportazione delle persone...con
manifestazioni, striscioni, volantinaggi, manifesti...), come
lo son anche le nostre. Non è nemmeno una coicidenza che in vari Municipi, 8° come il 12°
dove sta infatti la tendopoli e centro straordinario di via Ramazzini, dal movimento 5 stelle consiglieri-e
, istituzionali e attivisti siano passati a Fratelli D'Italia, quindi con un ritorno allalveo naturale
di persone che hanno costituito e sviluppato in chiave "elettorale" e di presenza, il M5S...
nè i vari filoni di inchiesta giudiziaria che coinvolgono esponenti ai massimi livelli di Roma Capitale,
con dirigenti che hanno fatto "carriera" a Roma Capitale, con la Giunta Alemanno, ci lascia
indifferenti, sono quelli che poi hanno operato in questi anni per ridurre servizi come scolarizzazione
rom e gestione campi attezzati, al lucino e poi distrutti, servizi e posti di lavoro e anni di
progettualità gettata alle ortiche...quindi di che stupirsi?
Quello che giustamente va fatto, è proseguire in una campagna, da alcune componenti
autorganizzate già iniziata ( manifestazione del 17 giugno a torrenova-torre angela,
presidi anche quello del 20 giugno a viale manzoni 16, intervento fatto
ieri 24 giugno a spin time lab durante i lavori di iniziativa promossa da sinistra per Roma, dal
raggruppamento op. sociali in lotta di Roma, con interventi di operatori sociali di Usi,
con la condivisione di Cub, Cobas, Ala e altri, ma anche altri-e strutture
e reti, hanno fatto cose simili diversamente
organizzati, in una città grande come la Capitale d'Italia, le prese di posizione sono molteplici,
di opposizione sindacale, politica, culturale e sociale a quella robaccia securitaria e di stampo
nazionalista, che propongono certe situazioni come quella citata di via napoleone 3° a Roma...
o altre formazioni dell'estrema destra)
che chiuda politicamente margine e spazio di azione e consenso, su facili e antiusociali parole
d'ordine, per una uscita nazionalitaria, populista, da destra dalla crisi e dai suoi effetti, compresa
la vicenda dell'accoglienza e di come si interviene in ambito solidale, logico, certo, ampiamente
giustificato da ragioni di ordine civile e di fonte anche "costituzionale".
Significa quindi proseguire in un tenace lavoro di informazione e sensibilizzazione
nei quartieri popolari, tra i settori sfruttati e le classi lavoratrici, colpite da una crisi che ci stanno
facendo pagara fino all'ultimo secondo e fino all'ultimo centesimo, dove la destra, estrema e non,
ci mette del suo per recuperare consenso e condivisione alle sue "proposte", come effetto
le aggressioni di stampo squadristico, le intimidazioni, la denigrazione e...l'accreditamento
anche in sede istituzionale, dove la discfriminante antifascista, antirazzista, sessista
non è sentita allo stesso modo di molti-e di noi.
Del resto, nella nsotra città, Roma, nei quartieri popolari è avvenuta
una trasformazione pesante, sulla quale pochi ancora si stanno misurando, dove
codici di condotta e comportamenti, si stanno omologando all'"orgoglio coatto",
ai sentimenti più di pancia fomentati da certe soggettività, dove è più accettato, come modello
e codice di condotta, più quello ispirato e reso purtroppo celebre da
fiction e libri, della "banda della magliana", per le sue ricadute sociali e sub culturali, modalità
che nell'im-politicità ora dominante, contamina anche settori e situazioni dove intervengono,
a livello "sociale" ma non culturale e politico, nel senso dell'intervento dal punto di vista di classe,
anche esponenti "dei movimenti"...
Una volta era il "sottoproletariato" che era contaminato dall'intervento della sinistra anche
rivoluzionaria oggi si direbbe "anbtagonista", adesso è il contrario e su questa difficoltà,
che sta prendendo sempre più piede, non è da sottovalutare che certe strutture si pongano
come soggetti che "si propongono" con le istituzioni e cerchino di accreditarsi istituzionalmente
e di avere consenso nei settori popolari e non solo, colpiti dagli effetti della crisi e delle
contraddizioni di questa città... parole d'ordine come "sicurezza", "pericolosità sociale",
prevalenza e priorità per il lavoro, la casa, i servizi di chi è "italiano" rispetto ad altri, trovano
spazio facilmente, se andiamo in ordine sparso e senza un "codice comune" da praticare
in ogni ambito dove si fa intervento (quartiere, scuola, università, lavoro...città e comunità locale)
E' questioni rilevante politica, che non va circoscritta solo a questo ambito, dell'intervento dell'accoglienza
e dei servizi sociali, ma che va inquadrata correttamente in ambito di iniziativa, di confronto,
di ricostruzione di meccanismi di rete nei territori di questa città, che ridia codici di condotta e modalit
di intervento condivise e comuni, per riprendere finalmente in modo capilllare ed esteso,
una maggioranza e un vivere civile e solidale, che riduca ai minimi termini tale modalità
allo stato in fase di estensione, che rischia di contaminare (in peggio) anche in termini
omologanti anche settori a noi meno lontani...
E' una lotta e un lavorio duro e tenace, culturale e politico sindacale,
di mabito complessivo, evitiamo di costruire interventi però episodici,
non coordinati e sfilacciati, facciamo di fatto pur in buona fede il loro "gioco", la questione
è da valutere coinvolgendo forze politiche, sindacali, sociali, associative, per essere operativi
in modo ampio e complessivo.
Ed è quello che ci accingiamo a riproporre, proprio per dare concretezza e intervento quotidiano
e materiale, alle parole e ai ragionamenti, andando molto oltre il livello specifico di intervento,
ma non se ne esce in altro modo razionale, anche perchè per la fase di normalizzazione e
omologazione delle condotte e dei comportamenti, per ridurre al silenzio chi sostiene,
pratica il conflitto sociale, solidale, autorganizzato, autogestito e internazionalista
e "la lotta di classe" anche in questo millennio...in Italia abbiamo la legge Minniti Orlando,
non solo per le politiche dell'immigrazione, ma anche per la parte della "sicurezza" e del "decoro urbano",
con i quali ci dvremo confrontare e torvare i collettivi e diffusi, anticorpi.
Questo è quello che anche da questo ennesimo episodio, è ora che si faccia e non vorremmo
essere lasciati isolati a fare questo tipo di intervento a tutto campo...nè ci consolerebbe
la classica frase "ma ve l'avevamo detto...".VERIFICHIAMO CHI E' DISPONIBILE, ADESSO, A
FARE QUESTO TIPO DI VALUAZIONE, ANALISI, CONFRONTO E OVVIAMENTE AZIONE CONCRETA E COLLETTIVA
NON SOLO TEORIA MA PRASSI CONCRETA..
Ciao inoltra da Roma (e dalle trincee...) Roberto Martelli da Usi
----Messaggio originale----
Da: "Roberto Viviani" <robertoviviani@???>
Data: 24-giu-2017 14.34
A: "nodecretominniti@???"<nodecretominniti@???>, "reteoperatorisociali@???"<reteoperatorisociali@???>
Ogg: Roma -Assessorato alle politiche sociali riceve Casapound
Ciao a tutt*.
Queste sono le prove che il dipartimento alle politiche sociali di Roma ha incontrato Casapound. Non c'era l'assessora Baldassarre, ma non per questo il fatto ci pare meno grave.
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=814025082081119&id=515165948633702
Abbiamo visto la nota di sinistra italiana-area metropolitana di roma, ma crediamo la questione possa e debba montare di più. A Roma, come ben sapete, la situazione relativa all'estrema destra è veramente critica. La scorsa settimana un ragazzo è stato pestato
a sangue solo perché indossava una maglietta del cinema america occupato. Non si può lasciare nemmeno il minimo spazio di agibilità che crei legittimazione. Figuriamoci sul tema all'accoglienza e, nel caso specifico, sul prolingamento dell'apertura di un centro
di accoglienza "straordinario" (ossia di competenza del comune, gestito dalla CRI, che accoglie anche "transitanto").
Se il centro dovesse chiudere anche per la pressione di Casapound, sarebbe un pericoloso precedente e una sconfitta per tutte/i noi.
Stiamo cercando di girare queste notizie a repubblica e il manifesto sperando che escano e che la Baldassarre sia costretta ad affrontare la questione. Vi chiediamo una mano, fate girare.
Ciao e buona lotta.
Roberto (Baobab)
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