Autor: norma Data: Para: forumsociale-ponge, forumSEGE, amici-di-barcellona, lilliput-ge, forumgenova, forumambientalista, socialtraliguria, GenovaInComune Asunto: Re: [NuovoLab] [forumsociale-ponge] 18 giugno Un’alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza
Sono d'accordo. Chi sono i firmatari di questa proposta?
Norma Bertullacelli
Il 06/06/2017 09:39, Antonio Bruno brunoa01@???
[forumsociale-ponge] ha scritto: >
> Un’alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza
>
> Siamo di fronte ad una decisione urgente. Che non è decidere quale
> combinazione di sigle potrà sostenere il prossimo governo fotocopia,
> ma come far sì che nel prossimo Parlamento sia rappresentata la parte
> più fragile di questo Paese e quanti, giovani e meno giovani, in
> seguito alla crisi, sono scivolati nella fascia del bisogno, della
> precarietà, della mancanza di futuro e di prospettive. La parte di
> tutti coloro che da anni non votano perché non credono che la politica
> possa avere risposte per la loro vita quotidiana: coloro che non sono
> garantiti perché senza lavoro, o con lavoro precario; coloro che non
> arrivano alla fine del mese, per stipendi insufficienti o pensioni da
> fame.
>
> La grande questione del nostro tempo è questa: la diseguaglianza.
> L’infelicità collettiva generata dal fatto che pochi lucrano su
> risorse e beni comuni in modo da rendere infelici tutti gli altri.
>
> La scandalosa realtà di questo mondo è un’economia che uccide: queste
> parole radicali – queste parole di verità – non sono parole
> pronunciate da un leader politico della sinistra, ma da Papa
> Francesco. La domanda è: «E’ pensabile trasporre questa verità in un
> programma politico coraggioso e innovativo»? Noi pensiamo che non ci
> sia altra scelta. E pensiamo che il primo passo di una vera lotta alla
> diseguaglianza sia portare al voto tutti coloro che vogliono
> rovesciare questa condizione e riconquistare diritti e dignità.
>
> Per far questo è necessario aprire uno spazio politico nuovo, in cui
> il voto delle persone torni a contare.
>
> Soprattutto ora che sta per essere approvata l’ennesima legge
> elettorale che riporterà in Parlamento una pletora di “nominati”.
> Soprattutto in un quadro politico in cui i tre poli attuali: la Destra
> e il Partito Democratico – purtroppo indistinguibili nelle politiche e
> nell’ispirazione neoliberista – e il Movimento 5 Stelle o demoliscono
> o almeno non mostrano alcun interesse per l’uguaglianza e la giustizia
> sociale.
>
> Ci vuole, dunque, una Sinistra unita, in un progetto condiviso e in
> una sola lista. Una grande lista di cittadinanza e di sinistra, aperta
> a tutti: partiti, movimenti, associazioni, comitati, società civile.
> Un progetto capace di dare una risposta al popolo che il 4 dicembre
> scorso è andato in massa a votare “No” al referendum costituzionale,
> perché in quella Costituzione si riconosce e da lì vorrebbe ripartire
> per attuarla e non limitarsi più a difenderla.
>
> Per troppi anni ci siamo sentiti dire che la partita si vinceva al
> centro, che era indispensabile una vocazione maggioritaria e che il
> punto era andare al governo. Da anni contempliamo i risultati: una
> classe politica che si diceva di sinistra è andata al governo per
> realizzare politiche di destra. Ne portiamo sulla pelle le
> conseguenze, e non vogliamo che torni al potere per completare il lavoro.
>
> Serve dunque una rottura e, con essa, un nuovo inizio: un progetto
> politico che aspiri a dare rappresentanza agli italiani e soluzioni
> innovative alla crisi in atto, un percorso unitario aperto a tutti e
> non controllato da nessuno, che non tradisca lo spirito del 4
> dicembre, ma ne sia, anzi, la continuazione.
>
> Un progetto che parta dai programmi, non dalle leadership e metta al
> centro il diritto al lavoro, il diritto a una remunerazione equa o a
> un reddito di dignità, il diritto alla salute, alla casa, all’istruzione.
>
> Un progetto che costruisca il futuro sull’economia della conoscenza e
> su un modello di economia sostenibile, non sul profitto, non
> sull’egemonia dei mercati sui diritti e sulla vita delle persone.
>
> Un progetto che dia priorità all’ambiente, al patrimonio culturale, a
> scuola, università e ricerca: non alla finanza; che affronti i
> problemi di bilancio contrastando evasione ed elusione fiscale, e
> promuovendo equità e progressività fiscale: non austerità e politiche
> recessive.
>
> Un simile progetto, e una lista unitaria, non si costruiscono
> dall’alto, ma dal basso. Con un processo di partecipazione aperto, che
> parta dalle liste civiche già presenti su tutto il territorio
> nazionale, e che si apra ai cittadini, per decidere insieme, con
> metodo democratico, programmi e candidati.
>
> Crediamo, del resto, che il cuore di questo programma sia già scritto
> nei principi fondamentali della Costituzione, e specialmente nel più
> importante: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, e sono
> eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di
> lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e
> sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
> economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
> l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
> persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
> all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese» (art. 3).
>
> È su questa piattaforma politica, civica e di sinistra, che vogliamo
> costruire una nuova rappresentanza. È con questo programma che
> vogliamo chiamare le italiane e gli italiani a votare.
>
> Vogliamo che sia chiaro fin da ora: noi non ci stiamo candidando a
> guidarla. Anzi, non ci stiamo candidando a nulla: anche perché le
> candidature devono essere scelte dagli elettori. Ma in un momento in
> cui gli schemi della politica italiana sembrano sul punto di ripetersi
> immutabili, e immutabilmente incapaci di generare giustizia ed
> eguaglianza, sentiamo – a titolo personale, e senza coinvolgere
> nessuna delle associazioni o dei comitati di cui facciamo parte – la
> responsabilità di fare questa proposta. L’unica adeguata a questo
> momento cruciale.
>
> Perché una sinistra di popolo non può che rinascere dal popolo.
>
> Invitiamo a riunirsi a Roma il prossimo 18 giugno tutti coloro che si
> riconoscono in questi valori, e vogliono avviare insieme questo processo.
>