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Aihe: [nuovopci] Il vertice di Taormina conferma che la rivoluzione socialista è necessaria
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Comunicato CC 8/2017 - 29 maggio 2017

1917, CENTENARIO DELLA GLORIOSA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE, LA SVOLTA NELLA
STORIA DELL’UMANITÀ

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Il vertice di Taormina conferma che la rivoluzione socialista è
necessaria

CHE IN NESSUNA AZIONE DI RESISTENZA GLI OPERAI E LE MASSE POPOLARI
RESTINO SENZA L’INTERVENTO DEL PARTITO COMUNISTA!

Il vertice dei sette capi degli apparati statali della Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti si
è appena concluso a Taormina (26 e 27 maggio). I caporioni della
borghesia imperialista hanno chiuso il loro fastoso convegno senza
riuscire a indicare una strada di progresso neanche solo a parole come
avevano fin qui fatto nei loro precedenti vertici. Tanto è il marasma in
cui i gruppi imperialisti hanno portato l'umanità, che oramai sono ai
ferri corti anche tra loro. Ognuno deve pensare a salvaguardare il suo
potere nel proprio paese e a questo scopo spremere quanto più gli riesce
dal resto del mondo. I contrasti che crescono tra i gruppi imperialisti
fanno del sistema imperialista un focolaio pericoloso di estensione
della guerra con cui già oggi devastano tanta parte del mondo, dal Medio
Oriente all'Africa, dall'Ucraina all'America Latina. Ma sono anche un
segno della debolezza del loro sistema politico. Non hanno prodotto solo
la crisi economica, ambientale, intellettuale e morale che infliggono
alle masse popolari, ma anche la crisi politica che mina il loro sistema
di potere. Siamo in una situazione rivoluzionaria. Non nel senso che le
masse popolari già si rivoltano su grande scala (quello che gli
attendisti attendono), ma nel senso che le loro condizioni peggiorano
senza fine, non possono più continuare a vivere come hanno vissuto negli
ultimi decenni e hanno quindi bisogno di mobilitarsi, organizzarsi e
insorgere.

Il nuovo Partito comunista italiano chiama tutti gli elementi più
generosi e avanzati delle masse popolari e in particolare gli operai
avanzati a darsi gli strumenti per mettersi alla testa delle masse
popolari e trasformare la situazione rivoluzionaria in rivoluzione,
nella rivoluzione che instaurerà il socialismo: il potere nelle mani
della classe operaia e delle masse popolati organizzate, l'apparato
produttivo del paese sottratto ai capitalisti e gestito secondo un piano
per produrre in condizioni di sicurezza tutto e solo quello che è
necessario, la partecipazione di tutti alla gestione della società e
alle attività culturali. Già oggi il (n)PCI è la scuola dove tutte le
persone di buona volontà, decise a mettersi al servizio delle masse
popolari, imparano quello che occorre per diventare promotori della
rivoluzione socialista.

La prima ondata della rivoluzione socialista sollevata cento anni fa
dalla vittoria della Rivoluzione d'Ottobre e dalla costruzione
dell'Unione Sovietica guidata prima da Lenin e poi da Stalin si è
esaurita a causa dei limiti di noi comunisti. Migliaia e milioni di
comunisti hanno profuso miracoli di eroismo in ogni angolo del mondo, ma
non avevamo una comprensione abbastanza avanzata delle condizioni e
delle forme della lotta di classe che dovevamo guidare e non siamo
riusciti a rendere definitiva l'instaurazione del socialismo ed
estenderla a tutto il mondo. Per questo nel nostro paese, nonostante la
vittoria della Resistenza, non abbiamo instaurato il socialismo. Ma
nessuna grande impresa riesce al primo tentativo. Facendo il bilancio
dell'esperienza della prima ondata e studiando il corso delle cose alla
luce del marxismo-leninismo-maoismo abbiamo capito gli errori e i limiti
che ci hanno impedito di portare fino alla vittoria le masse popolari
che si erano mobilitate con noi. Abbiamo quindi riunito le condizioni
per rilanciare la nostra impresa.

Se la rivoluzione socialista è possibile, se le condizioni in cui la
borghesia imperialista ha ridotto l'umanità nei pochi anni trascorsi
dall'esaurimento della prima ondata confermano che la rivoluzione
socialista è necessaria, perché non si sviluppa? Qual è il freno
principale al suo sviluppo?

I comunisti militaristi (cioè quelli che pensano che lo sviluppo della
società umana è determinato dalla violenza dei potenti) dicono che il
freno principale è la repressione che la borghesia imperialista esercita
sulle masse popolari.

I comunisti disfattisti e attendisti dicono che il freno principale è
l'arretratezza delle masse popolari.

In realtà, se esaminiamo l'esperienza, vediamo che il freno principale
allo sviluppo della rivoluzione socialista non è né l'una né l'altra
cosa.

È vero che la borghesia imperialista non si arresta di fronte a nessuna
forma di repressione e che non risparmia mezzi per controllare,
intimidire e soffocare. Ma se la repressione delle classi dominanti
bastasse a impedire agli oppressi di ribellarsi, non vi sarebbero mai
state rivoluzioni e l'umanità sarebbe ancora all'epoca della schiavitù.
La repressione non basta a soffocare la rivoluzione: la rivoluzione si
sviluppa facendo fronte alla repressione.

È vero che la borghesia imperialista e il suo clero impediscono alle
masse popolari di imparare a ragionare e che da quando all'inizio del
secolo scorso hanno visto all'opera il movimento comunista hanno messo
in piedi un sistema via via più raffinato di strumenti per distoglierle
dalla rivoluzione socialista. Ma proprio l'esperienza della prima ondata
della rivoluzione proletaria mostra che l'efficacia dei loro mezzi è
limitata. Che le masse popolari e la stessa classe operaia oggi siano il
larga misura abbrutite, è una conseguenza e un aspetto del successo
momentaneo della borghesia imperialista, del suo temporaneo ritorno alla
direzione dell'umanità. In altre parole, le idee e i sentimenti delle
classi dominanti sono ridiventati quelli predominanti anche tra le masse
popolari. Ma la prima ondata della rivoluzione proletaria ha mostrato
che la rivoluzione socialista non è il risultato della coscienza e
dell'organizzazione rivoluzionarie delle masse popolari e della classe
operaia, ma che, al contrario, le crea. All'inizio del secolo scorso i
russi erano più arretrati e abbrutiti degli italiani. Lenin in _Che
fare?_ (1902 - Opere Complete Editori Riuniti 1958 vol. 5 pag. 338 -
nota) scrive che "il 999 per mille del popolo russo è abbrutito fino
alle midolla dalla servitù politica e dalla totale incomprensione
dell'onore e del legame di partito". Eppure i russi hanno instaurato il
socialismo e noi italiani no.

Cosa dice questo?

Dice che la rivoluzione socialista la fanno certo le masse popolari, ma
la rivoluzione socialista _non_ è il risultato delle coscienza e
dell'organizzazione rivoluzionarie delle masse popolari. La rivoluzione
socialista è il risultato della coscienza e dell'organizzazione dei
comunisti e crea coscienza e organizzazione rivoluzionarie nelle masse
popolari. In Russia c'era un partito comunista capace di promuovere e
guidare la rivoluzione socialista, in Italia no. Nel nostro paese il
partito socialista prima e il partito comunista poi hanno sprecato
persino le circostanze particolarmente favorevoli all'instaurazione del
socialismo del Biennio Rosso (1919-1920) e della Resistenza (1943-1945),
circostanze che l'ondata della prima rivoluzione proletaria aveva
prodotto in Italia.

Il freno principale allo sviluppo della rivoluzione socialista oggi è
che è ancora troppo esiguo il reparto d'avanguardia che si è dato i
mezzi intellettuali, morali e organizzativi per dirigere le masse
popolari. Per questo noi a quelli che aspirano a instaurare il
socialismo, ai comunisti e agli elementi avanzati delle masse popolari
lanciamo l'appello ad arruolarsi nelle file del Partito.

NON ESITATE A FREQUENTARE LA SCUOLA DEL PARTITO, A DARVI I MEZZI PER
REALIZZARE LE VOSTRE ASPIRAZIONI!

La demoralizzazione per l'esaurimento della prima ondata vi impedisce di
dispiegare la vostra energia e la borghesia e il clero coltivano la
vostra demoralizzazione. Imparate invece le lezioni della prima ondata
per rilanciare la lotta con una conoscenza superiore dei metodi e delle
forme della rivoluzione socialista.

Già oggi, nonostante la debolezza del loro reparto d'avanguardia, le
masse popolari resistono in mille modi alle imposizioni della borghesia
e dei suoi aiutanti politici e sindacali. Dalla grande maggioranza degli
11.600 dipendenti Alitalia che al referendum del 24 aprile hanno detto
NO al piano governativo nonostante il ricatto della liquidazione
dell'azienda, ai 24 dipendenti della Rational di Massa che da più di un
mese resistono alla chiusura della loro azienda, alle aziende che
"tirano" ma dove i padroni erodono uno dopo l'altro i diritti strappati
dai lavoratori sulla scia della prima ondata della rivoluzione
proletaria (esemplari le azioni di resistenza all'attuazione dell'infame
accordo contrattuale per i metalmeccanici firmato il 26 novembre scorso
da FIOM, FIM, UILM e UGL).

La resistenza opposta dai lavoratori alla liquidazione delle aziende e
alla privatizzazione dei servizi pubblici e le mobilitazioni e proteste
delle masse popolari contro il lavoro precario, contro la persecuzione
degli immigrati, contro la liquidazione dell'istruzione pubblica e del
servizio sanitario, contro l'inquinamento, contro l'incuria delle
pubbliche autorità, contro la violazione dei diritti delle donne e
contro le altre mille angherie perpetrate dalle autorità e dai
capitalisti, per trasformarsi in scuola di comunismo e confluire nella
rivoluzione socialista hanno bisogno dell'intervento del partito
comunista. È questo che è ancora debole nel nostro paese, non il
fermento e la resistenza delle masse popolari. Per sviluppare la
rivoluzione socialista bisogna sostenere il Partito e arruolarsi nelle
sue file.

PER SVILUPPARE LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA OCCORRE SOSTENERE IL PARTITO
COMUNISTA E ARRUOLARSI NELLE SUE FILE!

Il primo paese che romperà le catene della Comunità Internazionale dei
gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, aprirà la via e
mostrerà la strada anche alle masse popolari degli altri paesi e avrà il
loro appoggio!

La crisi del sistema politico borghese si aggrava in tutti i paesi
imperialisti, dagli USA alla Francia, dalla Gran Bretagna alla Germania.
Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità
Internazionale dei gruppi imperialisti europei, statunitensi e sionisti
aprirà la strada e mostrerà la via anche alle masse popolari degli altri
paesi e si gioverà del loro appoggio. L'Italia può essere questo paese.
Sta a noi comunisti renderci capaci di promuovere e guidare questo
processo. Questa è la rivoluzione socialista in corso oggi nel nostro
paese. Essa avanzerà per la capacità dei comunisti che la promuovono e
dirigono di trarre profitto delle condizioni di oggi e man mano che
avanzerà una parte crescente delle masse popolari prenderà parte alla
rivoluzione socialista.

A dedicarsi a questa grande impresa il (nuovo)Partito comunista chiama
tutte le persone di buona volontà, a partire dagli operai avanzati e dai
giovani più generosi.

PER DIVENTARE COMUNISTI BISOGNA IMPADRONIRSI DELLA SCIENZA DELLE
ATTIVITÀ CON LE QUALI GLI UOMINI FANNO LA LORO STORIA, SVILUPPARLA E
USARLA PER INSTAURARE IL SOCIALISMO: IL PARTITO È LA SCUOLA PER OGNI
INDIVIDUO DECISO A DIVENTARE COMUNISTA!

AVANTI QUINDI!

COSTITUIRE CLANDESTINAMENTE IN OGNI AZIENDA CAPITALISTA, IN OGNI AZIENDA
PUBBLICA, IN OGNI ISTITUZIONE E IN OGNI CENTRO ABITATO UN COMITATO DI
PARTITO PER ASSIMILARE LA CONCEZIONE COMUNISTA DEL MONDO E IMPARARE AD
APPLICARLA CONCRETAMENTE OGNUNO NELLA SUA SITUAZIONE PARTICOLARE!

STUDIARE IL _ MANIFESTO PROGRAMMA [7] _DEL PARTITO È LA PRIMA ATTIVITÀ
DI CHI SI ORGANIZZA PER DIVENTARE COMUNISTA. STABILIRE UN CONTATTO
CLANDESTINO CON IL CENTRO DEL PARTITO È LA SECONDA. PROMUOVERE LA
COSTITUZIONE DI ORGANIZZAZIONI OPERAIE IN OGNI AZIENDA CAPITALISTA E DI
ORGANIZZAZIONI POPOLARI IN OGNI AZIENDA PUBBLICA, IN OGNI ISTITUZIONE
ADDETTA A FORNIRE SERVIZI PUBBLICI, IN OGNI ZONA D’ABITAZIONE È LA
TERZA.

CON IL SOCIALISMO NESSUNA DONNA E NESSUN UOMO È UN ESUBERO!

CON IL SOCIALISMO C’È POSTO PER TUTTI QUELLI CHE SONO DISPOSTI A FAR LA
LORO PARTE DEI COMPITI DI CUI LA SOCIETÀ HA BISOGNO!

OSARE SOGNARE, OSARE PENSARE, OSARE VEDERE OLTRE L’ORIZZONTE DELLA
SOCIETÀ BORGHESE!

_**************_

Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell'Ordine borghese,
una via consiste nell'usare TOR [vedere
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html ], aprire una casella email
con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi
criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html ].

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