*Dichiarazione di (non)indipendenza*
Dell’indipendenza, dell’autonomia, da ormai molti anni l’esperienza di
Vag61 fa l’ingrediente principale per ogni iniziativa e progetto portato
avanti dentro e fuori le mura di via Paolo Fabbri 110. *Indipendenza dal
mercato e dal profitto, dalle istituzioni e dalla rappresentanza,
dall’autorità e da ogni ordine costituito, dall’informazione ufficiale e
dalla cultura omologata, dall’individualismo e dal pensiero sessista,
razzista e fascista*. E’ su questa libertà d’intenti che si fonda il nostro
desiderio di autogestione, autorganizzazione e autoproduzione: giorno dopo
giorno è questa l’aria che respiriamo.
*Perchè, allora, una dichiarazione di (non)indipendenza? Perchè quanto
detto finora non basta.* Lo dimostra la difficoltà diffusa che i movimenti
sociali, pur agendo con grande determinazione e generosità, incontrano oggi
nel tentativo di affermarsi per generalizzare visioni e pratiche. E’ prima
di tutto un’autocritica, la nostra: non pensiamo di aver nulla da poter
insegnare a nessuno. Ed è dunque *guardando a noi, a Vag61 e alle
esperienze con cui condivide un cammino, che vogliamo impegnarci ancora di
più ad orientare le nostre attività in modo da non essere indipendenti
rispetto a ciò che ci circonda*, ad esperienze che magari non nascono e
vivono all’interno di un centro sociale ma possono rappresentare un
incontro fecondo, a chi non necessariamente milita in un collettivo ma è
capace di mettersi in gioco, a chi non la pensa esattamente come noi ma non
per questo non pensa criticamente, a chi scendeva in piazza e non lo fa
più, a chi produce progetti che meritano di essere valorizzati. Con tutto
questo vogliamo mantenere un contatto, un canale di comunicazione aperto
che, nel suo piccolo, contribuisca ad *invertire il rischio di un crescente
isolamento delle istanze sociali e a far tenere aperti gli occhi di una
città che appare sempre più indifferente*. Da tutto questo non vogliamo,
non dobbiamo e non possiamo essere indipendenti: è così che cerchiamo di
ragionare da sempre, ma riteniamo necessario fare di più. E’ un
investimento sul futuro. Per quanto riguarda la nostra storia e il nostro
sguardo sul presente, è una sfida non facile ma da raccogliere.
Ecco il perchè della nostra dichiarazione di (non)indipendenza. Con essa,
insieme alle realtà che attraversano Vag61, ci proponiamo di dedicare una
particolare attenzione all’opportunità di:
– privilegiare una progettualità che favorisca percorsi di scambio,
cooperazione e mutuo soccorso
– promuovere i principi dell’autogestione, dell’autorganizzazione e
dell’autoproduzione laddove sono meno radicati
– orientare la proposta di contenuti e iniziative alla ricerca di una
condivisione e di una partecipazione ampia e plurale
– sostenere i percorsi capaci di produrre uno sviluppo trasversale,
eterogeneo e di rete
– ricercare l’interazione con ciò che si muove fuori dalle nostre mura, a
partire dal quartiere che ci circonda
– aprire le porte ad iniziative che, pur non rientrando prioritariamente
nel nostro campo di azione e di interessi, possano rappresentare un
miglioramento concreto delle condizioni di vita di chi si ritrova in una
situazione di esclusione e marginalità
– comunicare con un linguaggio comprensibile e non escludente
– favorire la produzione, conservazione e circolazione di informazioni
anche non riguardanti le attività che ci coinvolgono direttamente ma
comunque utili alla crescita complessiva dei movimenti sociali e alla
diffusione di narrazioni capaci di ribaltare quelle ufficiali
E’ seguendo queste coordinate che negli anni Vag61 ha costruito il proprio
cammino ed è seguendo queste coordinate che vogliamo continuare a tracciare
la nostra rotta indipendente. Non un cambio di direzione, dunque, bensì la
consapevolezza di dover proseguire su questa strada con convinzione ancora
maggiore, *rifiutando e smascherando semplicemente con i fatti il gioco
triste di chi vorrebbe dividere in buoni e cattivi il mondo delle
esperienze autogestite. Centri sociali, collettivi, sindacati di base,
esperienze di conflittualità diffusa: l’altra città esiste, altre città
esistono, ne siamo e continueremo ad esserne parte*. Tassello pronto ad
assemblarsi con altri e sasso nello stagno che smuova le acque per
ampliare, tramite cerchi concentrici, la portata del desiderio di libertà
che è linfa vitale per l’autorganizzazione sociale e antagonista. In
cammino!
*Vag61&more*
Link:
https://vag61.noblogs.org/post/2017/05/23/dichiarazione-di-nonindipendenza/#more-10461
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