Credo che manchino delle basi comuni.
Nel '700 la tortura non ancora era normata ed
era utilizzata arbitrariamente per estorcere prove.
quando e' stata normata sono stati introdotti i tipi di reati
per cui poteva essere utilizzata. sempre tortura e' rimasta pero'.
Poi non credo che raccogliere prove attraverso lo strumento della
tortura possa rientrare in un uso ATIPICO, o si?
Quello che state cercando di fare e' di legiferare e normalizzare
uno strumento di tortura digitale[1] e nel farlo cerchi pure di passare
per quello che pensa ai diritti civili; non avrai dei ringraziamenti per
questo e non credo che riceverai gli aiuti che cerchi in questo luogo,
ma visto che sei ben disposto ad accettare suggerimenti, eccone uno:
Art.1
Non e' consentito l'utilizzo dei captatori informatici.
Ultimo consiglio, se vuoi fare la parte del sincero democratico(tm), le tue parole
dovrebbero assomigliare di più a quelle dell'avvocato penalista Carlo Blengino:
"Oggi le prove penali, per esser liberamente valutate, devono esser acquisite legittimamente. Il più
orribile dei delitti non giustifica prevaricazioni, in primis da parte dello Stato chiamato a
dispensar giustizia. Una prova acquisita in violazione di un diritto fondamentale della persona, al
di fuori delle ipotesi tassativamente previste da leggi democraticamente approvate, è prova
geneticamente invalida: come una confessione estorta con la tortura.
L’uso di captatori remoti è illegale. Il fatto che a rifornirsi da Hacking Team risulti esser la
Polizia Giudiziaria -i Carabinieri e la Guardia di Finanza- e che tali software possano esser stati
usati nell’ambito di indagini governate dalle regole del codice di procedura lo reputo un fatto
intollerabile (su cui mi auguro qualche Procura indaghi)."
Fonte:
[1]
http://www.ilpost.it/carloblengino/2015/07/21/hacking-team-e-il-medioevo-delle-prove-digitali/