Re: [Hackmeeting] documentario su spyware italiani

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Szerző: Fabio Pietrosanti (naif) - lists
Dátum:  
Címzett: hackmeeting
Tárgy: Re: [Hackmeeting] documentario su spyware italiani


On 4/19/17 16:12, ginox wrote:
>
>>
>> Purtroppo è altamente improbabile che diventerà "legge" ma fungerà da
>> watchdog rispetto a tutte le possibili leggi che verranno scritte in
>> futuro in italia
>
> ma dici che non diverra' legge perche' il gruppo proponente conta il
> giusto e quindi nessuno se lo filera' ?


Perchè c'è una legge delega che è passata al senato, e ora va alla
camera, per "delegare il governo" a riscrivere completamente il codice
di procedura penale, sulla base di principi votati dal parlamento.

E' altamente probabile, e ci sono n contatti in corso e tutti i convegni
giuridici a riguardo ne parlano, che i principi di questa proposta di
legge saranno considerati e incorporati.

Tuttavia la proposta di legge, un po' come un software, sta in piedi se
lo prendi tutto con il pacchetto. :\

> c'e' un'altra bozza di legge piu' quotata ?
> se si' quale ?


Legge delega che include alcuni principi fra cui "emendamento casson"
che è però una "grillinata" .

> o non c'e' interesse a fare una legge a riguardo in questo momento ?
> o non c'e' un decreto dove infilarla ?
>
> la questione watchdog e' un tuo pensiero ? su quali considerazioni si
> basa ?


Quinta ha prima nel 2014 ucciso la proposta di fare una proposta di
legge stupida che legittimizzava i captatori alla brutta maniera in modo
semplificato.

Dopodichè in un percorso di circa 2 anni abbiamo incontrato *tutti*,
ovvero giuristi, avvocati, magistrati, poliziotti, antimafia, senatori,
deputati, servizi, professori universitari sia di diritto che
sicurezza/forensics, anche ex-dipendenti di produttori di trojan poichè
il percorso di produzione della norma è stato fortemente collaborativo e
consensus-based.

Abbiamo anche fatto un workshop al senato a porte chiuse con
chatmanhouse rule con una 40ina di persone, eterogenee fra loro, per
raccogliere input sulle modifiche da farsi (talune fighissime,
talune.... lasciamo perdere!).

Il testo originale è stato notevolmente cambiato dopo 2 anni, trovando
compromessi su tutto, ma tenendo fede ai principi indicati nei documenti
che stanno linkati su www.civicieinnovatori.it/?page_id=211 .

Ora, in questi anni di fatto si è creata una cultura sul metodo a
riguardo e ora in tutti i convegni di settore (in particolare giuridici,
di procedura penale e di forensics) quando si parla degli aspetti
legislativi la "proposta quintarelli" è un po' considerata un po' il
"gold standard" perchè va a coprire veramente *tutti* gli aspetti,
cercando sia di consentire l'operatività agli operatori di giustizia ma
fornendo per gradi un controllo end-to-end in mano alla difesa rispetto
a praticamente ogni possibile abuso.

Ora se tutto va' bene, con questa diffusione internazionale, cercando un
po' di lavorare attorno al mondo di EDRi, l'idea è di fare evolvere
questo lavorone fatto come "policy framework" che altri digital rights
activists all'estero possano proporre come lavoro di "principles" .

Btw qua c'è il panel che abbiamo organizzato al festival del giornalismo
dove si faceva un po' il punto

http://www.journalismfestival.com/programme/2017/lawful-state-hacking-necessary-investigative-upgrade-or-privacy-nightmare



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Fabio Pietrosanti (naif)
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