[NuovoLab] ] Un silenzio assurdo sulla guerra“a pezzi” - di …

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Autor: Antonio Bruno
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di Alex Zanotelli

Trovo vergognosa l’indifferenza con cui noi assistiamo a una ‘guerra
mondiale a pezzetti’ , a una carneficina spaventosa come quella in
Siria, a un attacco missilistico da parte di Trump contro la base
militare di Hayrat in Siria, ora allo sgancio della Super- Bomba GBU-43
( la madre di tutte le bombe) in Afghanistan e a un’incombente minaccia
nucleare.
.
L’Italia, secondo l’Osservatorio sulle armi, spenderà quest’anno 23
miliardi di euro in armi (l’1,18% del Pil) che significa 64 milioni di
euro al giorno! Ora Trump, che porterà il bilancio militare USA a 700
miliardi di dollari, sta premendo perché l’Italia arrivi al 2% del Pil
che significherebbe 100 milioni di euro al giorno. “Pronti a rivedere le
spese militari – ha risposto la ministra della Difesa R. Pinotti – come
ce lo chiede l’America .”La Pinotti ha annunciato anche che vuole
realizzare il Pentagono italiano a Centocelle (Roma) dove sorgerà una
nuova struttura con i vertici di tutte le forze armate. La nostra
ministra della Difesa ha inoltre preparato il Libro Bianco della Difesa
in cui si afferma che l’Italia andrà in guerra ovunque i suoi interessi
vitali saranno minacciati. E’ un autentico golpe democratico che
cancella l’articolo 11 della Costituzione. Dobbiamo appellarci al
Parlamento italiano perchè non lo approvi. Il Libro Bianco inoltre
definisce l’industria militare italiana ‘pilastro del Sistema paese’ .
”Infatti nel 2015 abbiamo esportato armi pesanti per un valore di oltre
sette miliardi di euro! Vendendo armi ai peggiori regimi come l’Arabia
Saudita . Questo in barba alla legge 185/90 che vieta la vendita di armi
a paesi in guerra o dove i diritti umani sono violati. L’Arabia Saudita
è in guerra contro lo Yemen, dove vengono bombardati perfino i civili
con orribili tecniche speciali. Secondo l’ONU, nello Yemen è in atto una
delle più gravi crisi umanitarie del Pianeta. All’Arabia Saudita abbiamo
venduto bombe aeree MK82, MK83, MK84, prodotte dall’azienda RMW Italia
con sede legale a Ghedi (Brescia) e fabbrica a Domusnovas in Sardegna.


Abbiamo venduto armi anche al Qatar e agli Emirati arabi con cui quei
paesi armano i gruppi jihadisti in Iraq, in Libia, ma soprattutto in
Siria, dov’è in atto una delle guerre più spaventose del Medio Oriente.
In sei anni di guerra ci sono stati 500.000 morti e dodici milioni di
rifugiati o sfollati su una popolazione di 22 milioni! Come italiani,
stiamo assistendo indifferenti alla tragica guerra civile in Libia, da
noi causata con la guerra contro Gheddafi. E ora, per fermare il flusso
dei migranti, abbiamo avuto la spudoratezza di firmare un Memorandum con
il governo libico di El Serraj che non riesce neanche a controllare
Tripoli. E così aiutiamo la Libia a frantumarsi ancora di più. E con
altrettanta noncuranza assistiamo a guerre in Sud Sudan, Somalia, Sudan,
Centrafrica, Mali. Senza parlare di ciò che avviene nel cuore
dell’Africa in Congo e Burundi. E siamo in guerra in Afghanistan: una
guerra che dura da 15 anni ed è costata agli italiani 6,6 miliardi di euro.

Mentre in Europa stiamo assistendo in silenzio al nuovo schieramento
della NATO nei paesi baltici e nei paesi confinanti con la Russia. In
Romania, la NATO ha schierato razzi anti-missili e altrettanto ha fatto
in Polonia a Redzikovo. Ben cinquemila soldati americani sono stati
spostati in quei paesi. Anche il nostro governo ha inviato 140 soldati
italiani in Lettonia. Mosca ha risposto schierando a Kalinin- grad
Iscander ordigni atomici, i 135-30. Siamo ritornati alla Guerra Fredda
con il terrore nucleare incombente. (La lancetta dell’Orologio
dell’Apocalisse a New York è stata spostata a due minuti dalla
mezzanotte come ai tempi della Guerra Fredda).

Ecco perché all’ONU si sta lavorando per un Trattato sul disarmo
nucleare promosso dalle nazioni che non possiedono il nucleare, mentre
le 9 nazioni che la possiedono non vi partecipano. E’ incredibile che il
governo Gentiloni ritenga che tale Conferenza “costituisca un elemento
fortemente divisivo “, per cui l’Italia non vi partecipa. Eppure
l’Italia, secondo le stime della Federation of American Scientists, ha
sul territorio almeno una settantina di vecchie bombe atomiche che ora
verranno rimpiazzate dalle più micidiali B61-12. E dovremmo mettere in
conto anche la possibilità, segnalata sempre dalla FAS, di Cruise con
testata atomica a bordo della VI Flotta USA con comando a Napoli. Quanta
ipocrisia da parte del nostro governo!

Davanti a una così grave situazione, non riesco a capire il quasi
silenzio del movimento italiano per la pace. Una cosa è chiara: siamo
frantumati in tanti rivoli, ognuno occupato a portare avanti le proprie
istanze! Quand’è che decideremo di metterci insieme e di scendere
unitariamente in piazza per contestare un governo sempre più
guerrafondaio? Perché non rimettiamo tutti le bandiere della pace sui
nostri balconi? Ma ancora più male mi fa il silenzio della CEI e delle
comunità cristiane. Questo nonostante le forti prese di posizione sulla
guerra di Papa Francesco. E’ un magistero il suo, di una lucidità e
forza straordinaria. Quando verrà recepito dai nostri vescovi,
sacerdoti, comunità cristiane?

Dopo il suo recente messaggio inviato alla Conferenza ONU, in cui ci
dice che “dobbiamo impegnarci per un mondo senza armi nucleari”, non si
potrebbe pensare a una straordinaria Perugia- Assisi, promossa dalle
realtà ecclesiali insieme a tutte le altre realtà, per dare forza al
tentativo della Nazioni unite di mettere al bando le armi atomiche e
dire basta alla ‘follia’ delle guerre e dell’industria delle armi?
Sarebbe questo il regalo di Pasqua che Papa Francesco ci chiede:
“Fermate i signori della guerra, la violenza distrugge il mondo e a
guadagnarci sono solo loro.”


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"Eppure il vento soffia ancora ...." Pierangelo Bertoli, (Sassuolo, 5 novembre 1942 – Modena, 7 ottobre 2002)

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