[RSF] Intervista - Ufficio Speciale Tevere di Roma Capitale …

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Autor: Comunicati Consorzio Tiberina
Data:  
Para: Comunicati Consorzio Tiberina
Assunto: [RSF] Intervista - Ufficio Speciale Tevere di Roma Capitale - Varie
A giorni on-line nuova intervista del presidente Amendola – dopo l’ultima a
Panorama – per il periodico telematico quindicinale a carattere
giuridico-sociologico di "LABSUS - Laboratorio per la sussidiarietà" (
<http://www.labsus.org/> http://www.labsus.org/). Come sintetizzato nel
proprio Rapporto 2016 sull’amministrazione condivisa dei beni comuni (
<http://www.labsus.org/wp-content/themes/Labsus/media/Rapporto_Labsus_2016_A
mministrazione_condivisa_dei_beni_comuni.pdf>
http://www.labsus.org/wp-content/themes/Labsus/media/Rapporto_Labsus_2016_Am
ministrazione_condivisa_dei_beni_comuni.pdf), LABSUS ha un semplice
obiettivo, <<Convincerti che ti conviene prenderti cura dei luoghi in cui
vivi, perché dalla qualità dei beni comuni materiali e immateriali dipende
la qualità della tua vita. Il tempo della delega è finito. L’Italia ha
bisogno di cittadini attivi, responsabili e solidali>>. In una pagina che
non può che piacerci – avendo come sfondo un equipaggio di canottaggio a
bordo d’imbarcazione – promuove il fatto che <<I patti sono un nuovo spazio,
non organizzato stabilmente o in modo duraturo nel tempo, in cui persone
diverse si ritrovano, spesso anche in maniera del tutto occasionale, per
prendersi cura di un bene comune>>. Il tema trattato nell’intervista è il
Contratto di Fiume del Tevere nell’area urbana di Roma.



Nel frattempo, un nuovo contributo redazionale:



Almeno per ciò che riguarda la parte della regione Tiberina compresa nel
territorio di Roma Capitale, vi è grande attesa di notizie più precise
sull’Ufficio dedicato al Tevere che dovrebbe essere organizzato nell’ambito
della struttura della Direzione Generale dell’Amministrazione Capitolina. Se
si risale al periodo di carica del Sindaco Alemanno, questi nominò ben tre
“Consiglieri Delegati” al Tevere, ma con scarsissimi risultati pratici (è
comunque di quel periodo la Convenzione del Consorzio Tiberina con l’Ufficio
Stampa del Campidoglio di cui a
<http://www.unpontesultevere.com/images/pdf/Roma.pdf>
http://www.unpontesultevere.com/images/pdf/Roma.pdf, rinnovatasi di anno in
anno fino ad oggi). La Giunta Marino previde in apposita Delibera (n.320 del
13.10.2015) il potenziamento e il rafforzamento del “Servizio Aree
Fluviali”, anche per sviluppare l’iniziativa dell’“Osservatorio Tevere”
(tuttora esistente e convocato mesi addietro dall’Assessora alla
Sostenibilità Ambientale Paola Muraro), non solo attraverso il reperimento
del personale necessario, ma anche con la dotazione dei mezzi e delle
attrezzature utili allo scopo; ma nulla fu fatto né fu dato corso alcuno
alla Mozione n.106 del 19.6.2014 approvata all’unanimità dall’Assemblea
Capitolina sulla necessità di una forte azione amministrativa e tecnica sul
Tevere (anche con linee di azione ben precise). Mentre il Commissario
Tronca, per mandato, non ha potuto dare il via a programmi a lungo termine,
sarebbe deludente se un annunciato Ufficio Speciale si riducesse a un così
detto “Ufficio di Microstruttura” o comunque se, al di là degli aspetti
formali e amministrativi, non avesse al proprio interno competenze forti,
interdisciplinari e intersettoriali, per coordinare un tema così complesso
come quello del Tevere a Roma. La valorizzazione di questo (e, in subordine,
dell’Aniene e dei corsi d’acqua secondari) può considerarsi una sfida
veramente strategica per l’Amministrazione Capitolina, implicando molteplici
aspetti di ricerca preliminare, coinvolgimento partecipativo, azione, per un
possibile piano a medio termine dal grande impatto culturale e
socio-economico, da seguire nel tempo, oltre che nuovo esempio di “buona
politica” nella gestione dei beni pubblici. Le valenze interdisciplinari,
intersettoriali e interamministrative sono difatti tali e tante da dar luogo
a una complessità che inevitabilmente porta a saturazione l’efficacia di
interventi parziali.

Anche se l’Amministrazione Capitolina non può coordinare istituzionalmente
l’attività di Soggetti sovraordinati e indipendenti, essa può imprimere un
forte dinamico impulso all’azione. Non è da escludere che si possa arrivare
a una Conferenza di Servizi permanente, passando attraverso una o più
Ordinanze della Sindaca. L’Ordinanza ha elementi di straordinarietà ed
effetti limitati nel tempo, anche per costituire un Ufficio, come quello per
il recente Giubileo: ve ne sarebbero i presupposti?

Come anche riportato in un recente comunicato del Consorzio Tiberina, un
tema veramente urgente cui bisognerebbe porre mano nell'ambito delle
competenze strette di Roma Capitale (che non sono vastissime sul Tevere)
trova riscontro in una recente sentenza della Corte di Cassazione. Essa in
pratica afferma la necessità del permesso di costruire per tutte le
strutture galleggianti ormeggiate sul fiume (indipendentemente dal loro
utilizzo) e mette in piena evidenza l'assenza di un Piano Attuativo che
dovrebbe discendere dall'Ambito di Programmazione Strategica Tevere del
Piano Regolatore, fin qui totalmente inattuato dalle diverse Amministrazioni
Capitoline che si sono alternate dal 2008. Fra l’altro, la mancata
attuazione del Piano di Recupero potrebbe dar luogo a diffide e possibile
nomina di un Commissario Straordinario che vi provveda. Altro e parallelo è
il tema prioritario e ineludibile della sicurezza dei galleggianti, cui
Regione Lazio e Capitaneria di Porto di Roma Fiumicino stanno mettendo mano
dopo anni di incuria e molti pericolosi affondamenti; risorse tecniche
d’eccellenza sono state già messe in campo da privati “sensibili” al tema
stesso, prima che si giunga a provvedimenti ineludibili con carattere
d’urgenza.

Avviare nel contempo un "Piano di Recupero" dell'esistente e normare il
futuro sarebbe un enorme successo, realizzabile anche in pochissimo tempo
dall’eventuale Ufficio Speciale Tevere. Guardando sia in acqua sia a terra,
nelle aree golenali, ad oggi – nonostante quanto anche previsto dal Piano
Stralcio 5 dell’Autorità di bacino del fiume Tevere, che ha affrontato
diverse questioni in maniera organica – il fiume a Roma è un vero “far
west”, con pontili che sorgono dal nulla, galleggianti trasformati in malo
modo senza autorizzazione alcuna, fino addirittura a parcheggio selvaggio
sulle banchine.

Le sponde sono mal messe, non c’è un progetto organico di recupero e
valorizzazione, anche se a breve dovrebbe partire un appalto di manutenzione
triennale ad opera della Regione Lazio. Vi è inoltre l’auspicio che le
Concessioni siano in futuro concesse non solo a Circoli di prestigio (pur
benemeriti a livello sociale per lo sviluppo di vivai sportivi), ma anche a
Soggetti che puntino all’inclusione e all’“apertura”; ovviamente è anche per
la presenza dei Circoli che a Roma Nord è garantito un forte presidio,
mentre nel tratto urbano meridionale del corso del Tevere – fino alla Foce –
sono più frequenti situazioni di degrado, fino alla presenza di vere e
proprie discariche abusive sul fiume.

Esistono infine grandissimi spazi d’azione, a Roma, anche nell’area cui è
dedicato il Piano Stralcio 1 dell’Autorità di bacino, lungo una parte
settentrionale del corso del Tevere nella Capitale soggetto a variazioni di
livello molto minori che all’interno del tratto urbano, in un vero e proprio
“parco fluviale” dal punto di vista paesaggistico (al di là degli
inquadramenti formali o amministrativi), dove poter sviluppare nuovi poli di
fruizione sostenibile e sport all’aria aperta. Proprio nella recente
riunione di cui a
<http://www.unpontesultevere.com/index.php/eventi/143-nota-sul-contratto-di-
fiume-del-tevere-nell-area-urbana-di-roma-inviata-ad-autorita-di-bacino-del-
fiume-tevere-convocazione-riunione-sui-contratti-di-fiume-30-03-2017>
http://www.unpontesultevere.com/index.php/eventi/143-nota-sul-contratto-di-f
iume-del-tevere-nell-area-urbana-di-roma-inviata-ad-autorita-di-bacino-del-f
iume-tevere-convocazione-riunione-sui-contratti-di-fiume-30-03-2017 era
anche stata segnalata l’assenza di iniziative di aggregazione (come
Contratti Territoriali) in un lungo tratto del Tevere all’interno della
Regione Lazio, da Nazzano a Castel Giubileo.