Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna
Strada Maggiore, 34
Segni di suoni
Inventare e interpretare partiture grafiche con un laboratorio Munari®
per bambini da 6 a 8 anni e genitori
con Noemi Bermani e Tore Panu
Sabato 25 marzo, 1 e 8 aprile 2017, ore 10.30
Un laboratorio Bruno Munari ® "classico" diventa pretesto per dare forma a partiture sonore informali in un gioco di corrispondenze interdisciplinari. Partiture grafiche da inventare e interpretare che si intrecciano con un'esperienza di esplorazione sonora lasciando ampio margine all’interpretazione e all’equilibrio tra regola e caso.
Info e iscrizioni - tel. 051 2757711
www.museibologna.it/musica/eventi/51899/luogo/53241/tipo/2902/date/2017-03-25:2017-04-01/date_from/2017-03-25/date_to/2017-04-01/id/89943
Il percorso si articola in tre incontri:
Nel primo incontro il laboratorio Munari® : con tempera e pennelli si cercheranno tutti i segni che riusciremo a trovare per creare un campionario il più ampio possibile.
Nel secondo incontro si tracceranno le associazioni tra segni e suoni usando la voce e semplici strumenti musicali, si assembleranno partiture e si proverà nuovamente a suonarle.
Nel terzo incontro alle prove generali seguirà una piccola performance ludica dal vivo aperta al pubblico.
Il gioco tra suono e segno è esplicito anche nell'albo illustrato che sarà riferimento del percorso, “L’orchestre du chat noir” di Alessandro Sanna, ed. Grandir, che fungerà da pretesto per inventare partiture sonore. Il percorso si conclude con l'interpretazione sonora delle partiture con un piccolo concerto per pianoforte (Tore Panu) e orchestra di bambini compositori improvvisatori.
Il progetto è a cura di Noemi Bermani – Bradipo spazio per la cultura dell’infanzia.
"La penna a sfera traccia un segno duro come il fil di ferro, il gesso traccia un segno morbido come la coda del gatto, i pastelli tracciano dei segni "pastosi" densi di colore, i pennarelli tracciano segni diversi quando sono troppo carichi o quando sono scarichi. Le matite a grafite tracciano segni quasi invisibili oppure grigi scuri, sottilissimi o grossi. I pennini tracciano segni variabili secondo la pressione. Un pennellaccio vecchio di setola, bagnato nella tempera, farà un segno sbriciolato. Ma quanti segni diversi si possono tracciare con lo stesso strumento? E come sarà lo stesso segno fatto col pastello su carta liscia e su carta ruvida? E come cambia una linea di inchiostro su carta asciutta e su carta bagnata? E... " (dalla presentazione di Coca Frigerio al libro “I segni”, Zanichelli, 1979).
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