On 03/18/2017 12:04 PM, lucha wrote:
> eh ma magari quella è l'idea, no? attiri la gente con il cartello
> "privacy su facebook" e poi gli spieghi perché è senza speranza.
ok magari privacy e facebook e' un ossimoro,
ma un sacco di persone tra cui attivisti oggi usa facebook.
E questo mi spiace ma e' un fatto.
Quindi facebook esiste ed e' usato per comunicare,
come la comunita' hacker italiana affronta questo senza ignorare la
situazione?
possiamo discuterne
[e a chi non interessa puo' ignorare sto thread]
Io credo che
1)
ignorare il fatto che vari gruppi, anche attivisti, siano su FB
significa lasciare che alcuni compagni e alcuni collettivi siano
vulnerabili fregandocene di loro. Non so voi ma a volte questo mi fa
credere che ci stiamo tirando fuori dal discorso chiudendoci nel nostro
spazio "sicuro". Ci sono gruppi che hanno bisogno di comunicare e non lo
stanno facendo di forma sicura, magari li possiamo aiutare a trovare
delle tecniche migliori. Che facciamo, ce ne freghiamo?
2)
Bisogna analizzare quali sono le minaccie e da chi ci si deve proteggere
prima di proporre gli strumenti adatti. Proporre strumenti ad altissima
paranoia di solito scoraggia chi sta cominciando a preoccuparsi della
propria sicurezza digitale.
Sono convito che sia meglio fare le cose con calma comprendendo che e'
un processo continuo e che si aiuta solo chi vuole e cerca aiuto.
3)
Ora la gente viene manipolata su fb per poter votare una cosa o un altra
Riescono a ridurre la massa in migro-target e manipolare le loro
preferenze per poterli spingere a scegliere cosa vogliono.
E il problema e' che poi quello che vogliono e' un pazzo al governo.
Io questo lo vedo come un pericolo.
Ma forse e' piu' interessante la nuove serie sugli hackerz che uscita
ieri..
Vogliamo continuare ad ignorare la situazione?
--
ɐqɯ@s
