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Autor: News AutOrg.anizzazione Stud.entesca BO
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Para: autorgstudbo, forum, espress
Assunto: [autorgstudbo] Da ven 10/3 a dom 12/3: "1977. Storie di un assalto al cielo"
*VENERDI’ 10, SABATO 11 e DOMENICA 12 MARZO’017*

*@ Vag61 - Spazio libero autogestito in via P.Fabbri 110 *

*Vag61, Centro di documentazione dei movimenti “Francesco Lorusso – Carlo
Giuliani” e Smk Videofactory presentano:*

*“1977. Storie di un assalto al cielo”. Le parole e le immagini del
movimento del ’77 e della rivolta del marzo. Tre giorni di mostre,
proiezioni, libri, reading, musica, brigate cuciniere.*

Il programma della tre giorni e (in fondo) le informazioni sui singoli
eventi:

*> Venerdì 10 marzo*

*– ore 18,30:* inaugurazione della mostra “11 marzo, il Grande Caldo”,
foto, manifesti e giornali sul movimento del ’77 a Bologna.

*– ore 20:* cena sociale a cura della Brigata Cucinieri della Cirenaica.

*– ore 21,15:* proiezione di “Occuperemo il paradiso”, cortometraggio
realizzato dalle alunne e dagli alunni di una seconda classe del Liceo
Laura Bassi di Bologna.

*– ore 21,30:* presentazione del libro “77, La storia di un assalto al
cielo”, curato dal Centro di Documentazione dei movimenti “Francesco
Lorusso – Carlo Giuliani”.

*– ore 22,15:* “La rivoluzione?”, reading su un testo di Maurizio Colmegna,
dramma lirico pensato e scritto per una rappresentazione da tenersi in
occasione del Convegno contro la respressione di Bologna nel settembre del
1977. Il reading sarà accompagnato dal quartetto di flauti “Flit Flutes”.

*– a seguire:* Franco Carotta dei “Judas” ricanterà, dopo quarant’anni, la
canzone “Fratello della libertà”, dedicata al partigiano torinese Dante di
Nanni.

*– e per finire:* “Fuori i compagni dalla balera”, dischi e canzoni che si
ascoltavano nel ’77.

*> Sabato 11 marzo*

* – ore 9,30:* appuntamento, come ogni anno, davanti alla lapide in via
Mascarella, nel luogo dove Lorusso fu ucciso… con gli amici e i compagni di
Francesco.

*– ore 16:* corteo da piazza Verdi per le vie del centro.

*– ore 20:* cena cociale a cura della Brigata Cucinieri della Cirenaica.

*– ore 21,30:* GANG in concerto (acustico) e presentazione dell’ultimo
lavoro “Calibro 77”.

*> Domenica 12 marzo*

*– ore 13:* “Un pranzo da battaglia”, pensato, cucinato e proposto dalla
Brigata Rita del Pratello al gran completo.

*– ore 16:* proiezione di: “Traumfabrik” e ” “Piccolo gruppo in
moltiplicazione” di Emanuele Angiuli.

Per il prenzo è consigliata la prenotazione: infovag61@???

Il menu (15 euro) > anteprimo: vellutata di sedano rapa con crostini
saltati (for all) // primo: gnocchi del bosco (di castagne e patate, in
crema di parmigiano e ricotta, spruzzati di funghi) oppure gnocchi del
bosco vegani in crema di topinambur // secondo: stufato di porco in saor
oppure polpette con verdure vicino a strudel (vege/veg) // contorni: erbe
saltate, sformatino e… le solite patate

* * * * * * * * * *

* Occuperemo il paradiso (cortometraggio)*

Si tratta di una produzione effettuata alla fine del “Corso Doc” fatto
nella scuola, in collaborazione con D.E-R e il prof. Roberto Guglielmi. I
tutor cinematografici, Lara Rongoni, Enza Negroni, Rita Maralla, Isabella
Urru, e Mirella Carrozzieri hanno seguito la realizzazione del corto,
scritto, diretto e interpretato dai ragazzi. “Siamo nel ‘ 77, l’11 marzo
1977 a Bologna, in un aula di via Broccaindosso, dove si tiene un dibattito
politico fra studenti del liceo. Fuori i poliziotti sparano, si sentono
sirene e grida di persone. Siamo nel 2015, gli studenti di oggi non
dimenticano”.

* * * * * * * * * *

*77. La storia di un assalto al cielo (libro)*

Le giornate della rivolta del marzo ‘77 a Bologna appartengono alla nostra
storia come pietre inamovibili: ci hanno segnato, ci hanno ucciso e fatti
rinascere; nulla è rimasto integro; ogni cosa, da quegli avvenimenti in
poi, è stata riletta, analizzata, sviscerata; parlarne ora non vuole essere
una rievocazione, ma un percorso a ritroso, un reincontrarci, un
riconoscerci, un modo ancora per raccontare vicende, avvenimenti,
valutazioni, sentimenti che, troppo spesso, sono rimasti in disparte,
accantonati o non narrati per come sono realmente accaduti.

* * * * * * * * * *

*La rivoluzione? (reading)*

Si tratta di un dramma lirico che fu pensato e scritto per una
rappresentazione da tenersi in occasione del Convegno contro la
respressione che ebbe luogo a Bologna a settembre del 1977:
rappresentazione che non si riuscì poi mai di allestire. Quella che vi è
rappresentata è la rivolta delle città universitarie di Bologna e di Roma
verso la fine dell’inverno ’76. L’invettiva contro Luciano Lama, segretario
della CGIL, scandita dallo slogan ripetuto dal coro, corrisponde alla sua
cacciata dall’Università di Roma da parte di “bande di autonomi”, avvenuta
il 17 febbraio ’77. I fatti accaduti nell’una e nell’altra delle due città
nei giorni 11 e 12 marzo ’77 sono liberamente sovrapposti, senza alcuna
pretesa di offrirne una cronaca ordinata.

Il poeta Roberto Roversi, commentò questo testo dicendo di leggervi “la
trascrizione, col fuoco, di atti di una rivoluzione (anche per sé) che si è
cercata, che si è partecipata, che si è faticata dentro le contraddizioni,
e che adesso ci opprime e contemporaneamente ci conforta nel ricordo”.

* * * * * * * * * *

*Il Flit Flutes Quartet*

E’ un gruppo di flauti composto da Naima Sorrenti, Alessia Oliva, Laura
Casto e Francesco Aldi.

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*Franco Carotta dei Judas*

Uno degli episodi che si possono considerare come anteprima del movimento
del ’77 bolognese fu la grande festa “Non dell’Unità” che si tenne nel
pratone del Centro Berretta Rossa il 10 e 11 luglio del 1976. Il punto più
alto ed emozionante di quella 48 ore fu il concerto dell’ex leader del
Judas, Franco Carotta. La sua canzone, dedicata al partigiano torinese
Dante di Nanni, fece levare al cielo una selva di pugni chiusi che erano
anni che non si vedeva.

I Judas furono il più famoso gruppo rock bolognese della seconda metà degli
anni sessanta. Erano nati nel 1965 per iniziativa di Franco Carotta e
Giancarlo Martelli, in arte Martò, il loro successo dipese molto dalle
travolgenti esibizioni dal vivo. I loro fans portavano una rondella di
ferro al collo e sfoggiano capelli lunghi, jeans e giacche istoriate,
secondo lo stile beat. I Judas passarono alla storia anche per la
gigantesca rissa che il 25 aprile 1966 che vide protagonisti centinaia di
ragazzi seguaci del gruppo che se le diedero di santa ragione nelle strade
attorno alla Sala Sirenella, in zona San Donato, con i fans dei rivali
Jaguars, seguaci dello stile mod’s.

*Fratello della libertà*
*(testo di Luciana Canè, musica e adattamento di Franco Carotta)*

Ti hanno legato le mani al cielo
ti hanno calato con funi di fuoco
quando quel giorno finì la tua vita
aprivi la strada ai nostri ideali
quel tuo corpo così martoriato
per un ignobile e basso credo
è sfuggito alle loro mani
e da eroe cadesti nel vuoto
Dante quel giorno tua madre ha gridato
ma la tua idea oramai l’hai piantata
nei nostri cuori eterna germoglia
e la tua vita, la tua lotta continua
erano in cento per ammazzarti
ma hanno trovato ben altra sorte
sembravate in mille ma eri tu solo
quando uscisti sopra il balcone
il tuo pugno chiuso li ha fermati
non conoscevano tanto coraggio
le tue ferite piangevano un sangue
che loro non hanno dentro le vene
da quel balcone cadde il tuo corpo
che non avevano ancora vinto
e la tua figura era alta in quel cielo
che immobile spiava il tuo destino
e hanno saputo che era quello
il momento della tua libertà
il tuo gesto ci insegna
che cosa vuol dire
potersi chiamare Fratello…

Franco concluderà la sua partecipazione con altre due canzoni: “Nella mia
ora di libertà” (F. De Andrè) e “Eurialo e Niso” (M. Bubola)

* * * * * * * * * *

*Calibro 77 – Gang*

Così lo presenta Marino Severini: “Sono canzoni tratte da una magnifica
stagione della canzone italiana, quella degli anni 70. Di fatto sono
canzoni che noi, sia io che Sandro, cantavamo e suonavamo in quegli anni,
quando eravamo ragazzini…allora, chi più e chi meno, avevamo circa 20 anni.
Erano canzoni che cantavamo alle Manifestazioni o al Circolo giovanile
oppure ai Giardinetti o sul muretto del Paese. E adesso, dopo tanto tempo,
c’è venuta la voglia di ricantarle e di inciderle queste canzoni,
soprattutto per raccontare la nostra gioventù… come normalmente fa un padre
con i propri figli o un nonno con i nipoti. E anche perché degli anni ‘70
si è detto tutto e il contrario di tutto e alla fine resta quella
definizione che a me non piace affatto, e che trovo estremamente riduttiva,
quella de “gli Anni di piombo”. Ci sarà stato il piombo ma ci sono state
anche centinaia di moltiplicazioni dei Pani e migliaia di giardini di Rose,
c’è stato forse uno dei periodi più belli della mia vita e soprattutto
c’era in noi, era vivo, un certo… SENSO DI VITTORIA! Quindi vorrei
raccontarveli quegli anni attraverso un pugno di canzoni”.

* * * * * * * * * *

*Traumfabrik (di Emanuele Angiuli, 2008-2009)*

C’è stato un momento, un periodo durato circa cinque anni, a cavallo tra il
’77 e l’81 in cui la città di Bologna era diventata una specie di snodo
geografico della fantasia, della creatività e della riscossa della
marginalità… Il film racconta la storia di un appartamento occupato in
pieno centro, durante una manifestazione politica nel ’76. Tanta energia,
parole, intuizioni e produzioni nate e uscite dallo stessa casa. Qui si
realizzarono i primi numeri di «Cannibale», «Frigidaire», «Lux Electrix»,
«Musica 80». Qui si riunivano i componenti del Centro D’Urlo Metropolitano,
poi diventati Gaznevada, gli Stupid Set e i Grabinsky, un gruppo di
videomakers.

*Piccolo gruppo in moltiplicazione (di Emanuele Angiuli)*

Nella seconda metà degli anni ’70 in molte città italiane e in particolare
a Bologna, si diffonde una strana forma di comunicazione, che riassume
alcuni caratteri della storia novecentesca delle avanguardie e anticipa il
punk che esploderà a Londra e New York. A/traverso, ZUT, Wow, Oask, Desir,
sono fogli prodotti da piccoli gruppi di poeti, artisti, militanti
comunisti. Piccolo gruppo in moltiplicazione è un film che racconta
quell’esperienza grafica, letteraria e politica in cui, forse
l’immaginazione prende il posto di comando.

Quei fogli contengono disegni, poesie, complicate analisi filosofiche, e
proclami politici deliranti. La parola delirio ricorre. E’ il delirio di
un’immaginazione proiettata oltre i confini della modernità tipografica,
industriale, democratica, che in quegli anni giunge al limite e travalica
verso un’epoca i cui contorni sono difficili da intuire. L’orizzonte
utopico di un mondo finalmente liberato dal lavoro salariato è il futuro
desiderabile, immaginato, forse possibile. L’altra faccia del futuro è la
premonizione distopica di un mondo totalitario, violento, dominato dai
valori competitivi dell’economia del capitale. Utopia? Distopia? Ma il
futuro che ora conosciamo non è forse proprio quello che quei fogli
presentirono in forma delirante? Non viviamo oggi forse nel tempo in cui la
tecnologia ha reso del tutto realistica l’abolizione del lavoro salariato?
Non viviamo oggi forse nel tempo in cui il capitale finanziario cancella
quella prospettiva per imporre con la violenza economica e militare il
permanere eterno della prestazione del tempo?

*Emanuele Angiuli*

Fonda con Renato De Maria e Walter Mameli all’inizio degli anni ’80 il
gruppo di ricerca videosperimentale Grabinsky. Dagli anni ’90 lavora come
regista/programmista in RAI a autore di documentari e inchieste per vari
programmi di Rai Educational, Rai1 e Rai3.


Link:
https://vag61.noblogs.org/post/2017/03/05/1977-storie-di-un-assalto-al-cielo/#more-10139

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