Auteur: Ciro Marrazzo Date: À: CampagnaResistenza Sujet: [Campagnaresistenza] OSSERVEZIONI SULL'ASSEMBLEA DEL 2 MARZO A
NAPOLI
Dopo l'assemblea cittadina tenutasi a Napoli il 2 Marzo, la nostra
valutazione è positiva e questo anche da parte di tutti i partecipanti.
Si sperava in una affluenza maggiore e che non si limitasse ai soli
"rappresentanti" delle varie realtà del territorio. Pensiamo ciò sia dovuto
ad un'informazione non capillare e anche una cattiva usanza di non chiamare
ad esprimersi ogni singolo militante su questioni come la repressione che
coinvolge tutti in maniera diretta. Di sicuro si auspica che la
partecipazione di massa sia posta come questione per le prossime
iniziative. A nostro avviso non è solo questo l'unico limite espresso,
giacchè ne vediamo altri emersi, ma qui ora vogliamo dare spazio a quanto
di positivo è venuto fuori.
Infatti l'aver rotto il ghiaccio su questioni quali 41 bis-prigionieri
politici, decreto Minniti (DASPO) e carcere, non ci sembra poco. Dai vari
interventi è emerso come la repressione si articola in diversi livelli a
secondo del grado di scontro e dunque dei contenuti che le lotte mettono in
campo, d'altronde è stato sempre così, dalle lotte sui bisogni, alla
repressione contro le organizzazioni politiche o singoli militanti fino ad
arrivare al livello più alto quale il carcere e il trattamento dell' art.
41 bis, al quale sono ancora sottoposti alcuni prigionieri politici e un
numero altissimo di altri prigionieri.
41 bis IN QUANTO ISOLAMENTO, E' TORTURA.
Inoltre è emerso che come i prigionieri rivoluzionari, in carcere da oltre
35 anni, vengono usati come ostaggi/deterrenza contro la classe e a quanti
intendono ribellarsi allo stato di cose presenti; essi sono fattori di
Resistenza che incoraggiano la classe, seppur frammentata; resistenza che è
stata messa in campo più volte in maniera determinata dai compagni/e della
Val di Susa, Torino, Firenze, Bologna, Roma.
Il rifiutare in toto le misure giudiziarie (fogli di via, arresti
domiciliari, ecc.) e ancor prima fermare il tentativo di essere usati come
deterrenza nei confronti di quanti lottano, è un momento importante di
rilancio dei contenuti delle lotte. E' stao oltremodo, un momento di
vittoria perchè si è visto, come in seguito, parte degli stessi
provvedimenti giudiziari sono stati rimossi.
Durante l'assemblea, in un altro intervento, è emerso come la repressione
non è rivolta solo contro quanti si organizzano e lottano, ma assume vari
livelli massificati. Quì a Napoli in particolare sono in atto, già da lungo
tempo, progetti di controllo e militarizzazione di interi quartieri
proletari. Tutt'altro dunque da una generica e falsa "lotta alla mafia",
quanto togliere ogni possibilità di sopravvivenza a centinaia di migliaia
di proletari. In questa specifica azione repressiva si sono resi autori in
particolare la Chiesa, organizzazioni e associazioni legalitarie e piccolo
borghesi che trovano nell'Amministrazione De Magistris la loro cassa di
risonanza. Sulla repressione massificata nel nostro territorio pensiamo che
vada posta attenzione, una profonda riflessione nonchè comprensione che
questa ha come finalità gentrificazione e ristrutturazione del territorio.
Anostro parere a questo primo incontro, positivo, devono far seguito
ulteriori momenti di confronto per stilare un programma di lavoro per la
costruzione di un lavoro di organizzazione per un Fronte comune.
Non può soddisfarci qualcosa che si limiterebbe ad un "semplice" sostegno a
quanti colpiti dalla repressione.
ESTENDERE E RAFFORZARE RESISTENZA.