Re: [Hackmeeting] manifesto: "controculture"

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著者: cocco
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To: hackmeeting
題目: Re: [Hackmeeting] manifesto: "controculture"
Il 2017-03-02 17:49 samba ha scritto:
> grazie void e Gipoco per lo spunto !
>
> con la speranza che questo thread possa non-finire nel dimenticatoio
> dopo due risposte, provo a rispondere ...
>
>
>
> On 02/28/2017 09:13 PM, GiPOCO wrote:
>
>>> Il 27/02/2017 18:39, void ha scritto:
>>>> ultimamente pensavo che il manifesto di hackmeeting ha praticamente
>>>> quasi da sempre recitato: "L’hackmeeting è l’incontro annuale delle
>>>> controculture
>>>> digitali italiane" (sin da bologna 2002 o torino 2003).
>
> si, per me Controcultura digitale e' sempre stato una cosa tipo:
>
> $ alias hackmeeting="echo incontro annuale delle controculture
> digitali"
>
> ma e' piu' di quello e sarebbe costruttivo definire che cosa vuol dire
> per chi lo partecipa "Incontro di controculture digitali"
>
> Credo sia importante vedere se quello che ci siamo
> definiti 10 anni fa e' ancora quello che c'e' oggi.
>
>>>> discussione: secondo voi ha ancora senso il termine "controcultura"
>
> io sono del parere simile a quello di Vladi quando dice:
>
>> I prefissi lasciano proprio il tempo che trovano, a mio avviso meglio
>> buttarli nella pattumiera della storia e non parlare per "appartenze"
>> non meglio specificate.
>
> io preferirei che hackmeeting dicesse quello che e',
> non quello che non e'.
> Per me e' un luogo reale e virtuale dove posso condividere tanto
> esperienze di vita quanto conoscere nuove tecnologie il tutto
> comunicato
> con una visione politica chiara, attivista, anarchica, femminista e
> diretta che spesso mi rappresenta e a volte no e mi fa incazzare .
>
> Se poi siamo contro a qualche cosa, e' chiaramente importante
> dirlo, ma qual e' la visione politica di hackmeeting?
> ne abbiamo una? riusciamo a riassumerla in due righe ?


Mi sono avvicinato ad hackmeeting abbastanza di recente, sia per la mia
vita politica, sia per quella che hackmeeting ha gia dietro di se (e do
stavo prima? eeeh...)
in ogni caso per me i passaggi fondamentali sono stati la lettura dei
libri di Ippolita, e sopratutto +kaos.
Per quello che vedo e sento io hackmeeting, o meglio la sua comunita'm
e' una fucina di idee sulla tecnica e la tecnologia, che spaziano dalla
coltivazione biodinamica agli scanner di cimici a delle nerdate che
sfiorano l onanismo computazionale, che tiene dentro gamers e scrittori
di fantascienza. e' una roba che tiene insieme creativi e scienziati, in
un link che e' difficile spiegare al di fuori di chi partecipa alla
comunita' stessa.
Credo che il filo conduttore di questo gioco e' la convinzione che:
Artifacts have politics, una fede cieca che la tecnica e la tecnologia
non siano neutrali
(riprendo il bellissimo editoriale di autistici sui tornelli di bologna.
https://cavallette.noblogs.org/2017/02/9040#more-9040 )
QUesta linea ha infinite implicazioni e sopratutto mi (ci?) guida nelle
scelte che compiamo come comunita'.
Ho molto gioito quando al prehack a Roma ho detto "bhe famo che il tema
dell anno e' come pensare una tecnologia a misura d essere umano e non
una che scava i tunnel sotto le montagne" e in piu d uno mi ha risposto
che questo e'da sempre il manifesto culturale della comunita'.
Quindi ecco credo che questa dovrebbe essere messo in evidenza rispetto
al concetto di controcultura:
=Se l'idea dominante e' che la tecnica e' foriera di oggettivo benessere
, noi crediamo invece ogni artefatto sia mai neutrale e ci agitiamo per
fare a pezzi ogni dettaglio del reale e rivelare i suoi meccanismi
insiti. Noi siamo la comunita' di chi si scotta, perche ci mette le
mani'
o una cosa cosi...


>
>
>> ...aggiungo, solo per fare l'avvocato del diavolo, che se si è
>> vaneggiato sui
>> social di recente, forse va considerata l'eventualità di fare un
>> seminario
>> per trasmettere agli ultimi arrivati (e anche ripassare ai vecchietti
>> come me)
>> chi siamo e cosa ci differenzia da "raduni di smanettoni" di varia
>> tipologia,
>
> la trovo un ottima idea, questo non implica che il manifesto non possa
> essere cambiato.
> sarebbe un ottimo momento per socializzare e condividere saperi.
> Da chi ha gia' passato anni ad hackit e puo' raccontare un esperienza
> fondamentale, che credetemi ce ne sono poche come hackit nel mondo.


ecco rispetto a questo tema secondo me la comunita di hackmeeting ha
fallito miseramente.
Ha fallito nella costruzione di una dialettica sul tema, piuttosto si è
arroccata su delle posizioni leggittime, dal 'non mi avrete mai' al
'vabe pero facciamo politica' e non ha tirato fuori neanche un
approccio, un idea interessante.
Piuttosto che stare a ricordare che se vuoi stare in hackmeeting non
devi avere facebook, che mi sembra molto esclusivo rispetto a chi nasce
col facebook piantato tra l aorta e l intenzione (i 20enni sono nati nel
1997...), era interessante capire se si riusciva a produrre qualche
cosa di divertente, di ribaltante, di sconvolgente rispetto ai SN.
che poteva anche non essere bucare i server e mandare tutto in malora,
ma gia fare dei discorsi sulla riduzione del danno (vedi ippolita)
piuttosto che su un utilizzo antischema (pseudonimato e account
multipli). E invece no...

> Chi ha voglia potrebbe proporre una tavola rotonda al prossimo hackit
> dopo la mezzanotte :)
>> ...e in ogni caso grazie per lo spunto di discussione.
>> Forse è il momento di farci queste domande.
>> Vediamo cosa esce dalla saggezza della lista ;)
>
> vediamo?
>
> :)


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