*Io non sono la Coop! – Storie di sfruttamento (tra Coop e Eataly)@ Vag61 -
Spazio libero autogestito in via P.Fabbri 110*
*VENERDI’ 3 FEBBRAIO’017 alle 19*
*Eat the rich presenta:*
*Eataly e la Coop, l’alta qualità dello sfruttamento*
“Le catene della grande distribuzione si sostituiscono a Dio e i
supermercati sono i loro piccoli eden artificiali”.
Coop Italia è il principale attore nel mercato italiano della grande
distribuzione ed è stata anche la prima azienda europea a ricevere la
certificazione SA8000, uno standard internazionale che certifica la
responsabilità sociale d’impresa. Alcune cooperative del sistema Coop
Italia detengono il 40% di Eataly, da anni ormai azienda leader nella
vendita di generi alimentari italiani “di alta qualità”.
Eataly, a partire dal nome, si sta mangiando letteralmente un paese intero.
Sta sostituendo tutto quello che prima in qualche modo rappresentava il
modello di distribuzione (di cibo e non solo) del capitalismo di fine
Novecento.
Probabilmente e in maniera tutt’altro che simbolica Eataly rappresenta una
delle avanguardie del fare impresa oggi. Probabilmente, ancora, non sono
casuali i luoghi in cui Eataly ha aperto alcuni dei più importanti tra i
suoi negozi: uno stabile nel Lingotto, un tempo uno dei principali
stabilimenti Fiat; un delirante ex AirTerminal a quasi 30km dall’aeroporto
Fiumicino; uno storico cinema-teatro milanese fallito, un ex mercato
ortofrutticolo.
Probabilmente non è casuale nemmeno il ruolo che questi negozi o magazzini
della distribuzione organizzata hanno nel promuovere forme contrattuali e
modelli di sfruttamento del lavoro sempre più feroci e precari,
all’avanguardia anche in questo caso.
Sono ormai note le storie dei licenziati di Eataly e le parole di Oscar
Farinetti che ancor prima della riforma del Jobs Act si fece sperimentatore
di quel modello di sfruttamento facendo massiccio ricorso a contratti a
tempo determinato e paghe ridotte. Ma chi abbia anche soltanto conosciuto
persone che lavorano nei magazzi di Coop non racconta una storia diversa.
Da qualche mese è uscito “Io non sono la Coop”, un breve romanzo che
racconta la storia di un lavoratore precario “nel tritacarne della grande
distribuzione”. A partire da un confronto con Alessandro Angeli, autore del
libro, e il collettivo Clash City Workers (FI), che qualche anno fa
sviluppò un’interessante lavoro di inchiesta sulle consizioni lavorative
dentro Eataly, vorremmo discutere, con tutte/i coloro che vorranno farlo,
di come è possibile incrinare la narrazione di questi soggetti ed
organizzarsi per resistere e sfuggire ai loro ricatti.
Per chi prova a praticare e promuovere sovranità alimentare e alterità
rispetto a un modello di sfruttamento e controllo che passa anche
attraverso il cibo, questa è un’operazione necessaria.
*Dalle ore 19 a Vag61*
*– ore 20:* cena a cura di Eat the Rich
*– ore 21*: inizio dell’incontro con Alessando Angeli (autore di “Io non
sono la Coop”), Clash City Workers (Firenze)
Terapia musicale a cura di Andrea Rocchi
Link:
https://vag61.noblogs.org/post/2017/01/30/io-non-sono-
la-coop-storie-di-sfruttamentotra-coop-e-eataly/
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