[nuovopci] La realtà e il sogno, il vecchio e il nuovo - Nel…

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Autor: \(nuovo\) Partito comunista italiano
Data:  
Para: Npci Inter
Asunto: [nuovopci] La realtà e il sogno, il vecchio e il nuovo - Nel 96° anniversario della fondazione del primo Partito comunista italiano
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Comunicato CC 2/2017 - 18 gennaio 2017

1917, CENTENARIO DELLA GLORIOSA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE, LA SVOLTA NELLA
STORIA DELL’UMANITÀ

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[6]_]

I terremoti [7] e il maltempo [8] danno maggiore risalto alla
catastrofica incuria della Repubblica Pontificia per gli interessi e il
benessere delle masse popolari e a quanto il potere che essa esercita
nel nostro paese assomiglia a quello di un governo d'occupazione
pilotato dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei,
americani e sionisti per estorcere dalla popolazione tutte le ricchezze
di cui è capace: non il capo sia pur padronale di una comunità, ma una
banda vandalica che devasta il paese.

Le stragi e la persecuzione degli emigranti che avvengono ogni giorno
nel mondo dall'Asia meridionale all'Australia, dall'Africa e dal
Mediterraneo all'Europa, dall'America meridionale agli USA, le guerre
croniche che insanguinano il mondo dal Medio Oriente all'Africa, al
Messico e, attentato dopo attentato, si estendono ai paesi imperialisti
d'Europa e d'America mostrano il carattere sempre più apertamente
criminale del potere della borghesia imperialista.

La rivoluzione socialista e la rivoluzione di nuova democrazia sono la
via all'instaurazione del nuovo sistema di relazioni sociali e
internazionali di cui l'umanità ha bisogno. Con il comunismo nessuna
donna e nessun uomo sarà un esubero quale che sia la sua nazionalità e
la sua razza! Con il comunismo ci sarà posto per tutti quelli che sono
disposti a far la loro parte dei compiti di cui la società ha bisogno!

LA REALTÀ E IL SOGNO, IL VECCHIO E IL NUOVO

Il vecchio mondo sta morendo: questo tutti lo vedono e in molti lo
augurano. Invece il nuovo che sta nascendo e che preme per nascere, lo
sentono e lo vedono solo quelli che lo stanno creando e quelli che
vogliono crearlo. Sognano forse questi ultimi? Sognano anche, ma il loro
sogno precorre un corso degli eventi che è nella natura del mondo reale.
Certo il nostro sogno non è ancora realtà, ma se chi ha questo sogno
crede sul serio al suo sogno, se osserva attentamente la realtà, se
confronta le sue osservazioni con i disegni e le figure che popolano la
sua fantasia, se, in una parola, lavora coscienziosamente per attuare il
suo sogno, allora il contrasto tra il sogno e la realtà non è affatto
dannoso. Anzi, tutto va per il meglio dato che il sogno lungi dal
deviare i sognatori in una direzione nella quale il corso degli
avvenimenti per la natura stessa delle cose non può mai andare, non fa
che raffigurare nella fantasia ciò di cui nella realtà esistono le
premesse, ciò di cui la realtà è gravida, ciò di cui gli uomini e le
donne hanno bisogno, ciò che essi possono fare: il sogno incoraggia e
rafforza l'energia di chi costruisce il nuovo. (Parafrasi del discorso
di Lenin sul sogno di Pisariev - _Che fare?_ 1902 - OC vol. 5 pag. 471)

NEL 96° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL PRIMO PARTITO COMUNISTA
ITALIANO, DEL GLORIOSO PCI DELLA RESISTENZA, molte sono nel nostro paese
le iniziative tese a ricostruire il partito comunista e molti gli
organismi e i gruppi che si fregiano dell'attributo di comunista. Forze
Soggettive della Rivoluzione Socialista insorte a partire dalla svolta
del 1956 a lottare contro la degenerazione sia pur graduale del primo
PCI e frammenti risultanti dalla disgregazione del PRC agitano la
bandiera della "ricostruzione del partito comunista" e la proclamano, in
lotta o in combinazione in vari modi e a vari livelli con la sinistra
borghese. Che queste iniziative siano tante è principalmente un buon
segnale: è la dimostrazione che di fronte al catastrofico corso delle
cose che la borghesia imperialista impone al mondo, crescono la
sensibilità e la coscienza della necessità del partito comunista, che
questa sensibilità e questa coscienza sono largamente diffuse, come lo è
la coscienza che la borghesia imperialista impone al mondo un
catastrofico corso delle cose al quale l'umanità è capace e deve porre
fine.

Le iniziative sono tante e in competizione gli organismi creati perché i
gruppi promotori non affrontano alla radice il problema: di quale
partito comunista abbiamo bisogno [9]? Questa domanda rinvia alla
questione della natura della rivoluzione socialista [10]. La rivoluzione
socialista deve sfociare nell'instaurazione del socialismo: il governo
del paese nelle mani della classe operaia (dittatura del proletariato),
l'attività economica dell'intera società come servizio pubblico gestita
secondo un piano pubblico, la partecipazione crescente e universale
della popolazione alle attività umane superiori, i tre aspetti
fondamentali del socialismo illustrati nel nostro Comunicato CC 15/2016
[11] del 26 agosto 2016. Ma come si fa, in cosa consiste la rivoluzione
socialista?

Di quale partito comunista abbiamo bisogno e che forma ha la rivoluzione
socialista sono due domande a cui chi aspira alla rinascita del
movimento comunista deve dare risposte ricavate dall'esperienza della
prima ondata della rivoluzione proletaria e dall'analisi dell'attuale
corso delle cose. Man mano che queste due diventeranno questioni
centrali per quelli che aspirano alla rinascita del movimento comunista,
essi abbandoneranno le contrapposizioni di iniziative personali e di
gruppi occasionali e si confronteranno in un dibattito comune e in una
comune proficua ricerca e verifica nella pratica. È dalla risposta che
abbiamo dato a queste due domande, illustrata nel n. 1 della nostra
rivista, _La Voce_ (marzo 1999) [12] e nel nostro _ Manifesto Programma
[13]_ (2008) che è nato e si sviluppa il (nuovo)Partito comunista
italiano con la sua Carovana di cui il P.CARC è parte importante: una
Carovana in cui marciamo tutti nella stessa direzione anche se con passo
diverso perché in ogni circostanza concreta, mentre gli errori sono
tanti, la verità è una sola perché tra noi non c'è contrasto di
interessi, la ricerca e l'obiettivo sono comuni e non ci sono né
brevetti né monopoli.

Ai nostri compagni e simpatizzanti chiediamo di portare la nostra
risposta in ognuna delle tante iniziative tese a ricostruire un "vero e
forte partito comunista". Non andando semplicemente a dire che occorre
fare il bilancio del movimento comunista e che occorre porsi quelle due
domande e dare risposte fondate sul marxismo-leninismo-maoismo: cose
verissime e che riassumono il pensiero di chi il percorso lo ha già
fatto. Ma affrontando in ogni iniziativa il problema specifico che è al
centro dell'attenzione e delle aspirazioni di chi partecipa a quella
particolare iniziativa e illustrando la soluzione che in base alla
nostra risposta quel problema ha. Questo sarà utile a chi illustrerà e a
chi ascolterà l'illustrazione.

Quelli che vanno predicando che il nuovo non può nascere, ostacolano chi
lavora per farlo nascere, distolgono dal lavoro che lo fa nascere,
deviano in compiti secondari e fanno quindi danno a tutti quelli che del
nuovo mondo hanno bisogno. Loro dicono che il nuovo mondo non può
nascere, noi diciamo che il nuovo mondo può nascere ma che
effettivamente nasce, il possibile diventa reale, grazie a quelli che
lavorano a farlo nascere. La rivoluzione socialista che porta
all'instaurazione del socialismo è il senso di tutte le lotte che
conduciamo oggi e dà a ognuna di esse una prospettiva: è quello che
stiamo facendo oggi e che continueremo fino al suo compimento. Ma invece
di sentirsi personalmente offesi dalle nostre parole, devono chiedersi e
i loro amici devono chiedersi se quello che diciamo è vero o è
sbagliato. Analogamente quelli che dicono che la rivoluzione socialista
scoppierà, devono prendere atto che lungo tutto il secolo scorso essa
non è mai scoppiata nonostante crisi, guerre e distruzioni e che
l'incapacità rivoluzionaria dei partiti comunisti dei paesi imperialisti
facilitò l'avvento al potere dei revisionisti di Krusciov in Unione
Sovietica. La rivoluzione socialista è una guerra popolare
rivoluzionaria di lunga durata contro la borghesia e il suo clero, fino
a togliere loro il potere e instaurare il socialismo.

Il partito comunista non è un'associazione di persone che credono nel
comunismo, non è un'associazione di credenti; non è un'associazione di
persone che procurano voti al partito comunista quando la borghesia
indice le elezioni, non è un'associazione di comitati elettorali che
eventualmente partecipano anche alla selezione e al controllo dei
candidati locali; non è un'associazione che fa da "sponda politica", da
portavoce degli interessi delle masse popolari nelle istituzioni della
Repubblica Pontificia, che dà rappresentanza alle masse popolari nella
lotta politica della società borghese; non è un'associazione di persone
generose che sostengono le lotte rivendicative e il miglioramento delle
condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari; non è
un'associazione di persone che propagandano che il comunismo è il
futuro dell'umanità. Il partito comunista è sempre anche alcune di
queste cose e può essere di caso in caso anche alcune altre di esse. Ma
esso è principalmente un organismo costituito da individui selezionati,
formati e combinati in modo che il partito sia lo Stato Maggiore che ha
conquistato fiducia e seguito tra i proletari concentrati nelle unità
produttive capitaliste e in quelle pubbliche che producono merci o
forniscono servizi pubblici e li mobilita a combattere contro la
borghesia e il clero per togliere loro il potere, instaurare il proprio
potere e riorganizzare l'intera vita sociale. Una volta costituito, il
partito comunista deve anzitutto conquistare fiducia e consenso (noi la
chiamiamo fase del consolidamento e rafforzamento: per il (n)PCI è
iniziata nel 2004 ed è ancora in corso). Il compito in questa fase è
passare da voler essere e darsi i mezzi per esser lo Stato Maggiore a
esserlo effettivamente, a godere effettivamente di fiducia e seguito e
su questa base dirigere la guerra contro la borghesia e il clero:
promuovere per tappe un crescendo di operazioni, battaglie e campagne
sinergiche e concatenate che culmina nell'instaurazione della dittatura
del proletariato - questa vittoria sarà l'inizio di una nuova fase: la
costruzione del socialismo, la transizione al comunismo. Quello che era
riuscito al PCI: nel 1945 esso finalmente godeva di larga fiducia e
grande era il suo seguito tra le masse popolari. Quello che in una certa
misura era riuscito alle Brigate Rosse che con la propaganda armata
condotta nel corso delle grandi lotte rivendicative degli inizi degli
anni '70 avevano conquistato fiducia e seguito. Quello che noi del
(n)PCI non abbiamo ancora raggiunto: lo raggiungeremo, questa è la fase
in corso della nostra lotta. Quanti più saremo e quanto maggiore sarà la
dedizione con cui ci dedicheremo a capire e applicare nella lotta la
scienza delle attività con le quali gli uomini fanno la loro storia e le
leggi particolari della rivoluzione socialista nel nostro paese, tanto
più rapidamente realizzeremo il nostro sogno. La fiducia e il seguito
sono indispensabili per la vittoria della rivoluzione socialista, per
l'instaurazione del socialismo, ma la quantità raggiunta si dissolve
senza una linea giusta: la storia del primo PCI e del PRC lo mostrano e
incontestabilmente lo dimostrano.

DOBBIAMO COMBATTERE LE CONCEZIONI DISFATTISTE E LE POSIZIONI ATTENDISTE!

IL VECCHIO MONDO MUORE E STA A NOI COMUNISTI GUIDARE GIÀ DA OGGI LA
CLASSE OPERAIA E LE MASSE POPOLARI A COSTRUIRE IL NUOVO MONDO!

AVANTI QUINDI!

PER DIVENTARE COMUNISTI BISOGNA INNANZITUTTO IMPADRONIRSI DELLA SCIENZA
DELLE ATTIVITÀ CON LE QUALI GLI UOMINI FANNO LA LORO STORIA, SVILUPPARLA
E USARLA PER INSTAURARE IL SOCIALISMO: IL PARTITO È LA SCUOLA PER OGNI
INDIVIDUO DECISO A DIVENTARE COMUNISTA! COSTITUIRE CLANDESTINAMENTE IN
OGNI AZIENDA CAPITALISTA, IN OGNI AZIENDA PUBBLICA, IN OGNI ISTITUZIONE
E IN OGNI CENTRO ABITATO UN COMITATO DI PARTITO PER ASSIMILARE LA
CONCEZIONE COMUNISTA DEL MONDO E IMPARARE AD APPLICARLA CONCRETAMENTE
OGNUNO NELLA SUA SITUAZIONE PARTICOLARE!

STUDIARE IL _ MANIFESTO PROGRAMMA [13] _DEL PARTITO È LA PRIMA ATTIVITÀ
DI CHI SI ORGANIZZA PER DIVENTARE COMUNISTA. STABILIRE UN CONTATTO
CLANDESTINO CON IL CENTRO DEL PARTITO È LA SECONDA. PROMUOVERE LA
COSTITUZIONE DI ORGANIZZAZIONI OPERAIE IN OGNI AZIENDA CAPITALISTA E DI
ORGANIZZAZIONI POPOLARI IN OGNI AZIENDA PUBBLICA, IN OGNI ISTITUZIONE
ADDETTA A FORNIRE SERVIZI PUBBLICI, IN OGNI ZONA D’ABITAZIONE È LA
TERZA.

OSARE SOGNARE, OSARE PENSARE,
OSARE VEDERE OLTRE L’ORIZZONTE DELLA SOCIETÀ BORGHESE!

La gloriosa Rivoluzione d'Ottobre ha segnato una svolta del tutto nuova
nella storia dell'umanità. Sono gli uomini che fanno la loro storia, non
gli uomini di genio e tanto meno gli dei; ma per millenni la storia si
era fatta, per così dire, alle spalle degli uomini che ne erano gli
attori inconsapevoli. La rivoluzione socialista ha inaugurato un'epoca
in cui gli uomini faranno la loro storia consapevolmente. La rivoluzione
socialista richiede la partecipazione di masse via via più consapevoli
dell'impresa che stanno compiendo. Per questo è più difficile a farsi di
tutte le rivoluzioni precedenti, nei paesi imperialisti più che nei
paesi oppressi. Per questo i disfattisti fanno coro alla borghesia e al
clero e dicono che non è possibile farla e gli attendisti rimandano
all'attesa che essa scoppi. La rivoluzione socialista non sostituisce
una classe dominante a un'altra. Con essa le masse popolari imparano a
dirigere e a dirigersi e "dove tutti sanno leggere e scrivere, non
occorrono più scrivani, anche se ogni testo qualcuno lo deve redigere".

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_Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste
nell'usare TOR [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html_],
aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle
del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del
Partito [vedere _ http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html_]. _

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