v\:* {behavior:url(#default#VML);}
o\:* {behavior:url(#default#VML);}
w\:* {behavior:url(#default#VML);}
.shape {behavior:url(#default#VML);}
Normal
0
false
14
false
false
false
IT
X-NONE
X-NONE
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-qformat:yes;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
line-height:115%;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:"Calibri","sans-serif";
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;
mso-bidi-font-family:"Times New Roman";
mso-bidi-theme-font:minor-bidi;}
COMUNICATO SINDACALE da USI – RESOCONTO commentato del CONSIGLIO COMUNALE
STRAORDINARIO Roma Capitale del 7 DICEMBRE 2016, sulla ROMA MULTISERVIZI
per diffusione, pubblicazione, divulgazione
(articoli 1, 14, 25 L. 300/1970)sotto articolo e filmato roma today e testo mozione
elaborato da noi Usi
(ndr quello sostenuto e presentato da quasi tutte le opposizioni consiliari...)
E' LA PRIMA CONTESTAZIONE OPERAIA ALLA GIUNTA DELLA SINDACA RAGGI...
La questione e il riassetto organizzativo, con le dovute
tutele e garanzie per chi lavora e una maggiore efficacia dei servizi alla
cittadinanza, sono state sollevate
dall’UNIONE SINDACALE ITALIANA e dai comitati nati tra i lavoratori e le
lavoratrici (orami l’Azienda ha circa 4500 dipendenti). Interventi sono stati
fatti all’Assemblea Capitolina, nelle Commissioni Consiliari Permanenti
(Ambiente, Bilancio…) e negli incontri con Assessori e Dipartimenti., per
riportare l’azienda partecipata di 2° livello (quota di maggioranza del 51% è
dell’AMA), ad azienda pubblica di ROMA CAPITALE.
La necessità di una
risposta definitiva, dopo Ordini del Giorno approvati come soluzioni
provvisorie e incontri in Commissione Ambiente, che avevano portato ad
accettare le nostre richieste e proposte di una “internalizzazione”
dell’Azienda, per evitarne le dismissioni previste da delibere comunali e atti
della Giunta Marino, dando garanzie ai dipendenti, aveva portato le opposizioni consiliari, sotto l’impulso
del Consigliere Onorato a chiedere un consiglio comunale straordinario.
L’Assemblea
Capitolina, doveva affrontare sia il problema del bando della GLOBAL SERVICE
(pulizie e assistenza nei nidi e nelle scuole comunali), contestato da anni per
le sue scarse tutele lavorative, occupazionali e salariali (con effetti di
discriminazioni tra i lavoratori e le lavoratrici, ulteriori abbassamenti nella qualità del
servizio offerto alla cittadinanza), con la sua divisione (leggasi SPARTIZIONE…)
in 5 lotti, che il problema complessivo dell’azienda stessa. Dopo varie
pressioni dell’USI e dei Comitati, la convocazione era finalmente fissata per
il 7 dicembre dalle 16 alle 20.
Il sindacato
autorganizzato USI, da tempo tra i sostenitori delle proteste e tra gli
artefici della proposta, oltre ai Comitati spontanei, avevano già molti dubbi
sull’esito finale, perché non avevano ricevuto risposta alle richieste
trasmesse a tutti i consiglieri né erano stati pubblicati, dopo mesi, i verbali
della commissione ambiente in cui l’Assessora Muraro, aveva dato assicurazione
a nome della Giunta della predisposizione delle procedure per
l’internalizzazione (cioè la riacquisizione delle quote societarie private e
ritorno in mano pubblica, comunale) .
Già dal primo pomeriggio
del 7 dicembre, si erano radunati un centinaio di lavoratori/trici per potere
assistere alla seduta del Consiglio (che è pubblica e aperta), ma si erano
trovati di fronte ad un blocco di polizia, per presunti e ingiustificati “motivi
di ordine pubblico”.
Solo dopo varie
proteste ed una lunga discussione, anche con l’intervento dei consiglieri di
opposizione, si era riusciti a salire nell’AULA GIULIO CESARE, mentre coloro che
arrivavano successivamente (un’altra cinquantina) erano costretti a seguire il
dibattito sullo schermo nella sala del Carroccio, al piano terra del Palazzo
Senatorio.
Si cercava di
dialogare con la maggioranza “penta-stellata”, affinchè fossero ascoltati i
lavoratori, ma questo era reso impossibile e gli animi si accendevano perché veniva
compreso come tutte le parole d’ordine con cui il Movimento 5 Stelle aveva
vinto le elezioni (DEMOCRAZIA, TRASPARENZA, ONESTA’, LEGALITA’…PARTECIPAZIONE)
erano state dimenticate, una volta preso possesso delle “poltrone” comunali,
anche nell’aula consiliare.
L’intervento
dell’Assessore Colomban (che ha la delega alle aziende partecipate nella Giunta
Raggi), noto imprenditore veneto – delocalizzatore di aziende in Romania e
sotto controllo nella sua Regione per aver cercato di raddoppiare il volume
globale della concessione edilizia per la costruzione di un Resort, chiariva il
cambiamento delle posizioni della Giunta, che aveva visto fino a poco tempo fa
la stessa sindaca Raggi dare rassicurazioni in merito ai lavoratori (parliamo
della seduta di Commissione consiliare del 21 ottobre 2016).
Infatti dopo un
breve racconto sulla vita dell’AZIENDA e sulla mancanza di un progetto
industriale, Colomban spiegava come l’Assessora Muraro (con delega all’Ambiente
in Giunta) era stata “…troppo precipitosa a dire che l’azienda veniva
internalizzata perché non a conoscenza delle nuove normative…” (un termine
generico che non specifica di QUALI LEGGI O NORMATIVE si tratti, anche perché
lo stesso “decreto MADIA” non aveva posto degli impedimenti in merito per gli
Enti Locali o per la Capitale d’Italia, quel decreto governativo BOCCIATO PER
VIZI DI INCOSTITUZIONALITA’ DALLA CORTE COSTITUZIONALE!). L’assessore Colomban,
non parlava di scelte politiche divergenti dall’orientamento espresso nelle
Commissioni Consiliari ma solo del “…rispetto delle Leggi… dell’esito del
ricorso al TAR che aveva sospeso il BANDO DEL GLOBAL SERVICE (su richiesta
della Confartigianato; che potrebbe comportare ad una piccola
azienda/cooperativa di vincere un lotto e di doversi assumere e gestire circa
500 lavoratori, cosa impossibile specie se ciò avvenisse con ribassi eccessivi
sull’offerta di gara, quindi con… possibili riduzioni orarie o licenziamenti
dei dipendenti, gli unici che ci rimetterebbero) e della garanzia di
inserire in un “…eventuale nuovo bando delle clausole di salvaguardia…” (come
se queste non fossero già previste dalle delibere consiliari 135 del 2000 e 259
del 2005, che sono in vigore da anni ma che i “5 stelle” non stanno facendo
rispettare, in diversi bandi di gara).
Colomban, con
grande disprezzo per il Consiglio, i lavoratori e le lavoratrici, le
organizzazioni sindacali, la cittadinanza romana, precisava che “…non aveva
tempo da perdere a partecipare a queste riunioni e che lui aveva molte cose da
fare e da pensare visto le tante partecipate ed i problemi che la Giunta Raggi
si trovava ad affrontare”. Un concetto di partecipazione e di democrazia
tutto suo e di chi ce l’ha mandato a Roma, a fare l’assessore (che non è stato
eletto dalla cittadinanza, ma imposto da fuori…)
Queste
affermazioni, suscitavano le prime proteste da parte dei lavoratori presenti in
aula consiliare, si capiva che sulla loro pelle si stavano facendo i conti, che
la GIUNTA RAGGI non voleva fare delle scelte politiche di REALE CAMBIAMENTO con
le indicazioni della Giunta Marino, del Commissario Tronca e del pur caduto
Governo Renzi (abbattuto dai No al referendum di revisione – in peggio-
costituzionale, che anche il M5S aveva contrastato).
Si evidenziava, con
gli interventi dei consiglieri di opposizione (Onorato, Fassina, Ghera…) che presentavano mozioni per
l’internalizzazione, la sospensione del Bando di gara “in autotutela” ed una
serie di modifiche da apportare alle precedenti delibere di Marino, per evitare
le dismissioni future dell’Azienda, una certa opposizione alle esternazioni di
Colomban.
Mozioni che non
venivano accettate, a dimostrazione che gli impegni presi in campagna
elettorale dal Movimento 5 Stelle erano
DISATTESI, con l’aggravante di una incapacità nel dare soluzioni reali
per il funzionamento della Capitale, dove anche la Multiservizi, come l’AMA,
l’ATAC, la FARMACAP, la ZETEMA, RISORSE PER ROMA (le principali società di 1°
livello di Roma Capitale), rivestono un ruolo strategico e necessario nei
confronti di tutta la cittadinanza. La stessa indecisione pure sulla vicenda
Istituzione Biblioteche comunali (che pure è struttura comunale e con
dipendenti capitolini) del M5S che guida la città, è la conferma di tale
tendenza.
La gravità di tale
comportamento contraddittorio, non coerente e privo di un progetto concreto, si
comprende nell’Ordine del Giorno votato dalla maggioranza consiliare del M5S
(un ordine del giorno è meno vincolante di una mozione di indirizzo, come
avevamo anche proposto noi aut organizzati-e Usi…) che vogliamo riassumere
e che lascia una delega alla Magistratura o a fantomatici esperti di leggi incostituzionali,
le SCELTE POLITICHE DI ORIENTAMENTO E DI INDIRIZZO per far vivere questa città,
chi ci abita o lavora in condizioni almeno dignitose.
La mancanza di una
scelta politica complessiva sul destino di ROMA MULTISERVIZI SpA, con
l’accettazione di un progressivo suo “spacchettamento” e frammentazione tra le
varie “commesse” e appalti, con gli effetti negativi per chi lavora, si capisce
già nelle premesse:
700 dipendenti
delle pulizie sui mezzi ATAC, saranno “gestiti” da un bando a parte; 1150
lavoratori-lavoratrici delle scuole statali, rischiano di non avere clausola di
salvaguardia dato che è un subappalto del CNS (Consorzio Nazionale Servizi, quello
in cui Salvatore Buzzi, tra i protagonisti del “sistema di mafia capitale”, era
un dirigente fino al suo arresto), subappalto di cui non è dato sapere il
futuro; i 2500 della gara in GLOBAL SERVICE, sono in attesa della sentenza del
TAR dell’11 gennaio 2017, anche se viene ricordato che ci potrebbe essere la
revoca (e quando dovrebbero farlo, questo provvedimento in autotutela, se non
adesso, come chiedeva l’opposizione, i Comitati e anche l’USI!), “…se ci
fossero i presupposti per un esercizio in autoproduzione (cioè se l’azienda
diventasse di primo livello… ma se i 5 Stelle non l’hanno deciso adesso, prima
delle feste natalizie e del ritorno di Colomban nel suo castello vicino a
Treviso, chi lo fa!?).
Le considerazioni
scritte prima delle indicazioni finali, evidenziano l’incapacità attuale del
gruppo di maggioranza capitolina nello svolgimento del suo ruolo istituzionale
(si ricorda che una delle funzioni dell’Assemblea Capitolina, votata dalla
cittadinanza romana, sia quella di elaborare con proprie mozioni o
deliberazioni, le linee di orientamento e indirizzo politico e amministrativo ai quali
SINDACA, GIUNTA e anche dirigenti apicali si devono attenere, oltre alla
vigilanza sugli atti della GIUNTA COMUNALE, dei Dirigenti, oltre che approvare
il BILANCIO annuale e pluriennale!), nel
quale si ribadisce e si ricorda, che L’INTERESSE
PUBBLICO E LA TUTELA DI BENI E INTERESSI DI NATURA PUBBLICA (che hanno la loro
fonte nella Costituzione repubblicana in vigore, quella appena “salvata” da una
valanga di NO il 4 dicembre 2016) HA SEMPRE LA PREVALENZA, RISPETTO AD ALTRI
INTERESSI DI PRIVATI, DI GRUPPI DI POTERE e non può avvenire il contrario. Un
criterio basilare per qualsiasi forza politica che abbia la responsabilità di
gestire una pubblica amministrazione, specie ROMA CAPITALE.
Invece di fare
scelte politiche precise, chiare e coerenti, rispettose della effettiva utilità
sociale, economica, della tutela di beni e interessi pubblici, i penta-stellati
al governo della Capitale, come hanno approvato nell’Ordine del Giorno,
dovrebbero attendere che il Governo (un Renzi bis o un Padoan, veneto pure
lui?) faccia o un decreto correttivo di quello detto “decreto Madia”, in parte
dichiarato incostituzionale e che quindi
va riscritto quasi da capo, per potersi
“adeguare”, oppure attendere (ancora…) che il Governo (quale?!) ritiri
definitivamente il “decreto Madia”, per
poi valutare come Amministrazione Capitolina, i criteri di convenienza
economica ed efficienza di gestione, per una eventuale internalizzazione. Senza poi far procedere alla realizzazione di
un SERIO PIANO INDUSTRIALE DI RILANCIO DELLA ROMA MULTISERVIZI SpA (che tra
l’altro, nemmeno Colomban ha chiesto, come sarebbe stato logico invece attendersi,
per la delega che gli è stata conferita).
Solo dopo tutto
questo giro di parole, la maggioranza capitolina “chiede alla GIUNTA di
verificare se c’è una possibilità normativa…” ed in ogni caso a garantire la
massima (e che significa!) tutela dei livelli occupazionali (che, come si sa, è
già prevista da anni da varie delibere comunali e consiliari, come criteri e
principi da rispettare e ottemperare, a prescindere dalla composizione politica
di chi governa e amministra la nostra città)
La votazione di
questo Ordine del Giorno, è stata accolta dagli operai e operaie, presenti in
aula e sotto nella sala del Carroccio, al grido di “BUFFONI…VENDUTI” ed altri
epiteti, specie da parte di coloro che alle promesse dei 5 stelle, votandoli, ci avevano creduto.
Questo OdG di
stampo pilatesco e attendista, nella peggiore tradizione politicante di
“RINVIARE SEMPRE E AFFRONTARE I PROBLEMI REALI, PRENDENDOSI DELLE
RESPONSABILITA’, MAI”, è una dimostrazione di una linea “filo imprenditoriale”
dei 5 stelle (con cui noi come USI ci eravamo già scontrati in questi mesi,
dato l’abbandono dei canili comunali o per le case di riposo, o nei vari ridimensionamenti
e attendismi per una serie di servizi sociali, assistenziali, educativi
esternalizzati a cooperative, enti, onlus) e non coerente con la finalità di
tutela e difesa dell’interesse pubblico e di utilità sociale di fonte
costituzionale.
L’inevitabile
conseguenza, per una Organizzazione sindacale autorganizzata, autogestita e
indipendente come Usi e dei vari comitati spontanei, è quella di PROSEGUIRE LA
LOTTA, in difesa dei diritti di lavoratori e lavoratrici, della natura pubblica
e della qualità dei servizi e attività alla cittadinanza, con la ripresa di
mobilitazioni pubbliche.
L’USI continuerà
con le varie forme di agitazione sindacale, con le iniziative di comunicazione
sociale, proseguendo nei confronti della Roma Multiservizi SpA, le iniziative
più efficaci e combattive, a causa del comportamento vergognoso ai danni dei
dipendenti utilizzati come pedine, specie le lavoratrici sottoposte a
condizioni troppo gravose, anche con l’apertura di procedure di infrazione alla
DTL e all’Ispettorato al lavoro, alla stessa Magistratura contabile e penale, a
sostegno delle mobilitazioni sindacali.
Un intervento a
tutto campo, anche per ovviare all’ennesimo attendismo, alle omissioni di
intervento di Giunta, Sindaca e dei Presidenti delle Commissioni Consiliari
come quelle Ambiente, Bilancio, Trasparenza, a fronte di dettagliate denunce e
segnalazioni fatte da lavoratrici, da lavoratori e dall’Usi in questi mesi,
relative al progressivo peggioramento di condizioni lavorative, salariali, di
tutela di salute e sicurezza e della dignità di chi lavora.
Roma, 9 dicembre
2016
Unione Sindacale Italiana USI fondata nel 1912 e mail
usiait1@??? fax 06/77201444
Sede legale Largo Giuseppe Veratti 25 00146 Roma
sito nazionale
www.unionesindacaleitaliana.eu
Sede del sindacato nazionale USI C.T. & S.
(Commercio Turismo e Servizi)
MILANO Via Ricciarelli 37 Tel. 02 54107087 fax 02
54107095 e mail milano@???
PUNTI
INFOLAVORO/DIRITTI per consulenze-informazioni-consigli (gratuiti) nei seguenti
spazi e orari:
LUNEDI’ ORE 17.30
19.30 LARGO GIUSEPPE VERATTI 25
(presso Camera del
lavoro autorganizzata Roma Nord Ovest)
MARTEDI’ E
MERCOLEDI’ VIA OSTUNI 9 (piano rialzato) ORE 18 – 20
(presso Camera del
lavoro autorganizzata Roma Sud Est)
GIOVEDI’ PIAZZA
GAETANO MOSCA 50 ORE 18.30 – 20
(presso Camera del
lavoro autorganizzata Roma Sud Ovest)
SEGUE ANCHE NOSTRA
PROPOSTA DI MOZIONE PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA MULTISERVIZI E DEI/LLE LAVORATORI/TRICI
BOZZA DI MOZIONE
PER L’ASSEMBLEA CAPITOLINA
PREMESSO
Che
la società ROMA MULTISERVIZI spa è una partecipata al 51% da AMA ed al 49% tra
Manutencoop e la Veneta e che presso tale partecipata lavorano circa 4.500
dipendenti;
che
i suddetti lavoratori e lavoratrici, sono ormai da anni impegnati in prima fila
per migliorare la vivibilità di ROMA CAPITALE;
che
i servizi offerti dalla partecipata sono in grado di rispondere alle esigenze
più varie, attraverso un’ampia e diversificata gamma di attività, con cui si
riesce a rispondere alle necessità dei vari soggetti e di tutta la
cittadinanza;
che
le ultime gare di servizi per ROMA CAPITALE hanno visto aggiudicazioni con offerte economiche con ribassi eccessivi,
che hanno prodotto centinaia di licenziamenti collettivi e un peggioramento
dell’efficacia e della qualità dei servizi erogati alla cittadinanza e ai
beneficiari dei servizi stessi;
che
diverse sono le criticità che sta attraversando la città di ROMA, relativamente
allo spazzamento, alla pulizia, al decoro, alla manutenzione, ai servizi scolastici;
che
i lavoratori e le lavoratrici di Roma Multiservizi SpA, chiedono da mesi
provvedimenti e misure di politica economica, di rilancio delle attività, che
garantiscano allo stesso tempo la propria continuità occupazionale e salariale;
L’ASSEMBLEA
CAPITOLINA INDICA UNA SOLUZIONE
DEFINITIVA
PER LA ROMA
MULTISERVIZI e per il suo personale dipendente
E IMPEGNA IL
SINDACO E LA GIUNTA
-
Affinchè siano attivate, con urgenza, tutte le
iniziative e lo svolgimento delle procedure per l’INTERNALIZZAZIONE
DELL’AZIENDA come partecipata di PRIMO LIVELLO, con la riacquisizione del 100%
delle quote, detenute da AMA e dalle altre società
-
Che siano garantite le clausole di
salvaguardia e tutela per tutta la forza
lavoro, in modo tale da permettere di
poter esprimere al meglio, le proprie capacità
lavorative e professionali, garantendo i medesimi livelli occupazionali
e salariali;
-
Che a tal fine, sia disposta la sospensione, ad
opera degli Assessori competenti e della stazione appaltante di Roma Capitale,
in regime di “autotutela”, del BANDO DI GARA della GLOBAL SERVICE a 5 lotti, che avrà l’effetto in caso contrario
di prevedere discriminazioni, disparità
di trattamento e possibili
licenziamenti;
-
Che sia disposto l’ annullamento della Delibera
dell’Assemblea Capitolina n. 13 del 2015
:"INDIRIZZI PER LA RAZIONALIZZAZIONE
DELLE PARTECIPATE DI ROMA CAPITALE DI PRIMO E SECONDO LIVELLO NONCHE' IN ORDINE
A ENTI E ORGANISMI NON SOCIETARI. MODIFICHE AGLI STATUTI TIPO APPROVATI CON
DELIBERAZIONE ASSEMBLEA CAPITOLINA 77/2011";
-
Che siano previste, nella manovra di Bilancio di
previsione per il 2017 e per il periodo 2017-2019, la copertura delle cifre
previste per tale operazioni, che sarebbero ben presto recuperate con una
gestione diretta dell’azienda stessa da parte dell’Ente Locale;
-
Che sia disposta la modifica della delibera di
Giunta Comunale N° 194/2014 (Piano di rientro) da notificare ai Ministeri
competenti;
Roma 7 dicembre 2016
-->
http://www.romatoday.it/politica/contestazione-multiservizi-consiglio-m5s.html