non si scrive più su questa lista perché si pensa che tra le parole
urlanti di facebook qualcosa ancora si riesce a sentire...
condivido una cosa che mi è capitato di leggere in questi giorni.... poi
magari cade nel vuoto o magari fa riflettere.
ESTRATTO DA WIKIPEDIA:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ken_Saro-Wiwa
« "...tutti noi siamo di fronte alla Storia. Io sono un uomo di pace, di
idee. Provo sgomento per la vergognosa povertà del mio popolo che vive
su una terra molto generosa di risorse; provo rabbia per la devastazione
di questa terra; provo fretta di ottenere che il mio popolo riconquisti
il suo diritto alla vita e a una vita decente. Così ho dedicato tutte le
mie risorse materiali ed intellettuali a una causa nella quale credo
totalmente, sulla quale non posso essere zittito. Non ho dubbi sul fatto
che, alla fine, la mia causa vincerà e non importa quanti processi,
quante tribolazioni io e coloro che credono con me in questa causa
potremo incontrare nel corso del nostro cammino. Né la prigione né la
morte potranno impedire la nostra vittoria finale..." . »
(Ken Saro-Wiwa)
....
Fin dagli anni ottanta infatti Saro-Wiwa si fa portavoce delle
rivendicazioni delle popolazioni del Delta del Niger, specialmente della
propria etnia Ogoni maggioritaria nella regione, nei confronti delle
multinazionali responsabili di continue perdite di petrolio che
danneggiano le colture di sussistenza e l'ecosistema della zona.
....
nel maggio del 1994, con l'accusa di aver incitato all'omicidio di
alcuni presunti oppositori del MOSOP, Ken Saro-Wiwa viene impiccato con
altri 8 attivisti del MOSOP al termine di un processo che ha suscitato
le più vive proteste da parte dell'opinione pubblica internazionale e
delle organizzazioni per i diritti umani.
....
Nel 1996 Jenny Green, avvocato del Center for Constitutional Rights di
New York avviò una causa contro la Shell per dimostrare il
coinvolgimento della multinazionale petrolifera nell'esecuzione di
Saro-Wiwa. Il processo ha poi avuto inizio nel maggio 2009, e la Shell
ha subito patteggiato accettando di pagare un risarcimento di 15 milioni
e mezzo di dollari (11,1 milioni di euro).