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_ AVVISO AI NAVIGANTI 62_
16 giugno 2016
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Dedichiamo anche questo Avviso ai naviganti a Sergio Spazzali, per il
generoso contributo
che ha dato al bilancio dell'impresa delle Brigate Rosse che proponiamo
all'attenzione
dei compagni che vogliono contribuire alla rinascita del movimento
comunista.
I COMUNISTI STUDIANO PRINCIPALMENTE LA STORIA DEL MOVIMENTO COMUNISTA E
DA ESSA IMPARANO COSA FARE
LA SINISTRA BORGHESE E CHI NE SUBISCE L’INFLUENZA STUDIANO
PRINCIPALMENTE LE ATTIVITÀ DELLA BORGHESIA IMPERIALISTA
IMPARARE DALL’ESPERIENZA DEL MOVIMENTO COMUNISTA!
Facciamo omaggio del bilancio delle Brigate Rosse, _Cristoforo Colombo
ovvero di come convinti di navigare verso le Indie approdammo in
America_ di Pippo Assan (1988) ai compagni che parteciperanno al
Seminario nazionale di Roma indetto da Rete dei Comunisti e a quelli che
parteciperanno all'Assemblea nazionale costituente di Bologna indetta
dall'Associazione per la ricostruzione del partito comunista.
La crisi generale del capitalismo procede e la crisi delle istituzioni e
degli ordinamenti statali si aggrava in ogni paese dominato dalla
Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e
sionisti: dagli USA, alla Francia, all'Italia, a ognuno dei paesi
dell'UE. Gli effetti distruttivi di uomini e cose prodotti dalla crisi
del capitalismo colpiscono sempre più dolorosamente gli uomini in ogni
parte del mondo in termini di guerre, di disgregazione sociale, di
barbarie morali e culturali, di persecuzione delle donne, dei bambini,
degli omosessuali, degli anziani, delle minoranze razziali, nazionali e
religiose, di migrazioni, di disoccupazione, di miseria, di devastazione
e inquinamento del territorio e dell'ambiente.
Cresce e si espande in ogni angolo del mondo però anche la resistenza
che le masse popolari oppongono agli effetti della crisi generale del
capitalismo. Ne abbiamo un fulgido esempio in questi giorni in Francia.
In questo contesto avanza la rinascita del movimento comunista cosciente
e organizzato e si moltiplicano le iniziative espressione della spinta e
della tensione alla rinascita che la resistenza delle masse popolari, la
coscienza ereditata dal passato e la propaganda dei comunisti producono
tra gli operai avanzati e gli altri elementi avanzati delle masse
popolari e tra gli esponenti della sinistra borghese. La rivoluzione
socialista e l'instaurazione del socialismo sono la sola via per porre
definitivamente fine al corso catastrofico delle cose che la borghesia
imperialista e il suo clero impongono al mondo. Rivoluzione socialista e
instaurazione del socialismo sono opera delle masse popolari trascinate
dalla classe operaia e dal proletariato aggregati attorno al loro
partito comunista. Quindi la rinascita del movimento comunista
accompagna ed è risultato della resistenza che le masse popolari
oppongono alla crisi generale del capitalismo e farà di questa una forza
politica che cambierà il mondo.
Dalla fondazione nel 2004 del nuovo Partito comunista italiano,
"consolidare e rafforzare il Partito" è la parola d'ordine che guida la
nostra attività e la pubblicazione nel 2008 del Manifesto Programma del
(n)PCI [7] è espressione di questa linea. Tutto quanto di positivo, di
onesto e di determinato a lottare senza riserve e fino in fondo nasce
dalla tensione alla rinascita del movimento comunista, confluirà al
risultato per cui noi lottiamo, liberandosi via via delle scorie che
accompagnano ogni nascita. In questa chiave quindi salutiamo il
Seminario nazionale promosso dalla Rete dei Comunisti a Roma per sabato
18 giugno sulla base del documento _ La ragione e la forza. [8] Il ruolo
dei comunisti tra passato e futuro_ e l'Assemblea nazionale costituente
indetta dall'Associazione per la ricostruzione del partito comunista
per il 24-26 giugno a Bologna sulla base documento _ Ricostruiamo il
partito comunista [9]_.
Ai promotori e ai compagni che parteciperanno all'una o all'altra delle
due iniziative, come augurio di buon lavoro esponiamo apertamente le
nostre critiche.
DA 150 ANNI A QUESTA PARTE NON È PIÙ LA BORGHESIA CHE GUIDA LA STORIA
DELL’UMANITÀ!
Ai promotori e partecipanti del Seminario nazionale RdC diciamo che
oramai la storia la fa il movimento comunista, non la borghesia
imperialista. Il limite principale del documento preparatorio del
Seminario è che esso è dedicato principalmente allo studio delle
attività della borghesia imperialista e dei progetti dei suoi caporioni
e a cercare di dedurre da questo il futuro che ci attende. Come se il
futuro che ci attende dipendesse dalla borghesia imperialista.
La borghesia ha guidato la storia dell'umanità fino verso la fine del
secolo XIX. Da allora è il movimento comunista che guida la storia
dell'umanità. L'attività della borghesia e del suo clero (in particolare
del clero cattolico dopo la svolta impressa da Leone XIII) è solo una
controtendenza alla tendenza principale.
La sinistra borghese, proprio perché non vede oltre l'orizzonte della
società borghese, si dedica invece principalmente a studiare quello che
fa la borghesia, le intenzioni dei suoi caporioni: sia che creda perfino
in un "piano del capitale" secondo il quale la borghesia imperialista
(costituita in Commissione Trilaterale, in gruppo Bilderberg o altro)
regolerebbe la sua condotta, sia che si renda conto che la borghesia
agisce furiosamente, alla cieca, senza un piano. Il meglio che la
sinistra borghese produce sono denunce delle malefatte e della
criminalità della borghesia (e in questo ora si ritrova in compagnia di
Francesco il Misericordioso!).
In realtà la borghesia non fa che agitarsi come un branco di lupi
furiosi, è un insieme sconnesso di gruppi ognuno dei quali deve
principalmente risolvere il problema di cosa fare per valorizzare il
capitale che lui amministra e si agita alle prese con le masse popolari
e con gli altri gruppi imperialisti. Ne risulta un aggregato pericoloso
perché detiene ancora il potere, perché è armato fino ai denti, perché
ha ancora grande influenza sulla parte più arretrata delle masse
popolari: è un colosso che si agita per guadagnare tempo e tenere in
vita il suo sistema di relazioni sociali, un colosso senza testa e dai
piedi d'argilla, ma capace di fare grandi danni. "Ma a lungo termine ...
A lungo termine noi saremo tutti morti!" rispondeva rassegnato Keynes.
Ed è l'unica saggia filosofia della storia di una classe ancora
dominante giunta alla fine dei suoi giorni.
La storia da 150 anni a questa parte la fa il movimento comunista
cosciente e organizzato. Sono i comunisti e non la borghesia
imperialista che nel secolo scorso hanno fatto la Rivoluzione d'Ottobre
e costituito l'Unione Sovietica, che nel secolo scorso hanno fatto
montare la prima ondata della rivoluzione proletaria che ha cambiato
tutto il mondo, sulla cui scia hanno creato la Repubblica Popolare
Cinese e gli altri paesi socialisti e sconvolto il sistema coloniale.
Per quaranta anni l'Unione Sovietica ha mostrato nella pratica che il
socialismo, di cui Marx ed Engels avevano solo illustrato i presupposti
nella società borghese, poteva davvero esistere e funzionava
egregiamente. Nonostante l'aggressione, il sabotaggio, il boicottaggio e
il blocco economico, finanziario, culturale e diplomatico della maggiore
potenze mondiali, ivi compreso il Vaticano e tutte le forze reazionarie
delle altre religioni che contro il movimento comunista mobilitavano i
loro fedeli senza risparmio di mezzi e senza scrupolo di ricorrere a
crimini d'ogni genere e a stragi su grande scala, i comunisti con alla
testa prima Lenin e poi Stalin hanno trasformato l'arretrato impero
zarista in un paese economicamente e culturalmente progredito. Per
quaranta e più anni l'Unione Sovietica ha svolto il ruolo di base rossa
di tutti i movimenti progressisti che senza posa sorgevano in ogni
angolo del mondo, dal SudAfrica all'America Centrale, dal Giappone,
all'India, all'Argentina. Dopo la svolta del 1956, quando alla direzione
del Partito comunista sovietico si installarono i revisionisti moderni
con alla testa Kruscev, ci vollero più di trent'anni per distruggere
l'opera costruita dai comunisti sovietici sotto la direzione prima di
Lenin e poi di Stalin. Ci vollero più di trent'anni in cui il Partito
comunista sovietico mise sistematicamente alla testa dello Stato,
dell'economia, della cultura e delle altre istituzioni sociali individui
che si dicevano comunisti ma avevano il sistema borghese di relazioni
sociali come modello e la concorrenza e la collaborazione con gli USA e
gli altri paesi capitalisti come guida e misura della loro attività.
La lezione che ne viene è che il socialismo (la gestione pubblica e
pianificata delle attività produttive e del lavoro in generale) è
possibile e fecondo a condizione che il potere sia saldamente nella mani
della parte più avanzata e organizzata del proletariato aggregato
attorno al partito comunista e che questi promuova la universale e
crescente partecipazione della massa della popolazione alle attività
umane superiori, alla cultura, all'attività politica e alla gestione
della società e sostenga i movimenti rivoluzionari e progressisti del
resto del mondo. I revisionisti moderni sono riusciti a prendere la
direzione del partito comunista sovietico perché i comunisti allora non
avevano ancora una comprensione sufficiente del fatto che nei paesi
socialisti la borghesia è composta solo marginalmente da residui delle
vecchie classi dominanti, da spie e agenti delle potenze imperialiste e
da elementi criminali, ma è composta principalmente da quei dirigenti
del Partito, dello Stato, dell'economia e delle altre istituzioni
sociali che di fronte ai problemi della costruzione del socialismo
tendono nella loro attività di direzione ad applicare principi e seguire
metodi borghesi.
Per molte decine d'anni la borghesia imperialista (ivi compreso il
Vaticano fino a Giovanni XXII e Paolo VI) non ha fatto che correre
affannosamente dietro al movimento comunista, cercare di soffocarlo,
contenerlo, disgregarlo, corromperlo. Il movimento comunista è stato
alla testa della storia umana. Ed è solo a causa dei limiti con cui i
comunisti condussero nel loro partito la lotta contro l'influenza della
borghesia che l'Unione Sovietica cambiò strada e infine arrivò alla
dissoluzione del 1991.
Nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria in tutto il
mondo sorsero partiti comunisti, ma nessuno dei partiti comunisti dei
paesi imperialisti arrivò a instaurare il socialismo nel proprio paese
perché nel corso della situazione rivoluzionaria di lungo periodo che ha
coperto la prima parte del secolo XX nessuno di essi ha raggiunto una
comprensione abbastanza avanzata
- della natura della crisi generale del capitalismo: è una crisi per
sovrapproduzione assoluta di capitale, non semplicemente una successione
di crisi cicliche o una crisi strutturale;
- della natura della rivoluzione socialista: non è una rivolta che
scoppia, ma una guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata che il
partito comunista deve promuovere e dirigere in ogni paese campagna dopo
campagna, combinando battaglie e operazioni, nelle forme adeguate al
regime politico e sociale del paese,
- del regime di controrivoluzione preventiva instaurato dalla borghesia
in ogni paese imperialista a partire dagli USA,
- della lotta tra due linee che deve svolgersi in ogni partito comunista
perché i suoi membri man mano che si arruolano compiano la riforma
intellettuale e morale necessaria perché il Partito sia all'altezza dei
suoi compiti e per contenere l'influenza della borghesia e del clero
nelle sue file.
Per questo i partiti comunisti dei paesi imperialisti non hanno
instaurato il socialismo e la loro opera si è tradotta solo nelle
conquiste economiche, politiche e culturali che ora la borghesia
imperialista, costretta dalla crisi generale del suo sistema, sta
distruggendo suscitando ovunque da parte delle masse popolari una
resistenza accanita che però ha bisogno dei partiti comunisti per
diventare la forza politica che instaurerà il socialismo.
È quindi evidente che il futuro dell'umanità non dipende dalla borghesia
imperialista e dal suo clero, ma dai comunisti. A grandi linee
conosciamo già cosa la borghesia, stante la sua natura e la crisi
generale del suo sistema di relazioni sociali, può fare. La borghesia
non può che combinare disastri e quindi suscitare la resistenza delle
masse popolari, come già succede attorno a noi, nei paesi imperialisti e
nei paesi oppressi. Sono le masse popolari che non hanno ancora
dispiegato la loro forza e spesso combattono alla cieca o addirittura
dirette da gruppi reazionari. Le masse possono dispiegare la loro forza
e fare la rivoluzione socialista solo se i comunisti acquisiscono una
comprensione abbastanza avanzata delle condizioni, delle forme e dei
risultati della lotta di classe in corso e sulla base di questa
comprensione la spingono in avanti. Per questo noi comunisti dobbiamo
occuparci e ci occupiamo principalmente delle condizioni e dei metodi
della rinascita del movimento comunista. Il futuro del mondo dipende da
noi, non dalla borghesia.
Il maoismo è la coscienza finalmente raggiunta dei limiti del movimento
comunista cosciente e organizzato che hanno impedito la vittoria
definitiva della classe operaia sulla borghesia nel corso della prima
crisi generale, nella prima parte del secolo scorso. Facendo tesoro
della concezione comunista del mondo e delle lezioni dell'esperienza noi
comunisti possiamo e dobbiamo riprendere il cammino interrotto verso
l'instaurazione del socialismo e verso il comunismo.
È principalmente della rinascita del movimento comunista cosciente e
organizzato che noi comunisti dobbiamo occuparci. Questa dipende da noi,
non è il risultato delle mosse scomposte e criminali della borghesia,
delle modificazione del processo lavorativo e dell'organizzazione del
lavoro che la borghesia compie. È sbagliato che il documento che
introduce il Seminario promosso da RdC sul ruolo dei comunisti si occupa
invece principalmente se non unicamente delle modificazioni del processo
lavorativo e dell'organizzazione del lavoro, come se la coscienza e
l'organizzazione della classe operaia fossero un risultato spontaneo di
questo, come se la sua coscienza derivasse dal rapporto immediato in cui
l'operaio si trova con il padrone, come se fosse un risultato spontaneo
della condizioni in cui la borghesia pone l'operaio.
LE CONDIZIONI OGGETTIVE DELLA RIVOLUZIONE SOCIALISTA SONO RIUNITE DA PIÙ
DI CENTO ANNI, IL FATTORE DECISIVO SONO LE CONDIZIONI SOGGETTIVE!
Ai promotori e partecipanti dell'Assemblea nazionale costituente di
Bologna diciamo che le condizioni oggettive della rivoluzione socialista
esistono oramai da più di un secolo. Il documento preparatorio
dell'Assemblea è invece permeato della tesi chiaramente esposta da
Oliviero Diliberto con Vladimiro Giacché e Fausto Sorini in _Ricostruire
il partito comunista_ (2011): non esistono ancora le condizioni
oggettive, lo sviluppo della scienza e della tecnica e del carattere
collettivo delle forze produttive e dei rapporti di produzione necessari
per instaurare il socialismo e queste condizioni si creeranno solo in un
futuro tanto lontano che ancora non si può neanche scorgere. Una tesi da
cui discende che hanno sbagliato i comunisti a prendere il potere in
Russia nel 1917 e hanno sbagliato i comunisti a lottare per il
socialismo negli anni che l'hanno seguita. Con una simile concezione di
base, oggi non si rifà neanche quello che per deviare il movimento
comunista fecero i revisionisti moderni alla Togliatti e alla
Berlinguer.
Siamo tuttavia certi che per molti dei compagni che si mobilitano nelle
due iniziative di cui abbiamo detto, gli errori che abbiamo messo in
luce sono limiti che gli stanno stretti, ostacoli che vorranno superare.
Ad essi ci siamo già rivolti con il Comunicato CC 10/2016 _ Avanti verso
il Governo di Blocco Popolare [10]_ del 10 giugno. Proponiamo ora
l'opuscolo _Cristoforo Colombo_ in cui, nel lontano 1988 alcuni compagni
illustrarono la strada che le Brigate Rosse dovevano seguire per
valorizzare i risultati che avevano raggiunto con la propaganda armata
compiuta negli anni precedenti. Per motivi che erano nell'ordine delle
cose, che nell'opuscolo sono indicati e che anche noi abbiamo illustrato
nell'Avviso ai naviganti _ Barbara Balzerani o Pippo Assan? [11]_ del 5
aprile, le Brigate Rosse non hanno dato seguito alla loro scoperta e
quei risultati sono oramai svaniti. Per questo oggi siamo ancora alle
prese con una varietà di tentativi e di iniziative mirati alla
ricostruzione del partito comunista. Il bilancio fatto in quell'opuscolo
è tuttavia un prezioso viatico per chi vuole oggi contribuire alla
rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato.
L'opuscolo può essere scaricato gratuitamente all'indirizzo internet
http://www.nuovopci.it/scritti/cristof/indlibr.htm [12] come documento
.doc e come documento .pdf e consultato online.
**************
Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere
individuati e messi sotto controllo dalle Forze dell'Ordine borghese,
una via consiste nell'usare TOR [vedere
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [13] ], aprire una casella
email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i
messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [13] ].
Le istruzioni per l'uso di TOR e di PGP sono state recentemente
aggiornate. Una versione più semplice delle precedenti è ora disponibile
in
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html [13]
[2]
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[2]
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[3]
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[4]
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[5]
http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav62/Avv.nav_62-Cristoforo_Colombo.pdf
[6]
http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav62/Avv.nav_62-Cristoforo_Colombo.doc
[7]
http://www.nuovopci.it/scritti/mpnpci/indicmp.html
[8]
http://www.retedeicomunisti.org/index.php/documenti/1306
[9]
http://www.ricostruirepc.it/wp-content/uploads/2016/05/Tesi-1.pdf
[10]
http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2016/com.16.06.10.html
[11]
http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav61/avvnav61.html
[12]
http://www.nuovopci.it/scritti/cristof/indlibr.htm
[13]
http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html