Re: [Hackmeeting] Una domanda/proposta di riflessione: siamo…

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Autor: blackflag
Data:  
A: hackmeeting
Assumpte: Re: [Hackmeeting] Una domanda/proposta di riflessione: siamo sul pezzo?
On 06/08/2016 12:21 PM, d4ni wrote:
> https://www.youtube.com/watch?v=xDr7fi1gFco
>
> ps: che poi, anche senza scomodare i bambini, è anche quello che pensa
> *la massa di stronzi là fuori*[cit.], che poi è la massa in cui passo
> le giornate...


Se devi citare, cita bene: "la massa di stronzi che *mi* circonda".

bf
>
> d.
>
>
> Il 08/06/2016 11:59 caparossa ha scritto:
>> Ciao a tutt@,
>>
>> premetto in questa mia email il mio ringraziamento a chi si è sbattut@
>> perché anche quest'anno ci fosse hackit.
>>
>> È sempre una gioia infinita questi giorni con voi, con i compagni di un
>> pezzo di vita importante, e che praticamente solo ad hackit riesco a
>> vedere.
>>
>> Finite le smancerie arrivo all'argomento:
>>
>> quest'anno sono arrivato ad hackit con mio figlio, 13enne
>> smartphonedotato, in perenne lotta con il device per combatterne la
>> dipendenza (e con i genitori che gli scassano gli organi genitali per
>> non farglici passare sopra troppo tempo).
>>
>> Amante delle scienze (forse in risposta ai genitori umanisti), attratto
>> dalle tecnologie anche se non particolarmente spippolatore, arriva
>> venerdì ad hackit con me molto curioso.
>>
>> Facciamo un giro, conosce i miei compagni di sempre, saluti e
>> presentazioni, passiamo per la lan space, entriamo nelle sale, torniamo
>> indietro, chiacchieriamo. Poi io mi fermo a parlare con qualcuno e lui
>> si estranea. Mi avvicino "tutto bene?" "Sisi, mi fanno male le gambe,
>> sono stanco" che nel suo linguaggio significa "mi sto rompendo i
>> coglioni". Sicché velocizzo le chiacchiere ed i saluti (tanto poi
>> torno), mi avvicino a lui "vuoi fare un altro giro, magari c'è qualcosa
>> di interessante che non abbiamo visto..." "nono, sono stanco, andiamo da
>> xy?" "certo".
>> Si esce, si chiacchiera e si arriva da chi ci ospita e lì si rimane.
>>
>> Sabato pomeriggio ci sono i talk che mi interessano e viene anche lui,
>> la mia compagna, gli amici e i loro figli.
>> Faccio un giro con lui, gli chiedo se vuole venire a sentire il talk sul
>> libro del Forte "no, vado a giocare a ping pong".
>>
>> A cena si chiacchiera e ad un certo punto lui, alla domanda se gli è
>> piaciuto hackit risponde "si si.... ma non c'era nulla di quello che
>> piace a me, solo la stampante 3D. Sui cellulari non c'era nulla....".
>>
>> È stato lo spunto per parlare con gli amici di questa cosa, ed anche con
>> qualche compagno ad hackit sabato sera, ed abbiamo più o meno convenuto
>> tutte e tutti che se nel 1998 a Firenze, un 13enne sprovveduto come mio
>> figlio, ma come lui appassionato di tecnologia, fosse entrato al CPA,
>> avrebbe iniziato a sbavare copiosamente, perché si sarebbe trovato di
>> fronte non solo e non tanto quello che gli interessava in quel momento,
>> ma quello che gli sarebbe interessato da lì a qualche anno e che ancora
>> non aveva manco iniziato a prendere in considerazione.
>> Eravamo avanti, noi acar@ italiot@ di fine secolo, e lo siamo stati per
>> un bel po' di tempo (almeno fino a metà '00).
>>
>> Ora un 13enne sprovveduto come mio figlio, ma come lui appassionato di
>> tecnologia entra ad hackit e preferisce giocare a ping pong, per non
>> annoiarsi.
>>
>> Chi è nato nel 2000 oggi ha 16 anni, è alle superiori e potrebbe stare
>> in un collettivo. Magari frequenta un centro sociale o roba affine, è un
>> attivista se non un militante (o dir si voglia).
>> Cosa usa per comunicare con i suoi compagne e compagni?
>>
>> Il seminario di Pinke e Ginox ha iniziato a darci qualche risposta
>> (anche se su numeri bassissimi, ma è pur sempre un inizio); così come
>> chiunque di noi frequenti giovani di quell'età ha le sue.
>> Nelle mie supplenze alle medie ho avuto a che fare con qualche decina di
>> ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. NESSUNO usa l'email (e quindi mailing
>> list et simila); TUTTI usano whatsapp.
>>
>> Tutti hanno un pc o un portatile in casa, ma quasi nessuno lo usa.
>>
>> TUTTI usano lo smartphone per andare in rete quotidianamente.
>>
>> Nel mio caso (che è particolare, perché vivo in una periferia agricola
>> dove la tecnologia non è il principale stimolo possibile) alla domanda
>> "che cos'è facebook" la risposta è stata "un'app". Manco sapevano che è
>> un'azienda. Un'app.
>>
>> Quindi ci troviamo di fronte ad una massa sempre maggiore di utenti
>> quotidiani di dispositivi potenzialmente connessi alla rete (gli
>> smartphone), che vengono usati per comunicare, senza che ci sia la
>> consapevolezza (nella massa) di cosa, come e perché.
>>
>> Tutti 'sti ragazzi fossero venuti ad hackit si sarebbero rotti come mio
>> figlio: non c'era nulla che gli parlava della loro quotidianità.
>>
>> Punto: la butto lì, uno spunto su cui - penso - sarebbe cosa buona e
>> giusta riflettere.
>