Autore: boyska Data: To: hackmeeting Oggetto: Re: [Hackmeeting] Policy anti-assedio
Rachele Grasshopper: >Riattizzo un po' il flame, sennò non c'è abbastanza gusto.
>Ma se... sintetizzassimo al massimo la cosa? Scrivendo veramente due
>righe al massimo, tipo "HM è un evento autogestito, antisessista,
>antifascista, anticapitalista, etc.", o se non piacciono gli "anti-"
>sostituendoli con dei "pro-".
tanto consenso da parte mia, ma c'è da dire che ste due parole le
abbiamo sempre messe, e non vedrei male articolare di più. Anche perché
è vero che ormai un po' chiunque fa policy e dichiarazioni
anti-discriminazione (qualsiasi cosa voglia dire), ed esprimere un punto
di vista nostro (se esiste) o anche quello parziale di alcune delle
anime che agitano hackmeeting a riguardo sarebbe secondo me utile.
>Tornando alla questione dirimente. Al di là del problema (risolto grazie
>agli ultimi edit) del "fai lo sbirro se vedi qualcosa di strano", per me
>resta un difetto di fondo che sta nelle parole "policy" e "assedio".
>("anti" andrebbe benissimo ;) )
>Policy. Io ho partecipato ad HM solo tramite un preHackIT, qualche
>warm-up, e questa lista, ma finora mi è sembrato di percepire una certa
>ostilità nei confronti di leggi, restrizioni, confini, ... della
>normazione in generale. E sono molto d'accordo con questo, perché non [...] >Non voglio (solo) provocare, ma ragionare sul fatto che normare uno
>spazio come HM diminuisce il suo potenziale liberante.
quotone!
>Infine, l'altra parola che non mi sconfinfera è "assedio". Se vogliamo
>parlare di come il Male® ci assedia letteralmente da ogni parte (sul
mi sa che è più banalmente un errore di traduzione: il portoghese
"assedio" in italiano si dice "molestia". shish!