-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: Urgente Firmiamo contro le sanzioni UE alla Siria (per far
pressione sui politici)
Data: Tue, 17 May 2016 21:52:29 +0000 (UTC)
Mittente: Mari Cor <mari.liberazioni@???>
Rispondi-a: Mari Cor <mari.liberazioni@???>
A: Mari Cor <mari.liberazioni@???>
Si è costituito a opera di un gruppo di attivisti il Comitato italiano
per la fine delle sanzioni alla Siria che ha avviato la relativa
*Campagna per la fine delle sanzioni alla Siria
(*
https://bastasanzioniallasiria.wordpress.com/) Firmiamo con urgenza la
petizione sull'appello di religiosi siriani *(vedi oltre*) e facciamo
pressione sui politici affinché alla fine del mese NON rinnovino le
sanzioi contro un popolo stremato. Tutti possiamo fare qualcosa! Grazie
a tutti. Marinella
*PARTE LA CAMPAGNA “/BASTA SANZIONI EUROPEE CONTRO IL POPOLO SIRIANO/”.*
«Chiediamo che le sanzioni che toccano la vita quotidiana di ogni
siriano siano immediatamente abolite»: questo *l’**appello che religiose
e religiosi siriani indirizzano ai parlamentari e ai sindaci d’Italia e
d’Europa*(
https://bastasanzioniallasiria.wordpress.com/).
In Italia, il /Comitato Basta sanzioni alla Siria/ formato da attivisti
di diversi gruppi sta diffondendo l’appello, sta facendo pressione sui
politici e ha avviato una petizione che tutti i cittadini possono
firmare, qui:
https://www.change.org/p/parlamentari-sindaci-basta-sanzioni-alla-siria-e-ai-siriani.
*Le sanzioni varate nel 2011 dal Consiglio d’Europa scadono alla fine di
maggio 2016 e non devono essere rinnovate.*Il loro impatto sulla
popolazione è molto più grave di quello che si vuole far credere.
Oltretutto, paradossalmente, qualche anno fa sono state sospese per le
aree controllate dall’opposizione (ora in gran parte in mano all’Isis e
ad Al Nusra/Al Qaeda).
La guerra e le sanzioni non lasciano altro scampo ai siriani che la
fuga. Lo spiega l’appello di religiose e religiosi siriani, impegnati
ogni giorno a soccorrere le popolazioni, i superstiti di Aleppo come i
milioni di sfollati interni.
*/Per informazioni/**: 329-1534578; 347-3628674; 331-2053435*
**
*Qui di seguito l’appello **_Basta sanzioni alla Siria e ai siriani e i
firmatari siriani_***
Nel 2011 l’Unione Europea ha varato le sanzioni contro la Siria,
presentandole come “sanzioni a personaggi del regime”, che imponevano
al Paese l’embargo del petrolio, il blocco di ogni transazione
finanziaria e il divieto di commerciare moltissimi beni e prodotti. Una
misura che dura ancora oggi, anche se, con decisione alquanto
inspiegabile, nel 2012 veniva rimosso l’embargo del petrolio dalle aree
controllate dall’opposizione armata e jihadista, allo scopo di fornire
risorse economiche alle cosiddette “forze rivoluzionarie e
dell’opposizione”.
In questi cinque anni le sanzioni alla Siria hanno contribuito a
distruggere la società siriana condannandola alla fame, alle epidemie,
alla miseria, favorendo l’attivismo delle milizie combattenti
integraliste e terroriste che oggi colpiscono anche in Europa. E si
aggiungono a una guerra che ha già comportato 250.000 morti, oltre sei
milioni di sfollati interni e oltre quattro milioni di profughi. .
La situazione in Siria è disperata. Carenza di generi alimentari,
disoccupazione generalizzata, impossibilità di cure mediche,
razionamento di acqua potabile, di elettricità. Non solo, l’embargo
rende anche impossibile per i siriani stabilitisi all’estero già prima
della guerra di spedire denaro ai loro parenti o familiari rimasti in
patria. Anche le organizzazioni non governative impegnate in programmi
di assistenza sono impossibilitate a spedire denaro ai loro operatori in
Siria. Aziende, centrali elettriche, acquedotti, reparti ospedalieri
sono costretti a chiudere per l’impossibilità di procurarsi un qualche
pezzo di ricambio o benzina.
Oggi i siriani vedono la possibilità di un futuro vivibile per le loro
famiglie solo scappando dalla loro terra. Ma, come si vede, anche questa
soluzione incontra non poche difficoltà e causa accese controversie
all’interno dell’Unione europea. Né può essere la fuga l’unica soluzione
che la comunità internazionale sa proporre a questa povera gente.
Così sosteniamo tutte le iniziative umanitarie e di pace che la comunità
internazionale sta attuando, in particolare attraverso i difficili
negoziati di Ginevra, ma in attesa e nella speranza che tali attese
trovino concreta risposta, dopo tante amare delusioni, chiediamo che le
sanzioni, che toccano la vita quotidiana di ogni siriano siano
immediatamente sospese. L’attesa della sospirata pace non può essere
disgiunta da una concreta sollecitudine per quanti oggi soffrono a causa
di un embargo il cui peso ricade su un intero popolo. Non solo: la
retorica sui profughi che scappano dalla guerra siriana appare ipocrita
se nello stesso tempo si continua ad affamare, impedire cure, negare
acqua potabile, lavoro, sicurezza, dignità a chi rimane in Siria.
Così ci rivolgiamo ai parlamentari e ai sindaci di ogni Paese affinché
l’iniquità delle sanzioni alla Siria sia resa nota ai cittadini
dell’Unione Europea (oggi assolutamente ignari) e diventi, finalmente,
oggetto di un serio dibattito e di conseguenti deliberazioni.
*Firmatari*
·Padre Georges Abou Khazen – Vicario apostolico dei Latini ad Aleppo
·Padre Pierbattista Pizzaballa - Emerito Custode di Terrasanta
·Padre Joseph Tobji - Arcivescovo maronita di Aleppo
·Padre Boutros Marayati- Vescovo armeno di Aleppo
·Suore della Congregazione di San Giuseppe dell'Apparizione
dell'Ospedale “Saint Louis” di Aleppo
·Comunità Monache Trappiste in Siria
·Dottor Nabil Antaki – Medico, ad Aleppo, dei Fratelli Maristi
·Suore della Congrégation du Perpetuel Secours - Centro di accoglienza
per minori sfollati e orfani di Marmarita (Siria)