[Lecce-sf] verso il25 aprile

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Autor: Silverio Tomeo
Data:  
Dla: città plurale, social forum, coordinamento antifa, coordinamento-antirazzista-pugliese
Temat: [Lecce-sf] verso il25 aprile
Varie sono le iniziative che ci vedono coinvolti, aderenti, promotori:

innanzitutto la cerimonia ufficiale pubblica del 25 aprile mattina in piazza
Partigiani alle 9,55 con deposizione della nostra corona, le nuove medaglie
d'oro alla Liberazione dispensate dal Prefetto e l'orazione di Piero Manni
per il Comitato provinciale ANPI. Dopo si partecipa ad un corteo unitario
autorizzato promosso da una rete associativa di cui pubblichiamo l'appello:



ECCO IL TESTO DELL'APPELLO UNITARIO APERTO A ULTERIORI ADESIONI:

DONNE E UOMINI, DUNQUE PARTIGIANI/e
Verso il 25 Aprile 2016,

Appello delle forze antifasciste per un corteo unitario a Lecce

“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra
Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri
dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.” (Pietro
Calamandrei)

La Repubblica italiana è fondata sul lavoro ed è nata dalla resistenza
contro il nazi-fascismo. Lavoro e antifascismo, libertà e giustizia sociale
sono quindi i valori che danno maggiormente corpo alla nostra carta
costituzionale che oggi, non a caso, è soggetta a un duro attacco da parte
di quei soggetti politici che hanno perso il contatto con la dimensione
sociale della cittadinanza, rinunciando a farsi interpreti dei reali
interessi collettivi.

In Italia, il fascismo si è reiterato sotto varie forme: fin dal dopoguerra
l’intero apparato dello Stato fascista si è riversato quasi senza traumi
all’interno delle nuove istituzioni repubblicane continuando così ad
esistere sotto vesti diverse, in uno stato di sospensione, annidato nei
partiti dichiaratamente di destra (e non solo) capaci di accogliere e
conciliare anime opposte in un equilibrio che ha retto per decenni fino ad
arrivare ad oggi, dove i movimenti neofascisti non solo sono visibili, ma
godono di spazi politici di azione (anche istituzionali), sempre più
pericolosamente sdoganati e legittimati dalla propensione generalizzata a
rileggere la storia in chiave revisionistica.

Il fascismo non è stato solo un segmento della nostra storia. Esso vive
nelle forme contemporanee di oppressione dei popoli, nell’annientamento
della cultura della diversità e della pace, nella sospensione e riduzione
degli spazi di libertà, nell’esclusione di una parte sempre maggiore di
soggetti dal godimento di diritti fondamentali, nella rivendicazione
capitalistica della precarietà come obbligo esistenziale, nelle pratiche
violente di sessismo e omofobia, nei luoghi di sospensione dei diritti come
nei tanti CIE sparsi sul territorio nazionale e negli altri lager
istituzionali dove vengono reclusi i cittadini migranti, nelle pratiche
razzistiche e anti-solidali portate avanti dall’Unione Europea, nella
riedizione dei campi di concentramento in chiave postmoderna dove donne e
uomini in cerca della propria libertà vengono reclusi alla periferia
dell’impero per effetto della chiusura delle frontiere, nel tentativo
occidentale di imporre il proprio dominio coloniale attraverso la guerra.

Le dinamiche di esclusione e annientamento della libertà, i processi di
precarizzazione delle vite di milioni di cittadine e cittadini, la deriva
xenofoba e razzista della politica nazionale e internazionale nella
maggioranza degli Stati europei e dell’Unione Europea nel suo complesso,
rappresentano oggi forme di potere di cui non si fatica a rintracciare la
matrice autoritaria. Un potere che diviene tanto più pericoloso quanto più è
presentato in forma deideologizzata, burocratizzata, come espressione
ineluttabile di tecnicismo e realismo politico imposto dalle contingenze
socioeconomiche.

Escludere masse sempre crescenti di cittadini dalla possibilità di godere
dei propri diritti all’abitare, alla conoscenza, all’alimentazione sana, al
godimento dei beni pubblici continua a essere una caratteristica strutturale
dell’attuale configurazione internazionale del sistema di produzione
capitalistico.

Noi crediamo dunque che la lotta a tutte le forme contemporanee di fascismo
vecchio e nuovo sia inevitabilmente intrecciata alla messa in discussione
del sistema politico ed economico oggi dominante e alla lotta per costruire
un altro tipo di società di eguali più aperta e inclusiva.

La Resistenza non è per noi una rivendicazione retorica, ma una pratica
sociale quotidiana.

Per queste ragioni invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a partecipare
al corteo unitario che si terrà il 25 aprile.

Il concentramento è previsto alle ore 10:00 presso il piazzale della
Stazione a Lecce.

Di seguito i primi firmatari, l’appello è aperto a ulteriori adesioni che
possono essere inviate all’indirizzo email:
<mailto:csoaterrarossa@gmail.com> csoaterrarossa@???.

Collettivo TERRA ROSSA; ANPI; Arci Lecce; Arci Miele; Arci Zei; Altra Puglia
- Salento; Cianfrusoteca; Lab. Omar Moheissi; LEA - Liberamente e
Apertamente; Lecce Bene Comune; Link - Lecce; Mujmuné – Leverano; ReAzione –
Castrì; Rete Territoriale dei Conflitti; Università Popolare Asylum;
Collettivo FAR – Palmieri.

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