Jhonathan Nardella
In #Democrazia decide chi è maggioranza tra quanti scelgono di scegliere.
 E invece l'esito di questa referendum dimostra una volta di più, se mai
 ce ne fosse stato bisogno, che i processi decisionali, la nobile 
Sovranità Popolare, difatti è ormai logorata e svuotata del proprio 
potere, colpita da analfabetismo, disinformazione, demagogia, e da una 
comunicazione, unico valore, che ormai scavalca qualsiasi contenuto e 
ideologia.
 Siamo oltre l'ignavia, l'indifferenza. Ci troviamo difronte al sovversione delle regole democratiche, prima nei metodi e poi nei risultati.
 Non sapremo mai con certezza le reali proporzioni dei #SI, dei #NO e degli Astenuti, e questo perché i NO , da vigliacchi, sono venuti meno al confronto, si sono sottratti alla conta dei voti. 
 In realtà che i NO fossero minoranza lo temevano li stessi sostenitori 
(non si spiega altrimenti la scelta di sottrarsi al voto), i quali hanno
 volutamente sfruttato il limite del quorum, che era stato previsto nel 
caso in cui al quesito referendario fossero davvero disinteressati oltre
 il 50% degli aventi diritto di voto. 
 Gli astenuti quindi sono 
contemplati nelle regole democratiche, e sono quelle persone realmente 
disinteresse, quelli che non sostengono il Si come non sostengono il NO,
 e a cui poco importa quali dei due schieramenti risulterà essere 
maggioranza.
 Quando invece i sostenitori del NO, temendo di 
risultare minoranza alla conta dei voti ESPRESSI, con calcolo decidono 
di sommarsi agli Astenuti pur di raggiungere il loro obiettivo, ecco che
 si palesa la sovversione della Democrazia. 
 Perché di questo si tratta. 
 La strategia di chi teme di essere minoranza(ma magari non lo era), e 
pur di affermare le proprie idee sceglie di barare, ed è disposto a 
permettere che la minoranza annulli la scelta legittima della 
maggioranza.
 E questo vale per i cittadini quanto per i 
rappresentanti politici ed istituzionali, e restituisce la cifra di 
quanto sia corrotto e immorale il confronto politico nel nostro paese. 
 Inutile parlare dei vari capataz e bulletti tra un tweet e un #Ciaone, non si spiegano se non si capisce quale crisi oggi attraversi le coscienze.
 Ai 2'198'805 di cittadini che hanno voluto esprimere liberamente il 
loro NO va tutto il mio rispetto. Non condivido la loro posizione e le 
loro ragioni, ma li rispetto perché hanno avuto il coraggio di 
esprimersi e non si sono sottratti al confronto democratico.
 A 
quelli invece che hanno deciso di barare, di mettere l'interesse 
personale dinanzi alle regole, spiace dirlo ma vi disprezzo. 
 Siete 
vittime ma allo stesso tempo complici di un sistema malato che si 
alimenta delle vostre bramosie e dei vostri compromessi.
 C'è ancora molto lavoro da fare per restituire dignità a quest'Italia e a quanti hanno sacrificato la Loro vita per noi.