[RSF] Non sono i leader a fare la storia

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Autor: comune-info
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Para: forumroma
Asunto: [RSF] Non sono i leader a fare la storia
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FACCIAMO COMUNE INSIEME
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LA CAMPAGNA 2016 PER SOSTENERE COMUNE
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NON SONO I LEADER A FARE LA STORIA
<http://comune-info.net/2016/03/il-caudillismo-e-cultura-di-destra/>

Nella grande confusione semantica che segna in profondità il nuovo
millennio, qualcuno, a queste latitudini, lo chiama curiosamente
populismo. In Sudamerica, ma anche in Spagna, si fa un riferimento
molto più preciso al caudillismo. Anche nei movimenti sociali, da
tempo, si discute il tema: la salutare critica del leaderismo. Sono
tutti concetti diversi, naturalmente. Come ricorda Raúl Zibechi,
però (dopo un'affermazione nefasta quanto significativa del
vicepresidente boliviano, prestigioso intellettuale ed ex
guerrigliero), così si esprime solo una cultura di destra che serve a
negare la soggettività, la potenzialità di determinare il proprio
destino, a chi sta in basso. Sappiamo bene che la gente e,
soprattutto, chi annaspa nei fondali delle nostre società respira
un'aria intrisa degli argomenti e dei valori propugnati dalle élite.
L'antidoto a questa presunta debolezza delle “masse”, tuttavia,
esiste. Sarebbe ben noto e andrebbe, in teoria, coltivato fin dai
banchi di scuola. Si chiama pensiero critico. Il capitalismo vive,
sosteneva uno dei suoi maestri, Cornelius Castoriadis, se la gente
resta persuasa che le cose importanti siano monopolio dei signori e
degli specialisti, il vero team di fiducia dei grandi e potenti leader
dei giorni nostri
RAÚL ZIBECHI <http://comune-info.net/autori/raul-zibechi/>

GOVERNARCI <http://comune-info.net/2015/10/governarci/>
GUSTAVO ESTEVA

IO NON CREDO NELLA DELEGA
<http://comune-info.net/2013/05/ascanionientedelega/>
ASCANIO CELESTINI

IL MONDO LO FACCIAMO ANCHE NOI, OGNI GIORNO
<http://comune-info.net/2016/03/storia-mondo-dignita/>

Non possiamo scegliere cosa ci accade, dove nasciamo, dove viviamo, la
famiglia che dovrà prendersi cura di noi. Se nasco in un paese in
guerra o nella fame non ho colpa. "Da dove nasce quindi, quel senso di
superiorità che ostentano molte persone, che dividono in “noi” e
“loro” - si chiede Emilia De Rienzo, insegnante -, che parlano con
tanta sicurezza di quello che è “nostro” o “vostro”?... Io
pensavo di essere nata in un paese che dopo aver conosciuto gli orrori
di guerre e totalitarismi spietati avesse imparato. Pensavo che i capi
dei nostri governi si riunissero con urgenza, ma per garantire a tutti
una prima assistenza... Mi sono sbagliata...". Tuttavia, è troppo
comodo dire che la colpa è sempre di altri. "La colpa ci appartiene.
Ci appartiene nel momento in cui non ci facciamo domande e tanto meno
cerchiamo risposte... Dovremmo dirci che ognuno di noi è responsabile
di fronte a chi è più debole di noi, dovremmo comprendere che ognuno
può fare la differenza là dove è, vive e lavora. Dovremmo
comprendere che il mondo lo facciamo anche noi, ogni giorno. Lo
facciamo nelle nostre case, nelle nostre scuole... La storia non ci
appartiene, ma dentro a ciò che siamo, possiamo fare le nostre
piccole o grandi scelte e affermare la nostra libertà e dignità..."
EMILIA DE RIENZO <http://comune-info.net/autori/emilia-de-rienzo/>

CHI HA PAURA DELLA CULTURA FEMMINISTA?
<http://comune-info.net/2016/03/chi-ha-paura-della-cultura-femminista/>

A quarant'anni dalla nascita del neofemminismo, che ha messo in
discussione in modo radicale il modello maschile di società, non si
può dire che manchino una cultura e pratiche politiche portatrici di
questa consapevolezza e responsabilità nuove. Il movimento femminista
oggi sono le centinaia di associazioni, gruppi, centri di
documentazioni, biblioteche, librerie, case editrici, collettivi, case
delle donne, centri antiviolenza, riviste, ecc., che hanno resistito
finora all'arrogante messa sotto silenzio e marginalizzazione da parte
della cultura dominante, custodi di un patrimonio di sapere che cambia
la società in profondità e che offre risposte adeguate agli
interrogativi del presente: personalizzazione della politica,
populismo, razzismo, omofobia, trionfo della merce, esaurimento delle
risorse naturali, crisi di un modello di sviluppo...
LEA MELANDRI <http://comune-info.net/autori/lea-melandri/>

COLPIRE LE DONNE È COLPIRE LA COMUNITÀ
<http://comune-info.net/2016/02/colpire-le-donne-e-colpire-la-comunita/>
SILVIA FEDERICI

HA ANCORA SENZA DIRSI FEMMINISTE
<http://comune-info.net/2015/04/femminismo/>
L.M.

VIDEO VIRALE. ‪#‎NONNAVOTASI‬
<http://comune-info.net/2016/03/nonnavotasi/>

Bastano un telefonino e una nonna, anche finti, e un luogo affollato,
se molto affollato meglio. Il risultato può essere straordinario
GUARDA IL VIDEO <http://comune-info.net/2016/03/nonnavotasi/>

MA IL PETROLIO NON DOVEVA PORTARE BENESSERE E RICCHEZZA IN BASILICATA?
<http://comune-info.net/2016/03/trivelle-petrolio-e-salute-il-caso-della-basilicata/>

Cos'è la Basilicata oggi? Una regione in cui l'inquinamento dell'aria
e delle falde acquifere è preoccupante, in cui l'incidenza di
patologie tumorali è superiore a quella registrata al nord Italia.
Una regione che, a dispetto di trent'anni di estrazioni, è la più
povera del sud e sicuramente una tra le più malate
ROSANNA SUOZZI
<http://comune-info.net/2016/03/trivelle-petrolio-e-salute-il-caso-della-basilicata/>

TUTTI I MOTIVI PER NON TRIVELLARE
<http://comune-info.net/2016/03/i-motivi-per-non-trivellare/>
M.R.D.

IL PETROLIO RESTI SOTTOTERRA
<http://comune-info.net/2016/03/il-petrolio-resti-sottoterra/>
ALEX ZANOTELLI
BENI PUBBLICI E PROFITTI PRIVATI
<http://comune-info.net/2016/03/beni-pubblici-o-profitti-privati-acqua/>

Una accorta propaganda ha diffuso l'idea che l'acqua del rubinetto
“non è buona" e che è meglio bere l'acqua in bottiglia, per la
maggior gloria di quelli che la vendono, assicurandosi alti profitti.
Intanto, la legge dice che tutte le acque sono pubbliche e
costituiscono una risorsa da salvaguardare secondo criteri di
solidarietà; dopo parole così belle e nobili, la legge consente che
delle acque “pubbliche” possano appropriarsi imprese in cui sono
presenti ingenti capitali privati, che le vendono ai cittadini,
secondo criteri di profitto finanziario. La legge dice anche che
occorre risparmiare acqua, ma ben poco viene fatto dall'alto in questa
direzione. Eppure i consumi di acqua potrebbero diminuire facilmente
con una adeguata riprogettazione di lavatrici, rubinetti, macchinari
industriali, gabinetti, in modo da ottenere lo stesso effetto e
servizio con meno acqua. Scrive Giorgio Nebbia: "Le scuole, è da lì
che comincia l'informazione delle persone che saranno destinate a
vivere in città assetate, sono la prima frontiera per far conoscere
il problema, ma anche il fascino della circolazione e dell'uso
dell'acqua, la più indispensabile fonte di benessere della vita
individuale e urbana..."
GIORGIO NEBBIA <http://comune-info.net/autori/giorgio-nebbia/>

A MANI NUDE <http://comune-info.net/2016/03/a-mani-nude-dalit/>

Le donne dalit, le "intoccabili", occupano i gradini più bassi nella
gerarchia sociale induista. Vivono nelle periferie delle grandi città
indiane dove per meno di 50 centesimi di euro al giorno puliscono le
latrine private. I datori di lavoro a volte pagano in ritardo, altre
non pagano affatto, ma tutti preferiscono lanciare i soldi a distanza.
Lo stupro di una donna dalit non è sempre percepito come un crimine.
In realtà il sistema delle caste che plasma il presente e il futuro
di quelle donne va oltre l'induismo: riguarda anche cristiani e
musulmani. È stato addirittura rinvigorito dall'apertura del paese al
libero mercato: come spiegano quelli del Movimento dalit per la
giustizia, le privatizzazioni degli anni '90 hanno creato un sistema
di appalti che premia gli imprenditori capaci di tagliare i costi. Un
caso esemplare è la rete ferroviaria indiana (un gigante fatto di
14.300 treni che trasportano 25 milioni di passeggeri ogni giorno):
gli scarichi l'hanno resa la latrina a cielo aperto più grande del
mondo. Per ripulire i binari, le società private impiegano la
manodopera più economica sul mercato: gli uomini dalit. Tuttavia,
alcune donne e alcuni uomini dalit hanno cominciato a ribellarsi e
attraverso diversi progetti del commercio equo la loro vita quotidiana
ritrova dignità e reddito. Un grande reportage dall'India
GIANLUCA IAZZOLINO <http://comune-info.net/2016/03/a-mani-nude-dalit/>

RIPARTIRE DAL TERRITORIO. RIDARE VOCE AGLI INVISIBILI
<http://comune-info.net/2016/03/welfare-locale-territorio/>

La vita di ogni giorno di anziani, migranti, persone con disabilità,
detenuti, senza dimora, rom, persone con problemi di tossicodipendenza
è sempre più segnata dai tagli ai servizi sociali, mentre aumenta
l'intervento dei privati e si utilizza il volontariato contro la
cooperazione sociale. Tuttavia, in molti hanno cominciato a
sperimentare nelle città forme di lavoro sociale che poco hanno a che
vedere con la dittatura del mercato. Si tratta di esperienze che in
primo luogo ripartono dall'ascolto degli invisibili, che mettono al
centro nuovi modi di convivere ma anche pratiche di conversione
ecologica. Lo dimostra la rinnovata diffusione di appropriazioni di
spazi per “cultura e coltura” (teatri, cinema, azioni di
rigenerazione urbana e street art, orti urbani e sociali), per il
diritto all'abitare (case occupate), per la socialità (fabbriche
autogestite, centri sociali). Un welfare nè statale nè privato ma
locale e comunitario, e un reddito di cittadinanza diffuso possono
ridisegnare città e relazioni
CARLO DE ANGELIS
<http://comune-info.net/2016/03/welfare-locale-territorio/>

CREARE BENI COMUNI E MONDI NUOVI
<http://comune-info.net/2015/12/creare-beni-comuni/>
GEORGE CAFFENTZIS E SILVIA FEDERICI

SPAZI COMUNITARI
<http://comune-info.net/2016/03/beni-comuni-asilo-filangieri/>
PAOLO CACCIARI

CUT UP <http://comune-info.net/2016/03/cut-up-parole-liberta/>

"Dopo aver tagliato parole e frasi da giornali e riviste, le
sistemiamo in piccoli gruppi sui tavoli - racconta Rosaria Gasparro,
maestra - Ci divertiamo ad accostarle, ad allontanarle, a svelarne
legami sconosciuti. A cercare la parola che ci serve. Vivono di vita
propria le parole. Ne scopriamo la forza creatrice che fa a meno delle
nostre idee prestabilite, che fa a pezzi schemi e stereotipi. E sono
le parole che s'inseguono, si cercano, suonano per conto loro. Si
fanno poesia e siamo noi a sorprenderci di ciò che viene fuori. Un
ulteriore di senso e di bellezza che ci travalica. Che c'interroga".
Cut up, parole in libertà, parole libere, parole di libertà, per
disegnare un mondo diverso qui e adesso
ROSARIA GASPARRO <http://comune-info.net/autori/rosaria-gasparro/>

IL VALORE AGGIUNTO DELL'USATO
<http://comune-info.net/2016/03/valore-aggiunto-usato/>

Riciclo e riuso cominciano a uscire dalla nicchia in cui l'universo
del consumismo li aveva rilegati. Tuttavia, dice la Rete nazionale
Operatori dell'Usato, hanno bisogno di riconoscimenti culturali e di
sostegni normativi per dare forza e dignità al valore sociale di
questo grande pezzo di economia popolare
ANTONIO CONTI <http://comune-info.net/2016/03/valore-aggiunto-usato/>

L'ASIMMETRIA DELLA LEGALITÀ ROMANA
<http://comune-info.net/2016/03/legalita-due-pesi-e-due-misure/>

In nome di una presunta legalità delle procedure e di calcoli
arbitrari e astratti, in questi mesi a Roma si minacciano di sgombero
forzato esperienze di autogestione sociale che hanno recuperato
all'uso pubblico edifici abbandonati. Ai costruttori viene riservato
un trattamento molto diverso. L'utilizzo illegale del palazzo di vetro
di piazza dei Navigatori non viene sanzionato e ci si prepara ad un
condono tombale che perfino il Municipio sembrerebbe esser disponibile
ad accettare. È l'impunità di chi persegue l'arricchimento facile a
scapito dell'interesse comune ma può dipendere anche da noi
FABIO ALBERTI
<http://comune-info.net/2016/03/legalita-due-pesi-e-due-misure/>

IDOMENI, L'EUROPA E IL CAMPO DI FORZE
<http://comune-info.net/2016/03/355293/>

Alcune impressioni di viaggio dalla carovana promossa in Italia da
collettivi antirazzisti, centri sociali, cooperative e associazioni
varie per raggiungere il campo al confine tra la Grecia e la
Macedonia. La campagna di‪ #‎OverTheFortress‬
<https://www.facebook.com/hashtag/overthefortress?source=feed_text&story_id=1538853696411285>
esprime indignazione contro l'ipocrisia europea, a cominciare
dall'indecente accordo con la Turchia, e manda a dire alle istituzioni
europee (che le considerano in esubero) che le oltre diecimila persone
stipate nelle tende non sono sole. In pochi giorni è riuscita anche a
fare qualcosa di molto concreto: illuminare l'area adiacente ai
servizi igienici, donare un generatore alla tenda per l'info-point e
l'area dei bambini, provare a favorire la formazione di un legal team
e la costruzione di un cinema all'aperto e una struttura in cui poter
ricaricare i telefoni che funzioni da hotspot Wi-Fi. Oltre che essere
battaglia di dignità e umanità, dicono i partecipanti, la libertà
di movimento per le persone rappresenta in questa fase una spinta
essenziale per riconquistare uno spazio comune di diritti che nel
corso della crisi ha subito un'erosione generalizzata
#OVERTHEFORTRESS <http://comune-info.net/2016/03/355293/>

I MIGRANTI, I MEDIA E LE NON-NOTIZIE
<http://comune-info.net/2016/03/media-migranti/>

Da mesi i media europei non parlano d'altro: l'emergenza immigrazione.
Dopo i fatti della notte di San Silvestro a Colonia, per settimane
l'opinione pubblica tedesca ed europea è rimasta scossa e
disorientata. Tre settimane fa è terminata l'inchiesta della polizia
tedesca: 58 arresti e tra di loro solo tre richiedenti asilo... “Ma
non possiamo essere noi ad accogliere tutti” dicono intanto coloro
che ignorano che il Libano ha sei milioni di abitanti e oltre un
milione e mezzo di rifugiati. Per i media i migranti sono carne da
macello. Naturalmente le tante le notizie che danno speranza e
disegnano una società diversa (come la novità dei corridoi umanitari
con la Siria, i privati cittadini che comprano o noleggiano navi per
andare a salvare i naufraghi nel Mediterraneo, i ragazzi di
associazione studentesche come la parigina Réfugiés Bienvenue - foto
- che tra una lezione e l'altra incontrano questa umanità in marcia,
camminano con loro, li aiutano a trovare un alloggio, delle
amicizie...) non trovano abbastanza spazio
MARINO FICCO <http://comune-info.net/2016/03/media-migranti/>

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