Autore: usiait1@virgilio.it Data: To: redditoxtutti, pop, precari_roma Oggetto: [Redditoxtutti] I: 19 MARZO 2016 ORE 16 MANIFESTAZIONE CITTADINA
ROMA NON SI VENDE DA PIAZZA VITTORIO AL CAMPIDOGLIO,
RESOCONTO ASSEMBLEA SINDACALEDEL 14 MARZO PROTOMOTECA
In allegato e inserito, il resoconto dell'assemblea del 14 marzo fatta alla sala della protomoteca Campidoglio, vi ricordoDOMANI LA MANIFESTAZIONE DEL 19 MARZO 2016, CITTADINA DEL CARTELLO "ROMA NON SI VENDE" di associazioni, movimenti di lotta per il diritto all'abitare, sindacati conflittuali, coitati di lotta, APPUNTAMENTO ORE 16 CORTEO DA PIAZZA VITTORIO FINO AL CAMPIDOGLIO...Le nostre bandiere e lo striscione sono inconfondibili, con la GATTA NERA SELVAGGIA EMAI SOTTOMESSA...ROMA NON SI VENDE, ROMA RESISTE, ROMA CITTA'APERTA, ROMA VA LIBERATA DI NUOVO...Un saluto inoltra Usi segreteria intercategoriale e rappresentanze sindacali di posto di lavoro
IL
VENTO STA CAMBIANDO? SI! LAVORATRICI E LAVORATORI COMUNALI SI
MOBILITANO!
L'assemblea
sindacale dei dipendenti capitolini, indetta da 11 RSU dei sindacati
di base e conflittuali (USB, USI, COBAS, ASBEL-CNL, RSU indipendenti)
che si è svolta lunedì 14 marzo scorso, ha visto una grandissima
partecipazione: Sala della Protomoteca piena, con molti, tra colleghe
e colleghi, che rimasti in piedi per seguirla. Una convocazione
finalmente arrivata "dal basso" e di cui gli 11 RSU si sono
fatti interpreti, per dare un segnale forte di rifiuto degli accordi
definiti "dietro le quinte" tra i sindacati "maggiormente
rappresentativi" e l'Amministrazione. Gli interventi che si sono
susseguiti di delegati sindacali e di lavoratori anche appartenenti a
collettivi, sono stati tutti di forte opposizione ad una gestione
commissariale apparentemente disponibile al dialogo ma, nella
sostanza, concentrata sui tagli sempre più pesanti alle risorse
finanziarie per il personale capitolino (su cui grava l'aumento dei
carichi di lavoro) e per la gestione di servizi, finalizzata alla
progressiva privatizzazione dei servizi pubblici locali.
A
tal riguardo è stata espressa solidarietà alla collega dei servizi
“amministrativi” cui è stata fatta pervenire una lettera di
contestazione disciplinare per aver “chiarito” gli orari di
sportello al cittadino giunto in ritardo. Sportelli su cui grava
l'aumento del carico di lavoro a fronte della riduzione dello
stipendio.
Il
dramma della riduzione progressiva dell'organico bene si sposa con lo
scandalo della”non assunzione” che riguarda parte dei vincitori
dei 22 concorsi indetti nel 2010,con il commissario Tronca che ci
costringe all'ascolto dei suoi proclami con cui evidenzia carenze
nella pianta organica, ma continua ad assumere collaborazioni
esterne.
Punto
cardine dell'assemblea è stata la
necessità e l'urgenza
di reagire a una condizione sempre più intollerabile, sia come
dipendenti pubblici che come cittadine/i della Capitale
d'Italia. Punti,
questi, sottolineati anche
dall'intervento
ospitato di una lavoratrice “non” capitolina, rappresentante la
situazione delle aziende partecipate da Roma Capitale che
ha anche evidenziato i rischi connessi all'incapacità di certe
gestioni dirigenziali.
Nei tanti interventi si è parlato di temi generali o specifici di
alcune situazioni, ma collocandoli sempre all'interno di un quadro di
mobilitazione cittadina, che avrà, come
prossima
tappa, molto importante,
la manifestazione #RomaNonSiVende,
convocata sabato
19 marzo alle 16.00, con partenza da piazza Vittorio,
nel quartiere Esquilino. Manifestazione
a cui aderiscono non solo dipendenti pubblici ed esternalizzati di
Roma Capitale (in
tutto circa 55mila
persone!), ma anche settori sociali che stanno pagando le conseguenze
dei tagli feroci e iniqui, di
un debito pubblico dell'Amministrazione comunale che non è stato
certo creato da loro: disoccupati,
inoccupati
e precari,
senza casa, migranti e profughi, pensionati e utenti dei servizi
sociali, genitori e bambini
delle scuole dell'infanzia e dei nidi, utenti dei trasporti pubblici,
cittadini
di periferie abbandonate al degrado...
Nell'assemblea
abbiamo ricordato più volte l'intollerabilità del contratto
decentrato imposto e vigente, ormai, da 15 mesi che penalizza e
umilia il personale dipendente, sottoposto all'arbitrio ed
all'autoritarismo dei dirigenti.
In
questo senso, va ribadito che la lotta potrà essere vincente solo se
sarà unitaria, dal basso, e fatta insieme a cittadini e utenti dei
tantissimi servizi pubblici gestiti da Roma Capitale.
Ed
è in questa direzione che vuole andare “RETE LOTTA IN COMUNE”,
da cui è partita l'idea dell'assemblea del 14, per avviare un lavoro
di raccordo delle lotte dei
lavoratori e di tanti soggetti i cui
diritti al lavoro e ai servizi sociali oggi sono messi
in
discussione, facendo leva sulle stesse retoriche (efficienza da un
lato,
criminalizzazione dall'altro) e meccanismi (ricatto del
debito, ovvero l'imposizione di
privatizzazioni e misure
antipopolari sotto la spinta di un presunto stato di necessità)
E'
tempo di lasciarsi alle spalle una sterile rassegnazione, riprendendo
in mano le nostre vite e la nostra dignità professionale,
contrastando in modo deciso e organizzato coloro che ci hanno portato
al disastro attuale: la sostituzione per via giudiziaria e mediatica
di un ceto politico locale corrotto, con prefetti e uomini di diretta
emanazione del governo nazionale che ha prodotto una crescente
restrizione al diritto di sciopero e di manifestazione, campagne di
stampa contro i dipendenti pubblici cui le amministrazioni (da Marino
a Tronca) fanno da sponda, e l'intensificazione dello strumento delle
sanzioni disciplinari come risposta alle manifestazioni di disagio
dei dipendenti;
Invertiamo la tendenza distruttiva della società
che spinge sempre più persone verso una condizione di disperazione.
Il percorso della Rete Lotta In Comune, iniziato con l'assemblea di
lunedì non si ferma, perché non possiamo e non vogliamo più
fermarci. RIBELLARSI E' (SEMPRE PIU') GIUSTO!